Bye Bye Murray, Nadal in finale
di Daniele Rossi - Tennis Italiano
Nessuna sorpresa, nessuna favola a lieto fine, nessun sogno che diventa realtà, nessun britannico in finale a Wimbledon, nessuno Slam per Andy Murray.
Come è giusto che sia, il torneo più importante e prestigioso del mondo, domenica se lo giocheranno i due giocatori che quest'anno si sono dimostrati inequivocabilmente più forti, Rafael Nadal e Novak Djokovic.
Una superiorità che è stata spezzata solo da Ferrer agli Australian Open, con Nadal infortunato, e da un Federer in stato di grazia al Roland Garros. Con la vittoria di oggi, Djokovic è già certo del numero 1, motivo in più per cui la finale di domenica assumerà un'importanza cruciale.
Si infrangono ancora una volta le speranze e i sogni di Andy Murray e del Regno Unito. Lo scozzese si è perso sul più bello una volta di più, subendo una sconfitta abbastanza netta nel risultato (5-7 6-2 6-2 6-4), che non fa che confermare come Andy rimanga ancora un gradino sotto gli altri tre. Tecnicamente si può discutere, ma i risultati parlano chiaro.
Eppure Murray era partito molto bene. Nel primo set dominano i servizi e un grande equilibrio, almeno fino al 6-5, quando Nadal commette due brutti errori, concedendo la possibilità allo scozzese di portarsi a casa il primo parziale.
Il Centre Court inizia a sperare, ma sul 2-2 del secondo set arriva il turning point che fa girare la partita a favore del maiorchino. Sul 15-30 e servizio Rafa, Murray potrebbe procurarsi due palle break, ma butta clamorosamente fuori un diritto a campo spalancato. Sono errori che si pagano, la possibilità del break sfuma e nel gioco successivo Andy perde il servizio con un doppio fallo e un facile smash sbagliato di metri. Nadal ovviamente sfrutta l'occasione e, approfittando del momento di sbandamento dell'avversario, fa un altro break e pareggia i conti per 6-2.
Murray, dopo un inizio quasi perfetto, subisce il contraccolpo, cala con la prima di servizio e fatica a ritrovare gli angoli con cui aveva tenuto lontanto dal campo Nadal nel primo parziale.
Il terzo set è a senso unico, Nadal fa subito il break, poi un altro sul 5-2, per chiudere la frazione con un altro 6-2.
Lo scozzese, non si sa quanto condizionato dal problema all'adduttore procuratosi nel match con Lopez, subisce un altro break in apertura del quarto. E' la pietra tombale sulle speranze del britannico, che non sfrutta una palla break sul 2-1 e che tenta un disperato inseguimento per tutto il quarto set.
Ma Rafa è implacabile, si guadagna un match point sul 5-3, che Murray annulla con un ace, prima di chiudere senza affanni per 6-4.
Non ce n'era bisogno, ma Nadal si è confermato ancora una volta un grande campione. Ha sofferto nel primo set, per poi prendere in mano le redini di un match che ha controllato con calma e intelligenza. Non si è fatto irretire dalla ragnatela dello scozzese e ha concluso con il fantastico score di 37 vincenti contro 7 errori gratuiti.
Il povero Murray torna a casa ancora una volta a mani vuote. Vuoi per la pressione del pubblico o per il piccolo infortunio all'adduttore, è praticamente scomparso per i due set centrali, prima di combattere vanamente nel quarto. Troppi errori e troppi passaggi a vuoto per poter pensare di battere un mostro come Rafa. Ma effettivamente, il suo unico problema in questo momento sembrano solo i suoi avversari: Rafa, Nole e Roger, troppo forti, troppo continui.
Tante volte abbiamo esaltato i numeri di Nadal sulla terra, ma anche quelli sull'erba iniziano a far paura. E' la sua quinta finale a Wimbledon: dopo le due sconfitte con Federer nel 2006 e 2007, si è aggiudicato “la partita del secolo” nel 2008, prima di battere facilmente Berdych un anno fa.
In totale sarà la sua 13esima finale di Slam, ne ha perse solo due, quelle menzionate poc'anzi con Roger ai Championships. Sui prati di Londra non perde dunque dal 2007 e oggi ha targato la sua ventesima vittoria consecutiva.
Domenica se la vedrà con Novak Djokovic. I precedenti sono 16 a 11 per Nadal, ma sappiamo che Nole ha vinto gli ultimi quattro tutti quest'anno (a Indian Wells, Miami, Madrid e Roma). Rafa però l'ha battuto nell'unica finale Slam che hanno giocato contro (Us Open 2010) e ha vinto gli unici due precedenti sull'erba.