La finale è Kvitova - Azarenka
di Andrea Nizzero - Tennis Italiano
Vinto il sorteggio, la Kvitova sceglie di rispondere per mettere pressione alla Stosur. E' una scelta felice, che la ricompensa con un break in apertura, propiziato da una risposta vincente di dritto. Proprio il servizio sul lato del vantaggio sembra essere l'arma in meno nell'arsenale della Stosur, costretta a sbattere contro il dritto mortifero dell'avversaria. Nonostante un dominio netto sul piano tecnico, Petra non riesce a staccare Sam, e dopo mezz'ora di gioco il vantaggio consiste ancora in un solo break. Sul 4-3 40-0, la ceca sbaglia un facile rovescio alto con cui potrebbe chiudere uno scambio ravvicinato a rete nonché il game. Qualcosa si inceppa proprio in quel momento, e il dritto fino ad allora implacabile smette improvvisamente di trovare il campo. Sam vede premiata la sua caparbietà e conquista quattro dei successivi cinque giochi.
E' un 7-5 che non può non fare male, e Kvitova sembra accusare pesantemente il colpo nei primi due giochi del secondo set. Sullo 0-1, nel momento psicologicamente più delicato del match, si ritrova a fronteggiare una palla break potenzialmente letale. E' qui che dimostra tutta la sua classe: si salva con un servizio esterno, riesce a tenere il gioco, e riprende da dove aveva lasciato una ventina di minuti prima. La partita torna sui binari della ceca, che questa volta ottiene il break nel game successivo, lo conserva e ne conquista un altro per chiudere il parziale. Fino al 5-0 il terzo set è la dimostrazione di quanto la Kvitova sia il peggiore “match-up” possibile per la Stosur, che non ha a caso contro di lei non ha mai vinto. La partita pare riaprirsi per un attimo, ma l'illusione di un'improbabile rimonta dura solo fino al 5-3, quando Petra chiude in 2 ore e 5 minuti una vicenda che sarebbe potuta durare un'ora in meno.
Sarà Victoria Azarenka la sua avversaria in semifinale. Poco ha potuto contro di lei una Vera Zvonareva volenterosa ma decisamente troppo incline all'errore. Il punteggio finale è un severo 62 63, che descrive l'incontro meglio di quanto non faccia quello della prima semifinale.
L'imprevista (e quasi ininfluente) sconfitta contro Marion Bartoli di ieri sera ha lasciato evidentemente poche scorie nel sistema psico-fisico della bella bielorussa, che era apparsa brillante per tutta la settimana e che è tornata a dare la stessa impressione quest'oggi.
Per un attimo il primo set sembra potersi trasformare in una battaglia, quando la Zvonareva riesce ad agganciare Vika sul due pari. Ma i quattro giochi seguenti sono tutti a favore della numero 3 del mondo in pectore (numero 2 se dovesse vincere il torneo). Anche l'inizio del secondo set è equilibrato, ma la Azarenka riesce ad essere lucida quanto nei momenti in cui domina: tiene e lotta su ogni palla, e infine riesce ad uscire in vantaggio di un break. Sul 5-3, è bravissima a salvare due palle break e a procurarsi il match point con uno scambio prolungato e gestito in modo intelligente.
La finale tra Petra e Vika non può che fare contenta la WTA, che concluderà la sua stagione 2011 con un match tra le due giocatrici che al momento più promettono di garantire visibilità al tennis femminile nel prossimo futuro.