Simone Bolelli escluso dalla Coppa Davis a tempo indeterminato
Partiamo in ordine coi fatti di oggi: questa mattina su Il Giornale è apparso un articolo in cui Lea Pericoli racconta che ieri Claudio Pistolesi (coach di Bolelli) ha telefonato a Nicola Pietrangeli minacciandolo, a causa di una frase poco felice del recordman di Davis, che giovedi scorso disse: "Non rispondere a una convocazione è come sputare sulla bandiera."
Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata la smentita di Pistolesi, con una telefonata direttamente da Bangkok a Vittorio Campanile, telefonata in cui il coach di Simone Bolelli smentisce assolutamente di aver minacciato Pietrangeli, e ha anzi in serbo di querelare Il Giornale per questo articolo.
Alle 15 poi ha preso inizio a Roma la conferenza stampa del presidente della Federazione Italiana Tennis, che ha così deciso, in accordo all'unanimità col consiglio federale, di escludere Bolelli dalla Coppa Davis fino a tempo indeterminato. La decisione avra' validita' fino a quando il consiglio presieduto da Binaghi rimarra' in carica. Simone non potrà nemmeno disputare il campionato a squadre, e non avrà, in caso di necessità, alcuna wild card per il Master Series di Roma.
Aggiornamento delle 16.10: ecco la risposta di Simone Bolelli tratta dall'agenzia Ansa.
Bolelli afferma quanto pubblicato sui fatti degli ultimi giorni in relazione alla Coppa Davis “hanno dato ad alcuni il pretesto per mettere me e il mio allenatore ed amico Claudio Pistolesi in cattiva luce. Personalmente - spiega - avrei preferito affrontare il tema al mio ritorno in Italia, ma le polemiche delle ultime ore mi impongono di anticipare i tempi”.
Dopo aver fatto i complimenti ai suoi compagni “per il prezioso risultato sportivo raggiunto ieri”, il tennista bolognese smentisce categoricamente “l’insinuazione più volte ripetuta secondo la quale io mi sarei fatto ‘istigare’ o ‘consigliare’ dal mio coach Pistolesi sulla richiesta di non essere convocato per l’incontro di Davis con la Lettonia. C’é un rapporto di assoluta stima reciproca con Claudio, professionale ma soprattutto umana, che ci fa prendere le decisioni di programmazione insieme e valutando tutti i pro ed i contro. L’ultima parola sulle decisioni è comunque la mia. Dunque mi assumo la responsabilità della scelta da me compiuta”.
“Smentisco per l’ennesima volta - continua Bolelli - di aver rifiutato la convocazione. Con largo anticipo (almeno dieci giorni dalla data delle convocazioni) ho comunicato di persona a Sergio Palmieri e a Corrado Barazzutti l’intenzione di restare a giocare su superfici rapide per andare a Bangkok e Tokyo a cercare di rappresentare al meglio l’Italia, unico giocatore italiano. Si badi che la Federazione, anche in un recentissimo passato, ha tranquillamente accordato analoghe dispense. Il motivo per il quale la Federazione abbia voluto differenziare il mio trattamento da quello riservato ad altri francamente non sfugge”.
Altro motivo di polemica è la telefonata (”cui io ho personalmente assistito, trovandomi nella stessa stanza) di Pistolesi a Nicola Pietrangeli. “Claudio - racconta Bolelli - lo ha chiamato semplicemente per chiedergli se fosse vero che avesse detto in un’intervista in diretta alla Rai che io avrei ’sputato sulla bandiera italiana’. Pietrangeli gli ha risposto di aver detto in generale che chiunque rifiuti la maglia azzurra é come se sputasse sulla bandiera italiana, ma di non avercela con me. Claudio gli ha fatto notare come oggettivamente, anche senza volerlo, tenuto conto del contesto, pur non avendo fatto il mio nome, quasi tutti hanno interpretato le sue parole come riferite a me, e che dunque mi ha additato alla pubblica disapprovazione, imputandomi, con una metafora grossolana e offensiva, di aver ’sputato’ sulla bandiera italiana (che invece amo e rispetto): Claudio gli ha quindi suggerito di usare un linguaggio più corretto e rispettoso quando gli fosse capitato di parlare ancora di questa vicenda, per non ricadere nello stesso equivoco che di certo non ha giovato alla mia immagine. Il conseguente articolo di Lea Pericoli, riportato puntualmente dal sito Fit, accusa Claudio ingiustamente di aver ‘minacciato’ Pietrangeli e posso testimoniare che ciò è assolutamente falso”. Il tennista conclude con una “amara considerazione”. “Il motivo ultimo per il quale avevo chiesto alla Federazione di dispensarmi dalla convocazione per il match contro la Lettonia - dichiara - era dettato unicamente da ragioni sportive. Con grandissimo sforzo, mio e delle persone che mi stanno attorno, sto pianificando delle attività di allenamento particolari, che mi consentano di migliorare il mio gioco ed il mio ranking. Il raggiungimento di tale obbiettivo necessita, a volte, di scelte dolorose. E la mancata partecipazione alla Davis, lo è stata. Ma penso sia interesse non soltanto mio, che un giovane come il sottoscritto le tenti tutte per provare a sfondare per davvero”.