A Bergamo ci rimane soltanto Simone Bolelli
Inserito il 8 febbraio 2007 23:31 da Redazione in Challenger
Come lo scorso anno, è Simone Bolelli il giocatore azzurro a spingersi più avanti nel primo challenger orobico dell'anno, il "Trofeo Baci&Abbracci": battendo Filip Prpic, il talento di Budrio si qualifica per i quarti di finale. Esce, invece, Uros Vico.Degli otto azzurri al via del primo challenger italiano dell'anno, il solo Simone Bolelli riesce a raggiungere i quarti di finale. il 21enne bolognese è infatti riuscito oggi a bissare il successo della prima giornata contro lo svedese Filip Prpic, non dando scampo al suo meno quotato avversario.
Il match si è chiuso con un periodico 6-4 in favore dell'azzurro, ma il punteggio non rivela il reale gap visto in campo, che solo un Bolelli in parte distratto nel finale non ha permesso fosse più rotondo.
La palla dell'emiliano viaggiava molto di più e nei giochi di servizio non c'era possibilità per Prpic di trovare la via del punto: o Simone trovava il 15 aiutandosi direttamente col servizio (chiudendo a volte col colpo successivo) oppure la maggiore facilità di palleggio e di accellerazione non lasciavano scampo al dirimpettaio.
Si spiegano così i soli 8 punti che Prpic riusciva a strappare in risposta a Simone, sebbene 4 di questi siano arrivati consecutivamente e siano costati un break al nostro giocatore, sul 4-3 del secondo set.
6 gli aces di Simone, che ha comunque portato a casa tanti punti anche con servizi vincenti: una prova sul velluto insomma, se si eccettuano le ben 8 palle break sprecate nella seconda frazione prima di trovare il vantaggio e il game di battuta perso probabilmente per un calo di concentrazione.
Ben poco da dire, avversario di livello inferiore facilmente superato da Simone, che può guardare con fiducia a Matthias Bachinger, oggi sugli spalti ad osservare il suo rivale per un posto in semifinale.
Sconfitto invece Uros Vico, al termine di un match tirato che lo ha visto soccombere di fronte al 31enne Dennis Van Scheppinger, che centra il primo successo negli scontri diretti tra i due (lo scorso anno si sono registrate due vittorie per il 25enne azzurro).
L'allievo di coach Padovani si presentava all'incontro debilitato a causa della febbre che lo aveva colpito il giorno precedente, tuttavia questo non gli impediva di fare un match pari con l'olandese autore dell'eliminazione di Davide Sanguinetti nel primo turno.
Il primo set, dopo un break per parte, si decideva al tie break, dove Vico saliva 3-1, ma veniva rimontato dall'olandese a causa di un doppio fallo e di un nastro sfortunato, che davano all'olandese il là per un parziale di 5 punti consecutivi; nonostante Uros trovasse la via per impattare sul 6 pari, Van Scheppingen chiudeva col quarto set point.
Nel secondo set Vico prendeva il soppravento e chiudeva in 20 minuti la pratica in suo favore, per 6 giochi a 1. Sul finire del set, Van Scheppinger ricorreva alle cure del fisioterapista, che lo rimettevano sulla retta via del match.
Nel parziale conclusivo, Uros appariva più in palla del suo avversario, ed era quello che andava sempre più vicino a togliere il servizio all'avversario; purtroppo, superato l'empasse inziale, l'olandese trovava nuova linfa vitale nel corso del set, cominciando a mettere a segno diversi punti col dritto. Vico, in uno sciagurato dodicesimo gioco, finiva col cedere la battuta e l'incontro, al termine di un match doveva aveva dato l'impressione di poterla spuntare.
Il match si è chiuso con un periodico 6-4 in favore dell'azzurro, ma il punteggio non rivela il reale gap visto in campo, che solo un Bolelli in parte distratto nel finale non ha permesso fosse più rotondo.
La palla dell'emiliano viaggiava molto di più e nei giochi di servizio non c'era possibilità per Prpic di trovare la via del punto: o Simone trovava il 15 aiutandosi direttamente col servizio (chiudendo a volte col colpo successivo) oppure la maggiore facilità di palleggio e di accellerazione non lasciavano scampo al dirimpettaio.
Si spiegano così i soli 8 punti che Prpic riusciva a strappare in risposta a Simone, sebbene 4 di questi siano arrivati consecutivamente e siano costati un break al nostro giocatore, sul 4-3 del secondo set.
6 gli aces di Simone, che ha comunque portato a casa tanti punti anche con servizi vincenti: una prova sul velluto insomma, se si eccettuano le ben 8 palle break sprecate nella seconda frazione prima di trovare il vantaggio e il game di battuta perso probabilmente per un calo di concentrazione.
Ben poco da dire, avversario di livello inferiore facilmente superato da Simone, che può guardare con fiducia a Matthias Bachinger, oggi sugli spalti ad osservare il suo rivale per un posto in semifinale.
Sconfitto invece Uros Vico, al termine di un match tirato che lo ha visto soccombere di fronte al 31enne Dennis Van Scheppinger, che centra il primo successo negli scontri diretti tra i due (lo scorso anno si sono registrate due vittorie per il 25enne azzurro).
L'allievo di coach Padovani si presentava all'incontro debilitato a causa della febbre che lo aveva colpito il giorno precedente, tuttavia questo non gli impediva di fare un match pari con l'olandese autore dell'eliminazione di Davide Sanguinetti nel primo turno.
Il primo set, dopo un break per parte, si decideva al tie break, dove Vico saliva 3-1, ma veniva rimontato dall'olandese a causa di un doppio fallo e di un nastro sfortunato, che davano all'olandese il là per un parziale di 5 punti consecutivi; nonostante Uros trovasse la via per impattare sul 6 pari, Van Scheppingen chiudeva col quarto set point.
Nel secondo set Vico prendeva il soppravento e chiudeva in 20 minuti la pratica in suo favore, per 6 giochi a 1. Sul finire del set, Van Scheppinger ricorreva alle cure del fisioterapista, che lo rimettevano sulla retta via del match.
Nel parziale conclusivo, Uros appariva più in palla del suo avversario, ed era quello che andava sempre più vicino a togliere il servizio all'avversario; purtroppo, superato l'empasse inziale, l'olandese trovava nuova linfa vitale nel corso del set, cominciando a mettere a segno diversi punti col dritto. Vico, in uno sciagurato dodicesimo gioco, finiva col cedere la battuta e l'incontro, al termine di un match doveva aveva dato l'impressione di poterla spuntare.