Com'e' il rapporto tennista - taxista ?
Inserito il 5 maggio 2009 20:51 da Redazione in Off Court
Centosettantacinquemila chilometri. Sono quelli che avranno percorso i 50 driver al servizio di giocatori, giocatrici e dei loro staff nelle due settimane dei Campionati Internazionali BNL d’Italia con i due modelli a loro disposizione: Peugeot 807 e Peugeot 308 SW. Ascoltando i driver più esperti, si scopre che i più bravi sono anche i più simpatici. In una ipotetica classifica di cortesia e disponibilità infatti, Rafael Nadal e Novak Djokovic (finalisti del torneo maschile) sarebbero largamente in testa: “Nonostante la pressione che devono subire, sono sempre puntuali, ridono e scherzano di continuo, sia loro sia coach e famiglia”.
I driver sono a disposizione sostanzialmente per tutta la giornata, anche se i giocatori non sempre hanno il tempo di godersi appieno le bellezze di Roma: “Praticamente fanno solo avanti-indietro tra il Foro Italico e i vari hotel ufficiali. Qualcuno chiede consigli per il ristorante della sera ma la maggior parte vuole restare in prossimità dell’albergo. Dopotutto è impossibile far troppo tardi perché alle 8 del mattino diversi tennisti sono già lanciati verso i campi per i primi allenamenti”.
C’è poi il caso di Roger Federer, unico giocatore che ha chiesto l’autista personale, il quale, ogni mattina, è sempre stato il primo a ricevere un sms dal numero due del Mondo che lo avvisava degli impegni della giornata. E, per offrire il massimo comfort alla sua Mirka in piena gravidanza, Federer si è affidato alla Peugeot 4007, un Suv molto spazioso e confortevole.
Ma come si comportano i campioni attuali rispetto a quelli del passato? “Mediamente sono più gentili, educati e non rifiutano mai di scambiare quattro chiacchiere con l’autista. Siamo a loro disposizione tutto il giorno e ogni tanto avere una loro impressione sul torneo o sulla città è un piacere”.
Con la seconda settimana di torneo, sono arrivate anche le più forti tenniste del Mondo: “Sono più esigenti degli uomini – dicono in coro i driver – e non fanno gruppo come gli uomini. Restano quasi sempre con il loro staff e preferiscono non viaggiare insieme ad altre giocatrici. Le italiane sono un po’ l’eccezione perché si vedono spesso insieme. La più simpatica? Beh, la Schiavone è un bel personaggio, molto divertente”.
Donne più esigenti ma anche più ammirate: “Tutti vorrebbero fare da driver alla Ivanovic. Fortuna che c’è un responsabile, altrimenti sai che lotta!”.
Ma se percorrere 3.500 chilometri in due settimane per le strade di Roma non è certo una passeggiata, fanno piacere gli attestati di stima dei grandi campioni. E’ infatti con vivo e comprensibile orgoglio, che i driver sottolineano come lo stesso Novak Djokovic si sia più volte complimentato per il loro servizio: “Nonostante Fiumicino si trovi a 45 chilometri dal Foro Italico, i tempi di percorrenza sono sempre stati rispettati: E senza poter usare le corsie preferenziali. Questione di esperienza romana!” dicono i driver.