Intervista a Francesco Aldi 01/03/2004
Francesco‚ come stai? Come è stato il tuo torneo in Croazia?
Sono arrivato ieri notte in sicilia dopo un viaggio di 11 ore tra aerei e pullman‚ sono un pò stanco. Il dolore agli adduttori non dovrebbe essere niente di grave‚ sono stato fermo due giorni‚ non giocherò nemmeno oggi e domani dovrei riprendere gli allenamenti. In Croazia penso di aver giocato molto bene sopratutto le partite con Ionita e Sekac. Con Ionita è stata una partita incredibile dopo aver vinto il primo set sono subito andato sotto di due break al secondo e quel set lo mollato.
Nel terzo ho annullato diverse palle break sembrava sempre che da un momento all'altro dovessi andare a fare la doccia mi sono trovato anche sotto 5-6 e 0-40 sul mio servizio. Lì ho fatto dei numeri credo di aver servito due ace e due servizi vincenti. Mi sono trascinato al tie-break che ho vinto‚ sembrava una partita predestinata. Con Sekac ho giocato molto bene io‚ lui ha un tipo di gioco che non mi da molto fastidio‚ non serve fortissimo e gioca molto di ritmo da fondo. Mi trovo molto bene con questo tipo di giocatori‚ mi mettono in palla. Con Kubot nei quarti di finale credo che lui era proprio distrutto‚ ha lottato il primo set e poi ha mollato. Della finale ti ho già raccontato dopo un tie-break molto lottato in cui ho avuto anche due set-point‚ ero andato avanti di un break al secondo ma ho avuto questo problema agli adduttori che mi ha condizionato.
Penso di essere un giocatore abbastanza solido‚ capace di variare molto‚ buono a rete e che sa fare un pò di tutto. Meglio sicuramente il rovescio del dritto che posso variare e giocare anche in back.
Cosa è successo l'anno scorso che hai fatto il salto di qualità e sei passato dal numero 600 al mondo ai primi 300?
L'anno scorso credo di aver trovato il mio equilibrio. Io mi alleno sia a Roma che in sicilia‚ e l'anno scorso ho trovato un ragazzo che mi segue qui in sicilia Scinai molto bravo con la possibilità di stare spesso a casa e di poter vedere piu' spesso la mia ragazza e questo mi ha tranquilizzato.
Nei tornei mi seguono invece sempre Francesco e Tonino Zugarelli con cui ho una collaborazione da circa 4 anni. Inoltre ho avuto diversi infortuni sopratutto alla schiena che mi hanno impedito di giocare partite con continuità. Penso comunque che giocavo benino anche prima‚ credo mi sia mancata sicuramente un pò di continuità negli allenamenti legata ai problemi fisici che ho avuto.
Quali sono i tuoi prossimi programmi?
Onestamente devo ancora decidere cosa farò dopo i due futures in Francia che inizieranno la settimana prossima. Ho tempo fino alla mezzanotte di oggi per decidere se andare in Australia oppure no. In questo periodo è difficile entrare direttamente nei Challenger ce ne sono due in Australia sul cemento al aperto in cui entrerei ed è quindi una buona occasione. Il livello in questi tornei sarà abbastanza alto ci dovrebbero essere anche i giovani australiani forti (Guccione e Reid) e sicuramente due altri italiani‚ Azzaro e Lorenzi. Loro due andranno prima anche per giocare i due futures che si giocano lì. Inizierò a giocare su la terra probabilmente dal Challenger di Olbia. Quest'anno poi proverò sicuramente a giocare le qualificazioni nei tornei dello Slam a Parigi e a Wimbledon. In Autralia non sono invece andato perchè non mi sono potuto preparare bene per dei problemi alla schiena.
Che differenze trovi nel giocare nei tornei ITF e i tornei ATP e challenger? Raccontaci della tua esperienza nel torneo ATP di Palermo?
Giocare i challenger è sicuramente molto piu' stimolante‚ le condizioni sono sicuramente molto migliori. A Palermo quando ho giocato il primo turno nel torneo ATP contro Filippo Volandri è stato incredibile. Io ho giocato spessisimo da ragazzo con Filo e lui adesso è il numero uno italiano ed è tra i primi 50 del mondo inoltre giocavo a casa davanti a tanti amici. Al inizio ero molto emozionato ed il ritmo che dava Filo al match era veramente incredibile. Nel secondo avevo iniziato a giocare veramente bene mi sono trovato 3 ad 1 e 15-40 sul suo servizio ma mi sono fatto recuperare poi sono stato 5 a 4 con il servizio a disposizione e ho avuto anche un set-point lì forse ho cominciato a rendermi conto di quello che stava succedendo e mi sono un pò spaventato. Non sono troppo abituato a trovarmi in quelle situazioni. Spero di poter cominciare ad abituarmi in futuro.
Intervista di Dova Gianluca e Alex De petris.