Cattiveria scozzese
Inserito il 6 aprile 2009 10:31 da Vincenzo Ressa in Internazionale
Andy Murray piega Djokovic e trionfa a Miami, conquistando il suo terzo titolo dell'anno e portando a casa per la terza volta in carriera un torneo MastersHa messo la freccia Murray, è lui il vincitore del circuitostatunitense con la finale ad Indian Wells e il trionfo odierno a KeyBiscaine.
Lo scozzese numero quattro del ranking oggi ha virtualmente raccolto iltestimone dal terzo giocatore del mondo Novak Djokovic lasciandoglisette giochi in una finale di rara bruttezza.
Andrew ha una manualità fuori dal comune che gli permette diimbrigliare qualsiasi tentativo avversario, dai liftoni mancini diNadal, allo slice mortifero di Federer passando per le martellateincrociate di Djokovic.
Dal lato sinistro è sublime: fa quello che vuole.
Quel rovescio è splendido ed efficace, è giocato con fluidità assolutain completa decontrazione, le braccia fendono l’aria in totalescioltezza e controllo, cambia ritmo, velocità,rotazione e profonditàcon una disinvoltura imbarazzante: sbalorditivo.
Il dritto migliora, adesso con sicurezza riesce ad offendere oltre adifendere; il servizio è cresciuto in velocità nella prima e incomplessità nella seconda.
Tutto ciò è però possibile grazie ad un lavoro infernale dal punto di vista atletico.
In molti alla prima uscita stagionale ad Abu Dhabi non credevano ailoro occhi: lo scozzese ha mostrato un fisico straripante raggiunto conuna velocità sorprendente, tanto da accampare qualche dubbio tra i piùmaliziosi.
Con questo successo Murray raggiunge un bilancio di ventisei vittorie edue sconfitte, con tre tornei all’attivo: Doha,Rotterdam e Miami.
E adesso, con grande interesse, lo aspettano tutti in Europa per lastagione sul rosso dove difende veramente pochi punti e sferreràl’attacco alla terza posizione, probabilmente con successo.
Con la finale di oggi qualcuno potrebbe pensare che abbiamo ritrovato Novak Djokovic, e invece no. Proprio no.
Questa settimana il serbo per raggiungere l’atto decisivo ha superatoDancevic, Mathieu,Berydch e Tsonga prima di beneficiare della sconfittadi Federer in semifinale; ma non ha mostrato passi avanti rispetto altorneo californiano, ha però dato tutto conquistando il massimoottenibile. Chapeau.
Ora lo aspetta una primavera tremenda dove l’obiettivo sarà limitarel’emorragia di punti evitando di cedere il terzo gradino del podio.
E Federer?
Federer è sconfitto ancora, perde solo con i Fabulous Four ma perde.
Questa volta è riuscito nell’impresa di battersi da solo in semifinalegiocando un match orrendo, il più terribile che io ricordi da almenosei anni, è frustrato, è impotente, è imbrigliato nella sua aura dionnipotenza che pian piano svanisce, non gioca,non si diverte, fapresenza.
Tutti i tifosi italiani lo aspettano a Roma, il suo prossimo torneo,perché quest’anno il torneo del Principato Roger non lo gioca, hadeciso di limitare l’agonia sulla terra battuta, aspettando Londra.
E Nadal?
Nadal è apparso più spento del solito già nei primi match con Gil eWawrinka per poi soccombere dopo tre ore di battaglia all’argentinoJuan Martin Del Potro nei quarti di finale per settesei al terzo.
Chiude la prima parte della stagione con un bilancio stratosferico:quarti a Doha, vittoria a Melbourne, finale a Rotterdam, vittoria aIndian Wells e quarti a Miami.
E il bello deve ancora venire, adesso arriva il rosso: e quando il toro vede rosso…