Curiosità dal torneo Itf di Viterbo (29 giugno)
Inserito il 30 giugno 2012 08:20 da Redazione in Giornalista per un giorno
Sergio Di Carlo, incordatore del torneo Itf di Viterbo, ci racconta ciò che succede nel torneo laziale in campo, e soprattutto dietro le quinte. Ecco il suo settimo articolo della settimana da Viterbo.Ieri sui campi del TC Viterbo si sono svolte le semifinali del tabellone di singolo e la finale del tabellone di doppio del torneo ITF uture da 10000 dollari. La prima semifinale ha visto contrapposti Bellotti (numero 2 del seeding) e Fortuna: la testa di serie numero 2 ha dovuto faticare non poco per portare a casa un match molto combattuto contro il giocatore siciliano che, da parte sua, non ha mollato un solo punto. L’incontro si è tuttavia concluso con il punteggio di 7-5 6-4 in favore di Bellotti.
La seconda semifinale si è invece giocata tra Kovalik e Bega. Il giocatore slovacco è riuscito da subito a far girare la partita in suo favore, mentre Bega ha forse pagato le fatiche del match precedente contro Rodriguez-Sanchez. La partita è stata vinta da Kovalik per 6-1 6-1.
Per quanto riguarda il doppio, il torneo è stato vinto dai greci Angelinos e Gemouchidis, che hanno battuto la coppia Stancati – Di Ienno per 6-4 6-3.
Notizie interessanti, infine, arrivano dalla “sala incordature” IRSA. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere a quattr’occhi con Bellotti. Il giocatore, per quello che riguarda le corde, è sponsorizzato da Isospeed. Ci ha raccontato che le sue corde (modello Pulse) esistono in due calibri (1.25 – 1.30) e in tre versioni per ciascun calibro (soft, medium e stiff, ovvero morbida, media e rigida). I giocatori sotto contratto non sono obbligati a disegnare il logo della casa produttrice sulle corde, ma vengono riforniti con armeggi di un colore speciale fatto solo per i professionisti (verde smeraldo chiaro): in questo modo chi usa corde Isospeed è comunque facilmente riconoscibile. Bellotti, che risiede in Austria, ci ha anche raccontato che esistono due corde della Isospeed non vendute al pubblico. Uno di questi due modelli è la corda realmente utilizzata da Melzer.
Sergio Di Carlo