Ancic,il "Goran destrorso", al servizio della Croazia
Inserito il 28 agosto 2005 15:47 da Matteo Rinaldi in Editoriali
Una leggenda croata nota tra gli amanti della racchetta (tale da essere
ritenuta fasulla, ma, come credo giornalistico insegna, don't spoil a
fairy story with the truth) narra che i più grandi tennisti locali
siano tutti nati ed abbiano vissuto buona parte della loro vita nella
via Firule, strada centrale della loro capitale Split (italianamente
nota come Spalato).
Lì vi nacquero Pilic, Franulovic, il coronato a Wimbledon 2001 Goran Ivanisevic, ed anche l'ormai top-30 Mario Ancic.
Mario ha cominciato a giocare a tennis all'età di sette anni e ha avuto la fortuna di potersi esercitare con Goran Ivanisevic dall'età di dieci.
Lì vi nacquero Pilic, Franulovic, il coronato a Wimbledon 2001 Goran Ivanisevic, ed anche l'ormai top-30 Mario Ancic.
Mario ha cominciato a giocare a tennis all'età di sette anni e ha avuto la fortuna di potersi esercitare con Goran Ivanisevic dall'età di dieci.
Goran che è l’idolo dichiarato, e Mario non l’ha
mai nascosto “la motivazione è sempre quella. Sto rispondendo a domande
come 'sarai il prossimoGoran?'da quando avevo 13 anni”.
La carriera da junior è stata impeccabile. E’ riuscito a raggiungere la finale a Wimbledon all'età 16 di 2000, perdendo da Nicolas Mahut in tre set ed è stato anche finalista agli Australian Open e semifinalista agli US open (perdendo da Roddick entrambe le volte).
Questi risultati gli hanno permesso di raggiungere il quarto posto nelle classifiche junior.
Super Mario – soprannome datogli dai media inglesi dopo la vittoria su Federer nel 2002 a Wimbledon - sembra essere l'erede dei suoi illustri predecessori, e l'accostamento con Il grande Goran è tanto affascinante quanto calzante.
Di 13 anni più giovane, il buon Mario infatti compirà a fine mese 21 anni, guardandolo giocare si può facilmente notare come i fondamentali migliori siano gli stessi che hanno issato il suo illustre connazionale ad essere secondo giocatore al mondo ed a disputare ben 4 finali all'All England: ottimo servizio e sostanziosi fondamentali a rete, un pò meno sicuro da fondo (meglio comunque col diritto), Ancic è uno dei classici esempi da salvaguardare di "SERVE AND VOLLEY": ogni sua volèe denota quel classico tocco che solo certi giocatori possono vantare, e che col tempo porterà Mario a saper giocare sempre con maggior sicurezza ed efficacia in quel settore.
Il servizio è terrificante, non all'altezza di quelli di Roddick e di Joachim Johansson, ma pur sempre costantemente attorno ad una media di 205 km orari per la prima ed una seconda che sa davvero ben giocare.
L’investitura di buon giocatore gli è arrivata da Boris Becker all’indomani della vittoria sull’idolo locale Tim Henman nei quarti di finale di Wimbledon 2004: Becker non ha avuto esitazioni a decretarlo come il giocatore del futuro, arrivando a definirlo migliore nel talento al suo predecessore croato e lodandolo per la sua capacità nello sconfiggere in 3 set un erbivoro del calibro di Tim Henman.
D'altronde non si elimina al compimento dei 18 anni l'elvetico Roger Federer senza saper giocare sull'erba di Wimbledon. E passi che il Federer di due anni fa non aveva la costanza di rendimento di quello di oggi, però Roger sull'erba si sta guadagnando l'appellativo di nuovo Sampras, quindi...Com'è possibile che il buon Mario sia ancora a secco di titoli? Se da un lato è vero che il gioco gli consentirebbe di avere già una bacheca ben fornita, d'altro canto non si deve fare l'errore di non andare a valutare una saldezza psicologica che ancora una volta lo accosta ad Ivanisevic, seppur i limiti dei due siano di natura differente.
Le cronache degli anni passati, quando ancora Mario era un giocatore del circuito juniores e si accingeva a far impallidire le "imprese" tennistiche del fratello maggiore, lo descrivevano come un giocatore abbastanza irrequieto in campo, un piccolo Goran insomma, sempre pronto a distrarsi e ad imprecare contro la malasorte o ad appigliarsi a qualche cavillo.
In parole povere un Ancic che non si dava pace...Mario racconta infatti un aneddoto, di quando dodicenne Goran gli disse “Lo sai, continui a spaccare racchette...”, a cui rispose con un sorriso.
Ma Ancic ha cambiato attitudine tanto che, a vederlo adesso, il primo pensiero che sovviene è “Magari fosse così...”.
Ancic in campo sembra davvero disinteressato, abulico, costantemente distratto e mai in grado di essere davvero deciso: perchè questo? Che cosa succede nella sua testa? Ai posteri (anzi, ad un buon psicologo) l'ardua sentenza. Oppure una frase che si reitera nei suoi pensieri. “I never put like any ranking. My main goal is to work hard” può essere la cartina di tornasole di un carattere non propriamente da winner, far from Hewitt, per intenderci.
