Challenger Como: Caruso sfata il tabù
Inserito il 3 settembre 2018 12:21 da Luca Gabaglio in Challenger
Salvatore Caruso (nella foto) ha vinto il torneo Challenger Città di Como, in semifinale ha battuto Matteo Donati. Resoconto dal posto
Nonostante i tanti problemi causati dal maltempo negli ultimi tre giorni, il torneo lariano (€64,000; terra battuta) si è concluso come previsto di domenica, anche se sotto le luci dei riflettori.
Le semifinali si sono disputate dalle 11:45 sul Campo 5, finora usato solo per gli allenamenti, l'unico campo al momento utilizzabile dopo la pioggia dei giorni precedenti. Nel secondo match Salvatore Caruso (n.218 ATP) si è aggiudicato il derby con Matteo Donati (182) per 7-6(6) 7-6(4) in 2h07'.
Il 23enne alessandrino ha messo quasi un'ipoteca sul primo set portandosi sul 4-1 con due palle break per il 5-1, ma il siciliano classe '92 è rientrato sul 4-4, ha avuto due chance in risposta per il 5-4, e si è imposto al tie-break per 8 punti a 6 da 0-3, 3-3 e 3-5. Il piemontese ha iniziato meglio anche la seconda partita andando sul 2-0, il siracusano di Avola lo ha sorpassato sul 4-2, Donati ha servito invano per il set sul 6-5 dopo aver salvato due match point (5-5) e Caruso si è aggiudicato un altro tie-break per 7 punti a 4 da 4-1 e 6-3.
Per la finale si è dovuto attendere fino alle 19 circa, dopo il riposo appropriato concesso ai due finalisti, la finale di doppio, e il tempo per rimettere in sesto il terreno del Campo Centrale. Caruso ha sconfitto il cileno Christian Garin (158) con il punteggio di 7-5 6-4 in 1h42'.
L'esito del primo set è stato incerto fino all'ultimo. Salvatore ha perso il servizio e l'ha recuperato sempre ai vantaggi (0-1, 2-2), si è procurato e ha annullato palle break (3-3, 4-3), ha commesso due errori forzati da fondocampo sul 15-30 che avrebbero potuto consegnargli il set (5-5). Il sudamericano si è distratto dopo che l'azzurro non era pronto in risposta, ha commesso un doppio fallo e un errore da fondo (7-5). Nella seconda partita Garin ha avuto un lungo passaggio a vuoto andando sotto 5-1 dopo che si era già salvato da 15-40 (1-1), ha reagito rientrando sul 5-4, ma ha commesso tre doppi falli di cui due consecutivi negli ultimi due punti (6-4).
Per l'allievo storico di coach Paolo Cannova, sempre presente durante il torneo ad incitare il suo assistito dagli spalti, è il primo titolo in carriera nel circuito Challenger dopo cinque Futures. È solo il secondo successo di un italiano in tredici edizioni, nella prima disputata nel 2006 Simone Bolelli superò in finale Federico Luzzi, nel Futures del 2005 Marco Crugnola prevalse nell'ultimo atto su Fabio Colangelo.