Nadal inarrestabile: è il 7° trionfo
Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni - Tennis Italiano
Dopo 5 minuti della finale odierna contro Rafa Nadal, David Ferrer aveva già eguagliato la prestazione di Verdasco nell’ultimo atto del torneo dello scorso anno. Dopo dieci minuti ha sprecato due palle per andare sul 2-0 ed è stato subito chiaro che per il favorito non sarebbe stata una passeggiata.
Il numero 1 del mondo ha comunque vinto il titolo. Ha centrato il settimo successo consecutivo a Monte-Carlo, record mostruoso e difficilmente battibile. Ma ha anche mostrato ai suoi rivali che, almeno per ora, non è così invulnerabile, nemmeno sul lento. Già Murray in semifinale aveva provato a scalfire le sue sicurezze tenendolo in campo per tre ore. Oggi Ferrer gli ha creato altri grattacapi tenendolo in campo complessivamente per altre due ore e passa, ma alla fine ha ceduto in due set tirati, decisi entrambi da un solo break di differenza.
E allora, aspettando il rientro di Djokovic, la stagione sulla terra si annuncia più interessante che mai.
Nel primo set, Nadal ha tolto il servizio due volte all’avversario, ha rischiato molto anche sul proprio (un break subìto e altre 5 palle break annullate) ma è riuscito a mantenere il margine di vantaggio fino alla fine, per un 6-4 durissimo in un’ora e 15 minuti di gioco. A testimoniare le difficoltà del numero 1 ci sono i due doppi falli commessi (contro nessun ace) e un warning per aver atteso troppo tra un punto e l’altro. Cose non proprio da Rafa al top.
Come non è da Rafa andare avanti di un break al terzo gioco del secondo set, e perderlo con un brutto errore di rovescio nell’ottavo, per un 4-4 che ha reso ancora più incerta la partita. Ferrer ha avuto poco dopo un’ottima occasione, ma ha sbagliato malamente uno smash abbastanza comodo sul 5-4 e 15-15. Fosse andato a due punti dal set, forse sarebbe cambiato qualcosa nella storia dell’incontro. Invece Rafa ha tenuto il servizio e subito dopo ha fatto il break che ha deciso la sfida, complice anche un doppio fallo del valenciano: è finita 6-4 7-5 in due ore e sedici minuti di gioco.
L’incontro è stato piacevole a tratti, con alcuni scambi prolungati e di grande qualità, alternati a errori gratuiti da entrambe le parti. Del resto non poteva esserci quel confronto di stili che invece avevamo visto in semifinale con Murray dall’altra parte della rete. Ferrer ha provato a fare al meglio ciò che sa fare, cioè rimandare più palle possibili correndo e soffrendo come è nel suo stile, prendendo anche l’iniziativa appena ne aveva l’occasione. Ma quando il rivale si chiama Nadal, sulla terra, anche il numero 6 al mondo al meglio della forma ha buone probabilità di perdere.
Il maiorchino si è preso la rivincita dell’ultimo incontro tra i due, giocato in Australia e vinto dal valenciano in tre set. Ora c’è Barcellona, poi Madrid, Roma, Parigi. La domanda è se questo Nadal potrà bastare per dominare ancora una volta.
FERRER: “VINCERE QUI? FORSE CON RAFA INFORTUNATO”
“Dopo una semifinale e una finale, credo di poter vincere qui l’anno prossimo, sì. Ma solo con Rafa infortunato (ride, ndr)”. Non ha mai avuto molta fiducia in se stesso, David Ferrer. O forse è semplicemente troppo umile. E nemmeno ora che è tornato tra i top 10, addirittura al numero 6 del ranking, riesce a togliersi questa sua spiccata caratteristica. “Credo – continua il valenciano – che battere Nadal sia un’impresa per chiunque, ma non solo sulla terra. Oggi è stata dura, penso di aver dato tutto quello che avevo, sono soddisfatto ma non è bastato”. Stuzzicato sulla poca attenzione che riceve dai media, David gioca in difesa: “Non credo di non essere considerato. Sono trattato bene dalla stampa, così come dalla gente. Non penso di avere problemi”.
FRANULOVIC: “BATTUTO IL RECORD DI PUBBLICO”
In mattinata, la conferenza stampa di Franulovic. “Quando abbiamo saputo dell’infortunio di Murray – ha detto il direttore del torneo – non nego di aver avuto un po’ di paura. La sera prima non aveva nulla, mentre al momento di scendere in campo ci ha chiesto qualche minuto per verificare le sue condizioni. I tornei sono sempre in balìa degli infortuni dei giocatori, ma questa volta nella sfortuna ci è andata molto bene. Non solo Andy è riuscito a giocare, ma lui e Nadal sono rimasti in campo tre ore per una partita straordinaria, la più bella della settimana. E’ stata anche, questa, una buona occasione per mettere in evidenza l’ottima preparazione del nostro staff medico, che ha seguito lo scozzese passo passo consentendogli di andare in campo”. “Abbiamo superato – ha proseguito Franulovic – per l’ennesima volta il record di spettatori: sono stati 125 mila contro i 124 mila della scorsa edizione. Sono aumentate le prenotazioni via web e nel complesso la manifestazione continua a crescere in popolarità in tutto il mondo”. Rispetto a dodici mesi fa, è tornato Roger Federer. “Ma non solo lui. Appena una settimana prima dell’inizio del torneo erano iscritti tutti i primi 10 al mondo: un vero record per noi. Poi, purtroppo, abbiamo dovuto registrare le defezioni per infortunio di Djokovic e Soderling, ma il cast è rimasto comunque stellare. Mi ha fatto piacere in particolare il fatto che Novak sia rimasto al Club per tutta la settimana, presenziando anche alla festa dei giocatori”.