L'occasione accadutagli a Scottsdale era delle più ghiotte: in finale contro il numero 99, Wayne Arthurs, giocatore ormai in declino (33 anni compiuti) ed in grado di poterlo impensierire solo per il grande servizio slice (che alla lunga può però essere disinnescato), il "buon" Mario si è lasciato irretire dall'australiano, tanto da farsi breccare una volta sotto 5-6 nel primo ed un'altra volta nel secondo set. Risultato finale: 5-7 3-6. Tutti a casa, con un pensiero in testa: il talento tennistico di Ancic è infinitamente superiore alla sua tenuta mentale.
Appuntamento a Wimbledon.....2014? Goran docet.[/align]
Scheda di Ancic
Data di nascita : 30/03/1984 a Split(Croazia)
Altezza : 195 cm
Peso : 81 kg
Tipo : Destro
Professionista dal : 2001
Coach : Rohan Goetzkee (dall' agosto del 2003).
Hobby :
Lettura, calcio, pallacanestro, cinema, musica.
La carriera da junior è stata impeccabile. E’ riuscito a raggiungere la finale a Wimbledon all'età 16 di 2000, perdendo da Nicolas Mahut in tre set ed è stato anche finalista agli Australian Open e semifinalista agli US open (perdendo da Roddick entrambe le volte).
Questi risultati gli hanno permesso di raggiungere il quarto posto nelle classifiche junior.
Super Mario – soprannome datogli dai media inglesi dopo la vittoria su Federer nel 2002 a Wimbledon - sembra essere l'erede dei suoi illustri predecessori, e l'accostamento con Il grande Goran è tanto affascinante quanto calzante.
Di 13 anni più giovane, il buon Mario infatti compirà a fine mese 21 anni, guardandolo giocare si può facilmente notare come i fondamentali migliori siano gli stessi che hanno issato il suo illustre connazionale ad essere secondo giocatore al mondo ed a disputare ben 4 finali all'All England: ottimo servizio e sostanziosi fondamentali a rete, un pò meno sicuro da fondo (meglio comunque col diritto), Ancic è uno dei classici esempi da salvaguardare di "SERVE AND VOLLEY": ogni sua volèe denota quel classico tocco che solo certi giocatori possono vantare, e che col tempo porterà Mario a saper giocare sempre con maggior sicurezza ed efficacia in quel settore.
Il servizio è terrificante, non all'altezza di quelli di Roddick e di Joachim Johansson, ma pur sempre costantemente attorno ad una media di 205 km orari per la prima ed una seconda che sa davvero ben giocare.
L’investitura di buon giocatore gli è arrivata da Boris Becker all’indomani della vittoria sull’idolo locale Tim Henman nei quarti di finale di Wimbledon 2004: Becker non ha avuto esitazioni a decretarlo come il giocatore del futuro, arrivando a definirlo migliore nel talento al suo predecessore croato e lodandolo per la sua capacità nello sconfiggere in 3 set un erbivoro del calibro di Tim Henman.
D'altronde non si elimina al compimento dei 18 anni l'elvetico Roger Federer senza saper giocare sull'erba di Wimbledon. E passi che il Federer di due anni fa non aveva la costanza di rendimento di quello di oggi, però Roger sull'erba si sta guadagnando l'appellativo di nuovo Sampras, quindi...Com'è possibile che il buon Mario sia ancora a secco di titoli? Se da un lato è vero che il gioco gli consentirebbe di avere già una bacheca ben fornita, d'altro canto non si deve fare l'errore di non andare a valutare una saldezza psicologica che ancora una volta lo accosta ad Ivanisevic, seppur i limiti dei due siano di natura differente.
Le cronache degli anni passati, quando ancora Mario era un giocatore del circuito juniores e si accingeva a far impallidire le "imprese" tennistiche del fratello maggiore, lo descrivevano come un giocatore abbastanza irrequieto in campo, un piccolo Goran insomma, sempre pronto a distrarsi e ad imprecare contro la malasorte o ad appigliarsi a qualche cavillo.
In parole povere un Ancic che non si dava pace...Mario racconta infatti un aneddoto, di quando dodicenne Goran gli disse “Lo sai, continui a spaccare racchette...”, a cui rispose con un sorriso.
Ma Ancic ha cambiato attitudine tanto che, a vederlo adesso, il primo pensiero che sovviene è “Magari fosse così...”.
Ancic in campo sembra davvero disinteressato, abulico, costantemente distratto e mai in grado di essere davvero deciso: perchè questo? Che cosa succede nella sua testa? Ai posteri (anzi, ad un buon psicologo) l'ardua sentenza. Oppure una frase che si reitera nei suoi pensieri. “I never put like any ranking. My main goal is to work hard” può essere la cartina di tornasole di un carattere non propriamente da winner, far from Hewitt, per intenderci.
