Pagellone Australian Open maschile
Inserito il 1 febbraio 2016 15:45 da Davide Proietti in Internazionale
Ecco qua, come promesso, il pagellone sull'Australian Open maschile con tante cuoristà, commenti e statistiche. Foto Outdoor Blog
VOTO 10: NOVAK DJOKOVIC (nella foto). Un dominio assoluto. Non sappiamo se Djokovic diventerà il giocatore più forte della storia, ha il tempo e i mezzi per farlo, ma sicuramente è un giocatore difficile da battere per chiunque, e che nei momenti importanti è veramente implacabile e spietato. Lo dimostra una statistica che dice che nelle ultime 7 finali giocate ha vinto gli ultimi 15 set. Con Murray, non c'è mai stata partita, così come sottolineato dallo scozzese a fine partita. Per il serbo è il titolo 61 in carriera, 11esimo slam e 6/6 a Melbourne. Negli ultimi anni il numero 1 al mondo è migliorato, oltre che per l'aspetto tattico, anche per l'aspetto mentale: ormai è diventato un pozzo senza fondo, non si pone più obiettivi vuole vincere tutto... Forse questi atteggiamenti potrebbero portare ad un allontanamento da parte dei tifosi, ne parleremo più avanti.
VOTO 9: MILOS RAONIC. In un torneo maschile piuttosto avaro di emozioni l'unica vera sorpresa è quella del canadese Milos Raonic, che da quando ha cambiato allenatore sembra veramente un altro giocatore. A Melbourne ha raggiunto la sua prima semifinale slam, battendo bene Wawrinka, non certo uno qualunque. Da segnalare, che ha giocato solo due tie-break in tutto il torneo, ciò significa che anche tatticamente è migliorato moltissimo, non facendo solo del servizio il suo gioco. In semifinale si è fermato, al termine di un'appassionante partita contro Murray, sarebbe stato bello vederlo in finale contro Djokovic, peccato. Ma comunque complimenti alla nuova versione del bombardiere Milos Raonic!
VOTO 8: LLEYTON HEWITT. Non può mancare un piccolo tributo ad un giocatore che ha giocato a Melbourne, a casa sua, l'ultimo torneo della sua carriera. Hewitt è stato soprannominato il "leone australiano" per la sua grande grinta e determinazione. E anche per comportamenti sul campo, come dire... piuttosto spettacolari. In questo torneo si è fermato al secondo turno contro Ferrer.Ripercorriamo la sua carriera attraverso alcuni numeri: 616 partite vinte; 80 settimane da numero 1; 30 trofei, tra cui 1 Us Open, 1 Wimbledon, 2 Coppe Davis e 2 Masters. Il suo futuro è incerto, probabilmente allenerà la squadra australiana di Coppa Davis, nazione che ha sempre difeso con il cuore e con tutta la passione possibile. Il nostro augurio è che possa trasmettere questi valori anche ai vari Kyrgios e Tomic, non sempre impeccabili. Ci mancherai Hewitt, grazie di tutto!
VOTO 7: ROGER FEDERER. Nonostante l'inesorabile passare degli anni, il campione svizzero è ancora lì, a sudare e a lottare. In quest'Australian Open ce lo siamo ritrovati in semifinale dove non ha potuto nulla contro robot-Djokovic. Il fuoriclasse Roger ha acciuffato la vittoria numero 300 in tornei dello slam. Con quetsa semifinale ha legittimato il suo primato di semifinali slam, con ben 39. Lunga vita a Roger Federer.
VOTO 6: ANDREAS SEPPI. Un grande pregio del giocatore altoatesino è la continuità, non perde mai contro chi è favorito, e contro chi non ha i favori del pronostico gioca sempre e comunque partite più che dignitose. E' l'italiano con più terzi turni slam, dopo Panatta. E, nell'era Open, è al secondo posto per vittorie slam (43). In questo torneo si è fermato ai sedicesimi perdendo contro Djokovic in tre set, e fallendo occasioni nel terzo set, per portare il match quantomeno al quarto. In un momento un pò triste per il nostro movimento tennistico, Andreas rappresenta una solida certezza, a volte dimenticata.
