Nel giorno del record di Roger, Calleri scopre di sapere giocare anche sullâerba
Inserito il 28 giugno 2006 11:24 da Matteo Rinaldi in Editoriali
La striscia più lunga sul verde ora appartiene allo svizzero, mentre l'argentino la spunta al quinto contro SrichaphanFederer risponde a Nadal e lo fa alla sua maniera: vincendo! Come lo spagnolo aveva battuto il record di Vilas limitatamente alla terra rossa, adesso lo svizzero ha riscritto quello relativo all’erba, che fino a ieri apparteneva a Borg, il quale tra il 1976 e il 1981 era arrivato a quota 41 vittorie consecutive. Adesso il limite è stato portato a quota 42, ma quasi sicuramente questo sarà allungato da un Federer che punta dritto al suo quarto Wimbledon consecutivo.
Ma che dovrà subito fare i conti con un secondo turno che promette spettacolo: ad attenderlo c’è, infatti, nientepopodimenoché il quattro volte semifinalista Tim Henman che, dopo la semifinale ottenuta al Queen’s una decina di giorni fa, ha dichiarato di sentirsi decisamente in forma e se al meglio, di poter battere quasi tutti.
Chissà se anche Federer rientra nella quasi totalità dei tennisti… intanto il numero 1 del mondo si gode il suo record sfoggiando la nuova giacca, rigorosamente bianca, che la Nike ha preparato appositamente per lui e che gli dona un aspetto regale anche fuori dal campo.
Chiusa la doverosa parentesi dedicata al maestro Roger, passiamo al nostro protagonista: l'argentino Augustin Calleri, che come tutti i sudamericani preferisce la terra rossa e che è andato a Wimbledon più per dovere che per piacere, con la speranza, magari, di un buon sorteggio. Che però non è stato così benevolo: suo avversario al primo turno è uno specialista del veloce e testa di serie numero 29, Paradorn Srichaphan, lontano dal suo periodo d’oro (culminato col best ranking, numero 9 nel maggio 2003) ma sicuramente temibile al ritorno su superfici rapide (quest’anno semifinale a Indian Wells), dopo una fallimentare stagione sul rosso (sette partite, zero set vinti).
Match in salita, quindi, ma solo sulla carta: primo set in equilibrio, che il thailendese vince solo al tiebreak e che, per la cronaca, si è giocato a cavallo tra ieri e oggi. Anche il secondo si mantiene sul filo dell’equità, ma questa volta a spuntarla è l'argentino per 7/5. Calleri ribalta la situazione vincendo di misura il terzo parziale (6/3), ma Srichaphan riporta in parità il conto restituendo il medesimo punteggio nel quarto set.
Soluzione al quinto, dunque, e alla distanza (dopo più di tre ore) è stato proprio l'argentino a prevalere con un break, conseguito al sesto gioco, tenuto fino alla fine per il 6/3 finale.
Come detto Calleri preferisce la terra, anche perché sull’erba non ha mai avuto molta fortuna: in carriera aveva giocato, prima di oggi, solo sette partite, tutte perse, tranne una (il primo turno dei Championships 2003, quando approfittò del ritiro del romeno Voinea). Per il resto solo delusioni, che oggi però sono state ripagate da una vittoria assolutamente meritata (dodici ace e 85% di punti con la prima, oltre a un 82% a rete) contro un giocatore che gli esperti davano per sicuro vincente…
Chissà che il segreto della sua vittoria non sia stato proprio questo… giocare senza pressioni, senza nulla da perdere… cosa da cui, forse, noi italiani dovremmo imparare molto, non è vero?
Ma quella è un’altra storia… che oggi sembra non riguardarci (quattro vittorie su cinque per gli uomini e menzione d’onore per il maratoneta Galvani, vittorioso per 16/14 al quinto set). Che sia la strada buona?
Giorgio Scorsone – TennisTeen.it