L'occasione accadutagli a Scottsdale era delle più ghiotte: in finale contro il numero 99, Wayne Arthurs, giocatore ormai in declino (33 anni compiuti) ed in grado di poterlo impensierire solo per il grande servizio slice (che alla lunga può però essere disinnescato), il "buon" Mario si è lasciato irretire dall'australiano, tanto da farsi breccare una volta sotto 5-6 nel primo ed un'altra volta nel secondo set. Risultato finale: 5-7 3-6. Tutti a casa, con un pensiero in testa: il talento tennistico di Ancic è infinitamente superiore alla sua tenuta mentale.
Appuntamento a Wimbledon.....2014? Goran docet.[/align]
Scheda di Ancic
Data di nascita : 30/03/1984 a Split(Croazia)
Altezza : 195 cm
Peso : 81 kg
Tipo : Destro
Professionista dal : 2001
Coach : Rohan Goetzkee (dall' agosto del 2003).
Hobby :
Curiosità:Ha un fratello e una sorella tennisti; il fratello più anziano, Ivica(nato nel ’79,è stato top400 nel 97’) viaggia e lavora con lui mentre la sorella più giovane, Sanja è dell’ 88 e nel 2004 ha chiuso alla 531ima posizione del ranking WTA.
La sua bestia nera è Andy Roddick dal quale ha perso sia nel circuito junior(come precisato sopra) sia nel circuito maggiore dove ha collezionato due sconfitte,entrambe sull’erba nel 2004 (al Queen’s in tre set ed a Wimbledon in quattro)
Piccolo riassunto della carriera
[align=justify]2000-Vince due future in Croazia, uno in singolo (battendo in finale Karlovic) e uno in doppio (con il fratello Ivica).
Partecipa alle Olimpiadi di Sydney perdendo al primo turno nel torneo di doppio (con Ivanisevic).
2001-Gioca principalmente dei future, raggiungendo la finale in Cina(perdendo da Allegro) e nel Canada (perdendo da Cassaigne).Raggiunge la finale nel doppio in un future giapponese (sempre con il fratello Ivica).
2002-Concentra la sua stagione nei challenger ottenendo 30 vittorie e 16 sconfitte.Vince i challenger di Belgrado(battendo Zimonjic),Praga(battendo Golmard) e Milano(dove sconfisse, prima di vincere la finale contro Carraz,Volandri,Pescosolido e Galimberti) e due finali challenger(in Vietnam e Giappone).
Il momento più grande della stagione è venuto nel suo debutto in uno slam a Wimbledon dove si è qualificato e ha battuto il no. 9 Federer al primo turno: è il secondo teenager nella storia del prestigioso torneo londinese a esordire sul campo centrale e vincere il proprio match, primo di lui vi riuscì il pentacampione Borg…
2003- Finisce nei primi 100 per la prima volta. Agli Australian Open avanza al quarto turno grazie alle vittorie su Waske, Schalken e Luczak per perdere poi contro Ferrero. La settimana seguente conquista il challenger di Amburgo (battendo Nadal).
A febbraio, aiuta la Croazia a vincere contro gli Stati Uniti per 4-1.
A st Poelten, ragginge i primi quarti in carriera in un torneo Atp con le vittorie su Dent e Lisnard prima di perdere da Sanchez. Agli Us Open perde da Novak nel primo turno in 5 set.
La stagione termina con i quarti a Stoccolma, registra un record di 9-13 sul duro, 3-4 sulla terra, 2-3 sull' erba, 1-1 sul carpet. Nel doppio,vince il primo titolo ATP a Indianapolis (con Ram).
2004-Il giovane croato migliora il suo best-ranking(INDESIT ATP) di fine anno per la quinta stagione di seguito ,mettendosi in luce per la sua prima finale ATP e prima semifinale in uno Slam . Inoltre migliora il suo ruolino personale mettendo a segno 27 vittorie nell’arco del 2004. Dopo un terzo turno agli Australian Open (sconfitta con Philippoussis),raggiunge la finale all’atp di milano impressionando per il suo gioco e portando a casa vittorie contro Santoro, Nadal, Robredo and T. Johansson prima di perdere dal francese Dupuis in un match molto combattuto.
Nel periodo di giugno-luglio migliora i suoi risultati sull’erba grazie ad un terzo turno al Queen's (perde da Roddick) e una semifinale SF a 's-Hertogenbosch (sconfitta con Coria) ed a Wimbledon (ancora sconfitto da Roddick).
Alle Olimpiadi di Atene conquista una medaglia di bronzo nel doppio con Ljubicic, vincendo sulla coppia indiana Bhupathi-Paes in tre set.
A settembre raggiunge le semifinali a Delray Beach, perdendo da Mello(vincitore poi del torneo).
La stagione registra un 10-3 record sull’erba, 6-6 sulla terra, 6-10 sul cemento and 5-5 sul carpet.
2005 – Agli Australian Open perde in 4 set al terzo turno con Marat Safin(vincitore poi del torneo…).
A milano perde al secondo turno contro la promessa ucraina Stakhovsky.Raggiunge poi due semifinali consecutive perdendo da Ljubicic prima e dopo da federer.La settimana seguente raggiunge la sua seconda finale ATP a Scottsdale perdendo da Arthurs in due set.
Dario Castaldo e Luca Brancher TENNISTEEN.IT