Oceania argentina

Inserito il 17 gennaio 2009 20:47 da Vincenzo Ressa in Internazionale
Secondo appuntamento con la rubrica sui tornei dell’Atp World Tour. Analizziamo i trionfi biancocelesti a Auckland e Sydney.

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Un duemilaotto finito male, malissimo, finito con un dritto vincente di Verdasco sull’impotente Acasuso.
Si spegneva così la bolgia di Mar de Plata e il sipario calava in un silenzio assordante.

Antieroi della grottesca sconfitta casalinga, Juan Martin Del Potro e David Nalbandian ripartono trionfanti nei tornei della seconda settimana dell’anno rispettivamente ad Auckland e a Sydney.


Nuova Zelanda 16/1/09
Nella terra dei Maori è tutto facile, troppo facile, per il nono giocatore del mondo.
Del Potro, argentino classe ottantotto di chiare origini italiane, si aggiudica il torneo di Auckland cedendo un solo set(il primo giocato)nel match con Ernest Gulbis, lettone tanto facoltoso quanto sfortunato nei sorteggi.
Il resto degli incontri è una formalità per il ragazzo di Tandil, i suoi avversari non riescono neanche a fargli giocare un long set, nemmeno il runner up Sam Querrey, lo yankee col viso da bambinone dotato di un gran servizio.

Grazie al ritiro di Nikolay Davydenko, Del Potro si ritrova ottava testa di serie a Melbourne e affronterà al primo turno il mancino tedesco Misha Zverev. Sulla sua strada, prima dell’ipotetica sfida con Federer in quarti, fronteggerà presumibilmente Florian Mayer, Feliciano Lopez e uno tra Cilic e Ferrer.


Australia 16/1/09
A novecento chilometri da Flinders Park, David Nalbandian conquista il “250” di Sydney sconfiggendo in finale Jarko Nieminen. Il finlandese, capace di negare la seconda posizione nel ranking a Djokovic sconfiggendolo in semifinale, cede solo al terzo set.
L’argentino, mancato rallysta e amante della buona cucina, è riuscito infatti, come suo solito, a complicarsi la vita facendosi portare al terzo dopo aver servito per il match.
Nella partita finale, però, il generoso finnico è dovuto soccombere alle sublimi geometrie di David; un giocatore davvero sopra le righe, padrone di angoli impossibili, di risposte fulminanti, di un anticipo agassiano, ha una facilità di gioco impressionante con la quale irride qualunque avversario o quasi.

Soprannominato “el tonto” risulta spesso indisponente, insofferente, appare quasi noncurante nel suo entusiasmo funebre; non ha nel tennis la suà priorità di vita e il tifoso non si aspetta nulla da lui, ma soffre sempre.

L’urna di Melbourne gli offre tre turni comodi(Gicquel, Lu,Robredo) prima di andarsi a giocare l’accesso ai quarti con Roddick; ma chissà se avrà voglia, se avrà tempo, se avrà la forza.
Forse si, o fors’anche no, magari ha in programma una grigliata con gli amici.

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