Sharapova, trionfo sotto la pioggia

Inserito il 21 maggio 2012 01:17 da Redazione in Internazionale
tennis 019Superando 4-6 6-4 7-6 Li Na, dopo 2 ore e 51 di gioco e una sospensione di oltre 120 minuti, Maria conquista Roma bissando il 2011 ...


da Roma, Roberta Lamagni - Tennis Italiano

Una finale così “breve”, concentrata, centrifugata, non si era mai vista. Rabbia, delusione, orgoglio, panico, grinta e terrore buttati in un frullatore e riversati in campo a contendersi il titolo al meglio dei sette punti.

Inutili le 2 ore e 44 minuti che avevano trascinato Maria Sharapova e Na Li al 6 a 6. Cancellata la pausa di 130 minuti. Tutto si è deciso in sette sciagurati minuti. E la russa, forse a suo agio con l’azzardo della roulette, si è imposta per 7 a 5.

Quello conquistato a Roma agli Internazionali Bnl d’Italia è per la Shara il ventiseiesimo titolo in carriera, il secondo dell’anno dopo Strasburgo. Forse però per Masha ha una valenza superiore, perché la vittoria contro la Li, detentrice del Roland Garros, la spinge in vetta alla classifica delle favorite per lo Slam parigino, ormai alle porte. “Magnifico arrivare a Parigi con un torneo appena vinto alle spalle. Penso proprio di essere migliorata sul rosso, non tanto per il gioco quanto per gli spostamenti, ora sono più a mio agio”.

La pioggia, che aveva iniziato a cadere già dai primi game del secondo set, si era fatta via via più intensa, appesantendo il campo, rendendo scivolose - e di conseguenza pericolose - le righe e facendo affiorare pozze miste a fango, aveva costretto, dopo 2 ore e 44 minuti di gioco, il giudice di sedia alla sospensione del match.

Con il Campo centrale svuotato di spettatori, con i soli irriducibili avviluppati nelle giacche antipioggia per difendersi dal martellamento sottile ma continuo del cielo, l’attesa si era prolungata fino alle 18 e 45, quando le giocatrici erano riemerse dal tunnel.

E dire che l’incontro si sarebbe potuto concludere ampiamente prima delle 16, consentendo ai ragazzi di iniziare, con garbo, a schiaffeggiarsi.
Se solo la Li non fosse stata visitata dal demone del terrore sul 6-4 4-0 in suo favore. Se solo Maria Sharapova avesse continuato a produrre copiosi quanto insensati errori. Irriconoscibile la russa nella prima parte del match;  per la cinese invece, un copione già recitato in più di una occasione: match che scorre rapido verso una risoluzione, nessun ostacolo lungo la via e improvvisamente un meccanismo invisibile si inceppa: ciò che ha perfettamente funzionato fino a un istante prima non risponde ai comandi. Una sceneggiatura che potrebbe facilmente condurre alla neurodeliri, protagonisti e spettatori.

Le cifre del match non parlano della sua evoluzione ma fotografano un incontro di certo poco coinvolgente. Il secondo set, in particolare, ha registrato 7 miseri punti vincenti per la Li contro i 3 della Sharapova, proprio nel parziale dell’inverosimile rimonta della russa dallo 0-4 al 6-4. Come possa esserci riuscita? Ce lo spiega la statistica degli errori non forzati: 24 per Na, 16 per la bella Maria.

E così è proseguito il terzo set, con un’inarrestabile cavalcata della siberiana fino al 4 a 1. Elogi alla sua mentalità vincente e “presenza scenica” proiettavano una conclusione rapida e risoluta, invece…
Non ho mai giocato un match con così tanti alti e bassi - ha ammesso Maria - sul 4 a 0 del secondo ho addirittura pensato di essere fuori. Poi sono riuscita a vincere il set, a portarmi 4 a 1 nel terzo e ad avere match point contro, prima dell’interruzione. Rientrare dopo due ore di pausa per giocarsi il titolo con un tie-break è stata un’esperienza unica”.

L’incontro tutto, equilibratissimo, è sintetizzato in 21 punti vincenti a 20 per la cinese, 56 errori non forzati della Li contro i 59 di Masha. Non un grande spettacolo tecnico, insomma.

Comunque positiva la Li: “Questa partita è stata uno scherzo! Sembrava più un incontro di calcio che di tennis, con gli atleti costretti a giocare. Mi sento però pronta per Parigi. Dopo Madrid, giocare di nuovo sul rosso mi ha dato delle buone sensazioni”.

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