Marco Crugnola: "Uno splendido 2008.."
Inserito il 4 marzo 2009 20:10 da Matteo Veneri in Interviste
Durante il torneo challenger di Bergamo abbiamo intervistato Marco Crugnola. Il tennista lombardo ci ha parlato nel dettaglio torneo per torneo del suo splendido 2008 e di questo inizio di 2009. Ci ha raccontato del torneo in corso e di molto altro, tra preparazione atletica e qualche rimpianto per il passato.Intervista realizzata da Matteo Veneri (con la collaborazione di Serena Mutti).
Intervista a Marco Crugnola, tennista varesino classe 1983, numero 220 del mondo dopo un ottima seconda parte di 2008 in cui ha ottenuto grandi risultati come la finale al challenger di Vigo, e le semifinali a Siviglia e Todi.
Marco, cominciamo con l'analizzare il tuo 2008. Un inizio non entusiasmante, a parte la qualificazione a Delray Beach e l'ottimo secondo set giocato con Fish..
L'inizio della stagione non è affatto stato dei migliori, ho vinto veramente pochissime partite, poi per fortuna è arrivata l'estate.
E' cominciata l'estate e ti sei scatenato; hai cominciato con tre quarti di finale challenger..
Si, stavo già cominciando a giocare bene da fine aprile, ottime prestazioni anche se non arrivavano i risultati, ma comunque mi sentivo bene e sentivo che era solo questione di tempo.
Finale al challenger di Vigo partendo dalle qualificazioni.
Sono riuscito a trovare la costanza nei risultati e mi sono sentito bene tutto l'anno, e fortunatamente è andata bene. Ho concluso benissimo l'anno. Per quanto riguarda il torneo di Vigo, ho perso solo un set fino alla finale. Lì a Vigo ho trovato condizioni ottime, campi veloci e palle che saltavano molto alte con tanta rotazione, e mi trovavo particolarmente bene. Ho sempre giocato bene, a parte forse l'ultimo turno di qualificazione dove non ho espresso il mio miglior tennis contro Sanchez de Luna, che però è un giocatore che soffro particolarmente. Poi null'altro da dire, ho sempre imposto il mio gioco fino alla finale dove Andujar era in ottima forma e infatti ha vinto sia quello che quello dopo, di certo non mi posso lamentare di quella settimana.
Poi due semifinali, a Siviglia e a Todi.
A Siviglia ho fatto una maratona con Cipolla, e mi ha segnato nella semifinale con Burzi. Stavo giocando stupendamente, e quello mi ha permesso di arrivare al terzo, perchè ero veramente cotto. Poi settimana dopo ho ceduto energie mentali e fisiche con Ramirez che è un giocatore con cui se non sei al 100% ci sta la sconfitta.
Poi ultimi sei tornei dell'anno, nessuna vittoria.
Negli ultimi sei tornei forse ho accusato un pò la stanchezza. Da luglio a settembre ho giocato veramente tanto e forse è uscita la stanchezza. Però c'è da dire che ho giocato sempre con giocatori molto buoni, e per di più sulle superfici a loro cogeniali, come Karanusic e Gremelmayr. Al primo torneo dopo la terra, con Eaton a Stoccolma, non era proprio il cliente più adatto con cui ricominciare a giocare sul veloce. Forse in Inghilterra potevo fare qualcosa di più.
Passiamo al 2009. Come giudichi la tua trasferta australiana? Secondo turno di qualificazioni a Brisbane e a Melbourne.
E' stata innanzitutto una bellissima esperienza che mi ha fatto stare a contatto con tutti i più bravi giocatori del mondo per un mese; ho visto come lavorano e adesso mi sono fatto un'idea di come ci si allena veramente. Infatti da lì ho cominciato col mio allenatore, Corrado Borroni, un certo tipo di programmazione con l'obiettivo di far sempre tornei alti, anche perchè adesso fisicamente sto bene e devo solo stare "connesso" tutta la partita, e non avere alti e bassi, proprio come ho fatto ieri con Golubev.
A Zagabria fuori subito, poi secondo turno a Bari, e sconfitta all'esordio a Dubai in qualificazioni con Lorenzi.
A Zagabria ho giocato contro Lacko, lui stava giocando particolarmente bene, infatti si è qualificato e mi pare abbia anche fatto un'ottima figura nel main draw. A Dubai purtroppo il giorno prima di partire ho avuto un ascesso e quindi ero sotto antibiotici, ho fatto 6-4 al terzo ma poteva finire tranquillamente 6-2 6-2 per come stavo messo fisicamente, peccato, ci vuole anche un pò di fortuna a volte.
Fino a giugno non difendi niente, senti la pressione di essere costretto a far punti o giochi più tranquillo?
No la pressione non la sento sicuramente. Sono molto tranquillo che non perdo niente, ma non ci sto neanche pensando più di tanto. Vedremo, faremo i conti a fine anno.
Hai lavorato su qualcosa in particolare nella preparazione invernale?
Nulla di particolare; ho lavorato dal punto di vista tecnico come tutti gli altri anni, dal punto di vista fisico invece mi sono specializzato maggiormente per le superfici rapide, più potenza e resistenza per le gambe. Adesso infatti dopo Bergamo mi preparerò dieci giorni per la terra e userò il primo e il secondo torneo per rodarmi.
Se dovessi tornare indietro nel tempo, non faresti qualcosa che hai fatto o faresti qualcosa che non hai fatto?
Eh si, se tornassi indietro magari inizierei a fare questa vita a 18 anni e non a 21. Avrei dovuto magari prendere coscienza di queste cose un pò prima, però dai sono comunque soddisfatto e va bene così.
Passando al presente, il match di ieri sera con Golubev qui a Bergamo?
Sono stato "connesso" a ogni punto, ed è stata durissima, perchè con lui se non stai attento ti può lasciar fermo con ogni singolo colpo che fa, gioca molto bene. Io ho servito bene finalmente ed è arrivato una bella vittoria, sono molto contento.
Adesso c'è lo statunitense Evans.
Evans sta giocando benissimo anche lui, magari non è altissimo come classifica ma ha già vinto due challenger; l'ho visto anche in Australia giocare molto bene, sarà dura.
Obiettivi per il 2009?
Non me ne do assolutamente, anche perchè sono tre anni che me li do, e sono sempre rimasto puntualmente deluso. Vedremo piano piano torneo per torneo.
Infine la prossima programmazione, che tornei farai?
Come ti ho detto questo di Bergamo è l'ultimo torneo sul veloce. Poi settimana prossima mi preparerò sulla terra e poi da Caltanissetta farò tutto il giro fino a Wimbledon sulla terra.
Un ringraziamento speciale a Marco che in qualsiasi momento si dimostra sempre molto disponibile.