Australian Open: Francesca generosa, Caroline in semifinale
Comincia tutto in parità: Francesca e la Wozniacki tengono il servizio nei primi game; si arriva così sul 3-2 per la Schiavone, che ha già salvato due break point, entrambi con vincenti. Nonostante un numero di vincenti decisamente maggiore, l'azzurra sbaglia troppo, soprattutto sul servizio della danese, e quindi non riesce mai ad avvicinarsi al break come invece riesce a fare la Wozniacki. Arriva ancora una palla break da salvare: un vincente e due prime perfette rimettono la situazione in favore dell'azzurra, e si arriva al 4-3. Durante il game, la Schiavone esclama "Tutto quello che fa glielo do io", frase che fino ad ora esplica chiaramente l'andamento del match. Questa volta la palla break arriva per la Schiavone e la prima è subito quella buona. L'azzurra sale così 5-3 e servizio; la danese sale (o meglio, la Schiavone la porta) 40-15 ed ancora una volta le possibilità di recupero vengono annullate.
Nel parziale decisivo arriva subito il break per la danese. Poteva essere la chiusura prematura del match, ma la Schiavone controbrekka immediatamente a zero. I break si susseguono fino a che la danese sale 3-1; il match se ne sta andando e Francesca non riesce a resistere e mettere a segno il controattacco, seppur restando in scia (3-2, un break sotto). La Schiavone accusa palesemente la fatica e non riesce più a giocare come sa: arrivano troppi errori e la Wozniacki sale 5-2 con doppio break di vantaggio. Arrivano presto 2 match point consecutivi: annullati; ne arriva un altro: annullato; palla break: la Schiavone sale 3-5. Purtroppo è solo una questione di tempo: arriva anche la quarta palla match e questa volta la Wozniacki prende il punto, su un errore di Francesca. Davvero un peccato, perché questa volta il match è stato davvero regalato alla danese. Basta dire che ci sono stati scroscianti applausi all'uscita dal campo di Francesca, delicati tocchi di mano per la Wozniacki. "Tutto quello che fa glielo do io". Sì Francesca, purtroppo sì.