Angelo Binaghi: "Il tennis italiano pronto a cambiare"

Inserito il 9 marzo 2010 22:31 da Matteo Veneri in Interviste

1_MATCH_FED_CUP_09_00136Dal Corriere dello Sport riprendiamo un'interessante intervista al presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi. Molti gli argomenti "caldi" discussi dal n°1 del tennis in Italia.

(foto Ray Giubilo)

Riprendiamo un'intervista di Dario Torromeo apparsa sul Corriere dello Sport due giorni fa al presidente Angelo Binaghi, e ne proponiamo le parti più salienti ed interessanti.

Presidente Binaghi, quale è il suo punto di vista sul "caso Seppi"?
«Ho visto come un gesto responsabile, di rispetto nei confronti della squadra, del capitano e del Paese, il fatto di essere venuto a Castellaneta Marina a spiegare la sua condizione».

Seppi ha già annunciato che non giocherà in Davis per tutto il 2010.
«Il giocatore deve restare a stretto contatto con il capitano, per consentirgli di monitorare costantemente la situazione. Vorrei dare un consiglio a Seppi. Barazzutti è il giocatore di più alto livello che ancora si occupi di tennis. Si rivolga a lui come hanno fatto le ragazze, potrebbe aiutarlo ad uscire ad una situazione difficile».

A maggio, per la partita contro l'Olanda, potrebbero verificarsi delle defezioni. Come si comporterà la Federazione?
«Nel rispetto delle regole. Nel mondo anomalo del tennis, un giocatore può scegliere di giocare solo per l'Atp o per le manifestazioni organizzate dalle Federazioni. E' legittimo da parte nostra esigere che rispettino i loro doveri, senza per questo fare a cazzotti. Mi sembra normale che chi non si muove nelle regole resti fuori dall'assegnazione delle wild card, dei contributi, dell'assistenza, della Serie A. Non è una mia scelta, è una scelta fatta dall'assemblea della Fit che gestisce il tennis in Italia».

E se i giocatori non onorassero le convocazioni?
«Siamo pronti a giocare in Coppa Davis con gli Under 16».

Ma se, facciamo un'ipotesi, fossero Pennetta e Schiavone a dirle che non se la sentono di giocare una partita di Federation Cup, come reagirebbe?
«Dicendo loro che possono farlo. Per noi sono come Totti e Nesta. Hanno dato così tanto al tennis italiano, da potersi permettere di tirarsi fuori».

Come giudica il livello del nostro tennis maschile?
«Non ne posso certo essere soddisfatto».

Cosa intende fare per migliorarlo?
«La Federazione inserirà dei maestri per avere una parte più attiva nella formazione dei giovani, sia sotto l'aspetto tecnico che sotto quello umano. A quelli che si affideranno a strutture private, chiederemo un programma che elenchi le scelte fatte per assistere i ragazzi nell'età della crescita».

Avete già contattato dei tecnici?
«Da settembre dovrebbe lavorare con noi Rianna. In futuro potremmo avvalerci della collaborazione di Urpi. Lo stesso Barazzutti potrebbe diventare un punto di riferimento ».

Cambierà qualcosa nella vostra programmazione?
«Pendiamo di riconvertire buona parte dell'attività di vertice sui campi veloci. Faremo giocare sul veloce anche i campionati nazionali giovanili, fino ad oggi sempre sulla terra».

Come giudica l'attività dei coach privati?
«Da quando governiamo la Federazione, abbiamo sempre messo il tennis di alto livello nelle mani dei coach privati. Sono quindi loro, più di noi, a gestire le disgrazie dei maschi e i trionfi delle donne. Credo quindi che dovrebbero essere loro, per quanto riguarda gli uomini, ad essere messi sul banco degli imputati. Sono loro a gestire Fognini, Bolelli, Seppi. Come Urpi, Panajotti, Coppo e altri hanno gestito le ragazze».

Quale è la differenza più grande tra tennis maschile e femminile?
«Con le ragazze siamo un gruppo, siamo l'Italia. I ragazzi ci vedono come la controparte». .

Il presidente Binaghi dunque continua ad usare il "pugno duro" contro coloro che si rifiuteranno di giocare in Davis, ed è addirittura "pronto a giocare la Davis con gli under 16". Alla domanda successiva però ammette che se saranno Pennetta e Schiavone a rifiutarsi, accetterà senza problemi.

Passando al momento del tennis italiano, si parla di optare sempre più sui campi veloci a discapito della nostra tanto amata terra rossa, e ci saranno nuovi innesti tra i coach Fit come Rianna e Urpi. Il presidente Binaghi però non si risparmia la frecciatina agli attuali coach dei migliori giocatori italiani dicendo che sono loro a dover essere sul banco degli imputati.


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