Australian Open D: sono le Cichis le numero 1
Finale di doppio femminile che porta alla coppia Errani/Vinci il terzo slam della carriera.
Foto di Ray Giubilo
Sara Errani e Roberta Vinci, prime teste di serie del tabellone del torneo di doppio, confermano la loro posizione di favorite del computer e vincono la finale del torneo femminile al terzo set, sconfiggendo Ashleigh Barty e Casey Dellacqua. La sfida, all'inizio del match, sembra in realtà un incontro di singolare tra Casey Dellacqua e Roberta Vinci, che dominano nelle rispettive metà campo, lasciando a Barty e Errani il ruolo di spettatrici. Match che in ogni caso parte al meglio per le nostre portacolori, che si portano immediatamente avanti di un break sul 2-0. La Errani finalmente entra in partita e contestualmente i break diventano due, portando le numero uno a servire per il set. Turno di servizio vinto senza problemi e chiuso con un vincente lungolinea per la Errani.
Vinto 6-2 il primo parziale, le azzurre hanno subito l'occasione, non sfruttata, di brekkare in apertura. Il break arriva comunque nel turno successivo di servizio delle aussie. Errani e Vinci tengono alto il livello ed il numero di vincenti, quasi nemmeno sbagliando: il punteggio si evolve sul 2-1 e servizio. Un game giocato orribilmente da Sara riporta il punteggio in parità: ancora soprattutto la Dellacqua tiene in corsa il suo team, con la Barty forse spaesata per l'inesperienza. Eppure sono le azzurre che improvvisamente si trovano in forte difficoltà: poche prime, a rete poco incisive e con le australiane che prendono fiducia. Nonostante tutto continua il grande combattimento tra i due team, perfettamente riassunto nel settimo game, ricco di vincenti, di occasioni da entrambe le parti. Sono le australiane comunque a portarsi avanti sul 4-3, senza break.
Quel che era nell'aria succede: Errani al servizio, nuove difficoltà, errori banali e quindi Barty e Dellacqua che prendono spazio e salgono 5-3 a servire per il set e quindi a chiudere 6-3, ancora con le azzurre a sbagliare banalmente troppi colpi. La crisi continua all'inizio del parziale decisivo, quando le australiane brekkano in apertura; reazione immediata, non senza difficoltà, per le azzurre. Sara e Roberta, la prima soprattutto, continuano a giocare male, ma nonostante ciò riescono a tenere la testa del match. La pressione si fa sentire e chi la sente di più è Ashleigh Barty. Arrivano tantissimi errori dalla giovanissima aussie ed ormai più nessuna delle quattro riesce ad essere incisiva. Per fortuna, nel marasma di errori sono Errani e Vinci a scappare e salire 5-2 con un break di vantaggio, prima di chiudere 6-2 3-6 6-2 con un break sul servizio della Dellacqua.
Terzo slam in carriera e terzo slam negli ultimi 12 mesi (solo Wimbledon non è stato vinto). Prima posizione nel ranking rinforzata. Schiacciante prima posizione nella Race. Sebbene la finale non sia stata particolarmente spettacolare o ricca di materiale tecnico (e se non fosse stato per Roberta, probabilmente oggi l'Italia non esulterebbe), sono le azzurre, ancora una volta, le regine incontrastate di questa specialità.