Il 2007 di Andreas Seppi

Inserito il 27 dicembre 2007 20:58 da Rudolf Meraner in Interviste
Pochi giorni prima della partenza per Doha, abbiamo contattato Andreas Seppi, che ci racconta passo per passo la sua stagione 2007, che lo ha portato fino al best ranking di numero 50.

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Andreas, come giudichi il tuo 2007?
Sono contento, chiudo l’anno essendo il numero 50 del mondo, come ranking ci siamo. Ma ho avuto degli alti e bassi, non ho incominciato bene l’anno e anche a metà anno non è andato come volevo; però negli ultimi due mesi ho giocato il mio miglior tennis. Questi due mesi mi hanno permesso di raggiungere l'attuale posizione di classifica e mi hanno dato molta fiducia, sia per la preparazione di queste settimane che per la nuova stagione.

Facciamo i commenti alle tappe più importanti del 2007


Australian Open: il match contro Reynolds, cosa hai pensato quando alle tre di notte stavi ancora giocando?
È stata una giornata lunga, avrei dovuto giocare il secondo match dopo le 10 di mattina, però dopo le prime partite faceva così caldo che le hanno interrotto tutte ed hanno incominciato solo alle 10 di sera. Prima della mia partita c’era un incontro femminile, finito solo alle undici e mezza, perciò tutto il giorno tra club e hotel, aspettando di incominciare ed era abbastanza faticoso. Poi ho giocato per quattro ore, fina alle tre e mezza di notte: questo è il record per l’ATP, nessun match finora è finito così tardi. Ed il match stesso è stato molto duro, però ho vinto e questo mi ha dato slancio. Sfortunatamente il giorno dopo ho sentito molto la fatica, sopratutto nelle gambe.

Poi prima della stagione indoor ti sei ammalato e non hai potuto giocare il challenger di Bergamo.
Si, ho avuto la febbre alta per qualche giorno, ho saltato Bergamo e volevo saltare anche il torneo di Marsiglia, ma all’ultimo momento sono entrato in tabellone e così abbiamo deciso di prender parte al torneo francese, usandolo come allenamento invece di restare a Caldaro. Ho perso nettamente contro Björkman, ma ho giocato praticamente senza allenamento, e anche le settimane successive mi sentivo un po’ debole. Ma dopo la stagione indoor mi sono ripreso e sentivo che ero in forma.

Questo ti ha permesso di giocare bene sul cemento in America, dove hai raggiunto la finale a Sunrise.
Si, in America ho giocato ad alto livello, ho giocato quattro partite a Indian Wells, cinque a Sunrise e mi sono qualificato anche a Miami. Forse avrei potuto vincere qualche altro match, ma tutto sommato ero contento. TennisTeen - Image

Poi c’era quell’intermezzo di Coppa Davis in Isreale. Come vedi quella partita a distanza di mezzo anno?
Si, prima della stagione sulla terra rossa, sono andato in Israele per la Coppa Davis e ho perso al quinto contro Sela: è stato sicuramente uno dei punti più bassi del 2007, anche se Sela intanto è arrivato quasi ai 60 del mondo e in Coppa Davis ha battuto anche Massu e Fernando Gonzalez; forse non era così male, come tutti hanno detto e scritto. C’è del rammarico perché avevo in mano quella partita, ero 3-1 nel quinto, ma nella Coppa Davis puo succedere di tutto. Sicuramente non è stato un fine settimana da ricordare all'interno della mia stagione.

Poi la stagione sulla terra battuta non è andata come credevi. Al Roland Garros sei stato sfortunato, trovando subito un grande specialista della terra: Moya. Impressioni a riguardo?
E' stato un buon match, purtroppo c'è stata un'interruzione a metà quarto set, quando era avanti 4-0. Il giorno dopo ho vinto il parziale, ma nel quinto lui era più fresco, giocato meglio e ha vinto nettamente. Però tutto sommato è stato il match di quella parte della stagione che mi è piaciuto di più. Tennisticamente il mio livello era buono.

