Wimbledon: Schiavone completa la debacle azzurra
Inserito il 25 giugno 2011 17:26 da Luca Gabaglio in WTA Tour
Francesca Schiavone è stata eliminata al terzo turno del torneo di Wimbledon, terza prova del Grande Slam, che si svolge su campi in erba.
La campionessa milanese (n.7 WTA) è stata sconfitta dall'ungherese Tamira Paszek (n.80 WTA) con il punteggio di 3-6 6-4 11-9 in 3h41' di gioco in un incontro interrotto ieri per pioggia con l'azzurra indietro 3-2 nel terzo set.
Come lo scorso anno dopo un ottimo Roland Garros Francesca non è riuscita a due settimane di distanza a offrire un rendimento all'altezza all'All England Lawn Tennis & Croquet Club.
Dopo il primo game dell'incontro (1-0 Schiavone) ci sono stati quattro break consecutivi (3-2), con l'azzurra avanti per due volte e sempre ripresa, poi Francesca non ha sfruttato una situazione di 15-40 in risposta (3-3). Nell'ottavo gioco del primo set la Leonessa ha tolto di nuovo il servizio all'avversaria (5-3) aggiudicandosi a zero il turno di battuta e così la partita 6-3.
Break (1-0 Schiavone) e contro-break (1-1) in avvio di secondo set. Francesca ha annullato tre palle break (3-3), ha tolto il servizio all'avversaria (4-3 Schiavone) e ha concesso il proprio (4-4). L'ungherese ha ottenuto il break decisivo (5-4 Paszek) conservando poi la battuta (6-4).
Nel terzo set la finalista di Roland Garros è andata sotto 3-0 con un break recuperando sul 3-2. Alla ripresa odierna Francesca ha subito ceduto la battuta (4-2 Paszek) riconquistandola immediatamente (4-3). L'italiana ha mancato due importanti palle break (5-4) per poi trovarsi più volte a due punti dalla sconfitta. Francesca ha ottenuto per due volte un break che pareva decisivo (8-7 e 9-8 Schiavone), ma in entrambi i casi ha subìto il contro-break quando serviva per il match (8-8 e 9-9). La milanese ha perso la battuta (10-9 Paszek) senza recuperarla (11-9).
La pattuglia italiana a Londra saluta così The Championships. Nessuno è riuscito a raggiungere la fatidica seconda settimana, Pennetta prima e Schiavone dopo ci hanno fatto sperare.