VOTO 5: ORGANIZZAZIONE DEL TORNEO. Il primo voto negativo lo riserviamo all'organizzazione del torneo. Vi chiederete il perchè, ve lo diciamo subito. L'argomento di discussione è la gestione della seconda settimana dell'evento, in special modo le semifinali maschili. I fatti: mentre le semi delle donne si giocano lo stesso giorno e una dopo l'altra, quelle maschili si giocano in due giorni diversi: una di Giovedì e l'altra di Venerdì. Facile immaginare che il vincitore della semifinale del Giovedì, in questo caso Djokovic, era più fresco rispetto a Murray. Attenzione non vogliamo dire che Murray era stanco, perchè la finale sarebbe finita più o meno così in qualsiasi caso, ma pensiamo che per garantire la regolarità del torneo bisogna giocare le semifinali nello stesso giorno. Così come avviene a Wimbledon, a Parigi e anche a New York. La motivazione di questo dimezzamento è perchè ci sono i rpoventi dei diritti TV e i biglietti, la risoluzione del problema sarebbe ,agari aumentare i prezzi dei tagliandi ed offrire tutte le semifnali in un giorno, magari mettendo un giorno di riposo con nessuna partita, un pò come avviene nella "domenica di mezzo" a Wimbledon.
VOTO 4: TOMIC. Un ospite fisso nella fascia rossa del nostro pagellone è il giovane australiano, e anche stavolta stiamo qui a commentare le sue uscite piuttosto ingenue. Il suo torneo è stato discreto, è uscito agli ottavi contro Murray, ma quel che ha catturato l'attenzione dei media è stata l'intervista in cui ha stuzzicato Roger Federer, ecco le sue parole "Se lui crede che io sia molto lontano dalla top 10, anch'io credo che lui non sia per niente vicino al tennis di Djokovic". Sarà pur vero, ma un giovane come te non può affrontare a parole una leggenda amatissima dal pubblico come lo è lo svizzero.. un comportamento certamente infantile.
VOTO 3: SPETTACOLO DEL TORNEO. Abbiamo leggermente toccato l'argomento nel primo pezzo dell'articolo. Facciamo un piccolo discorso, senza alcun numero. Pensiamo che le "dittature tennistiche" come lo è quella di Djokovic non possano far bene al nostro sport. Negli ultimi anni una situazione analoga è avvenuta al femminile con Serena Williams, che azzannava tutte le partite. La conseguenza è stata che il tennis femminile ha avuto un calo di popolarità. Non sappiamo se questo accadrà nel maschile, dipenderà da quanto Djokovic durerà ancora. E' vero che anche con Federer si aveva una "dittatura" ma, comunque si poteva assistere a partite spettacolari.. non come da due anni a questa parte che a Melborune si sfidano Djokovic e Murray tra sbadigli più che applausi.
VOTO 2: RAFA NADAL. Ritorniamo sugli aspetti legati al tennis giocato. Rafa Nadal è in grande crisi e dopo essersi fermato agli ottavi di New York contro il nostro Fabio Fognini, qui a Melbourne la sua corsa finisce addirittura all'esordio contro il connazionale Verdasco. Pensiamo che solo il ritorno dell'amata terra rossa potrà darci indicazioni precise e definitive sullo stato di salute del maiorchino. Andiamo a vedere un pò di statistiche: Verdasco ha un bilancio contro i top 5 (dato rifertioa gli ultimi 6 anni) di 3-19, le tre vittorie sono arrivate tutte contro Nadal. L'unico tennista a battere Nadal in un match superiore alle 4 ore era stato Djokovic nelle finali di New York (2011) e ìMelbourne (2012). E' la seconda volta in carriera in cui Nadal perde ad un primo turno slam.
VOTO 1: FABIO FOGNINI. Così come nel pagellone femminile, anche qui decidiamo di mettere per ultimo qualcosa riguardante l'Italia. Parliamo di Fabio Fognini, che è stato eliminato all'esordio contro Muller, in 4 tie-break. Ma ciò che ha fatto discutere non è stata la sconfitta, bensì il siparietto avvenuto nel terzo set con giudice di linea e supervisor. Ancora una volta il ligure ha dimostrato un comportamento indecoroso, non ci interessa se la decisione dell'arbitro sia stata giusta o sbagliata, ma pensiamo che nel suo processo di miglioramento deve evitare queste brutte figure... a 28 anni può essere troppo tardi.
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Il pagellone tornerà Lunedì prossimo!