TennisTeen - ImageSull’erba non hai giocato male, ma i risultati non hanno soddisfatto le previsioni. Perché?
La stagione sull’erba mi ha dato moltissimo, perché da li ho trovato il mio tennis, mi sentivo più sicuro, ero più aggressivo: in prospettiva della seconda parte dell’anno, la stagione sull’erba è stata molto importante. I risultati non sono stati soddisfacenti, al Queen's Club ho perso contro Guccione, che sull’erba è fortissimo per il suo servizio, a s’Hertogenbosch ho perso contro Ljubicic, che poi ha vinto il torneo, mentre a Wimbledon ho giocato un buonissimo primo turno contro Hrbaty, e poi ho perso contro Verdasco, la mia bestia nera, con il quale proprio non riesco a vincere.

Poi sono arrivati i tornei di Gstaad e Kitzbühel.
Si, due tornei dove ho giocato molto bene. Nel secondo turno a Gstaad contro Koubek ho vinto al tiebreak del terzo ed ho rischiato un pò, potevo anche finire il torneo al secondo turno, ma ho vinto ed ho acquisito molta fiducia: infatti ho vinto abbastanza facile contro Vassallo e poi contro Andreev, l’altra mia bestia nera, visto che fino a Gstaad avevo perso quattro volte contro Andreev. Arrivare in finale è stato sicuramente uno dei momenti migliori della mia stagione. Poi anche a Kitzbühel è andata bene: è uno dei miei tornei preferiti, perché è quello più vicino a casa e ci sono sempre tantissimi spettatori che vengono dalle mie parti; purtroppo contro Starace ho sbagliato il match point. Poteva andare meglio, ma non posso lamentrami.

Perché non sei riuscito a giocare a questi livelli anche in America?
Solo il primo torneo, quello di Cincinnati, non è andato bene: non mi ero ancora adattato, non mi sentivo bene. Poi ho alzato il mio livello di gioco, sia in qualificazione a New Haven, dove ho perso contro Gabashvili e chi ha visto questo match può confermare, sia al primo turno degli US Open contro Calleri. Qualche volta succede che perdi anche quando giochi bene. Nella tournee americana non ho trovato le vittorie, ma tutto sommato non ho giocato peggio che sulla terra.

Poi però nei tornei indoor sono arrivate anche le vittorie. TennisTeen - Image
Sicuramente in questi tornei ho innalzato ancora di più il livello: Metz, Vienna, Parigi è stata la fase con il miglior tennis che ho espresso finora. Ero sicuro, ho giocato con aggressività, ho fatto pochi errori: questi mesi mi hanno dato moltissime soddisfazioni.

Per il 2008 pensi di poter riallacciarti al livello con il quale hai finito il 2007?
Mi sono preparato molto bene, sono soddisfatto degli allenamenti fatti qui a Caldaro. Poi mi ha fatto anche bene una settimana a Montecarlo, dove ho riacquistato il feeling con le partite, dato che non è mai facile rientrare dopo due mesi senza tornei. Non ho molta pressione per l’inizio della stagione, spero di far vedere nelle partite quello che ho provato a fare negli allenamenti.

Quali sono stati gli aspetti più importanti nella preparazione? Ci saranno delle novità nel tuo gioco?
Nella parte atletica abbiamo lavorato soprattutto sulla resistenza e sulla forza. Poi abbiamo lavorato su tutti i colpi, ma in modo particolare sul servizio, così da poter fare più punti direttamente con esso; soprattutto la seconda di servizio deve essere più efficace.

Vuoi fare dei pronostici: dove potresti trovarti nel ranking dopo Wimbledon o a fine anno?
Su questo non ho fatto tanti pensieri. Spero di giocare un buon tennis nei primi mesi e di fare qualche buon risultato: se mi riesce questo, ci sono delle ottime possibilità di migliorare la classifica. Poi è importante trovare la continuità, cioè di giocare ad altissimo livello non solo per un mese o due, ma per quattro o cinque mesi. Se riesci a fare questo, ti trovi intorno ai 30 in classifica e non intorno ai 50. Sarebbe molto bello terminare il 2008 intorno ai 30 o ai 20. Vedremo.

È interessante confrontare quest'intervista con quella fatta a Massimo Sartori, dato che i quesiti sono stati più o meno gli stessi.

Intervista realizzata da Rudolf Meraner

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