Fognini ed i top-10: è tempo di provare l'assalto?
Inserito il 23 luglio 2013 23:41 da Davide Paganin in ATP Tour
Due successi consecutivi a Stoccarda ed Amburgo hanno portato Fabio Fognini per la prima volta in carriera tra i top-20. Sarà un episodio isolato o può essere il preludio ad un traguardo ancora più grande?Foto Ray Giubilo
Tutti i sostenitori del tennis italiano al maschile, ed in particolare i tifosi del ligure, di certo faranno fatica a smaltire l’entusiasmo portato dalle vittorie di Fognini, che in due settimane ha dominato i tornei giocati battendo nettamente giocatori del calibro di Tommy Haas, Philipp Kohlschreiber e Nicolas Almagro, dando la sensazione di essere maturato soprattutto sul piano dell’attitudine ai match.
Da oggi il tennista di Arma di Taggia occupa la posizione numero 19 del ranking mondiale, ma soprattutto ha raggiunto un punteggio tale da permettergli di insidiare diversi giocatori davanti a lui. E’ naturale dunque aprirsi a nuove prospettive, pur mantenendosi coi piedi per terra e tenendo conto di tutte le molteplici variabili che contano in uno sport come il tennis.
Se a gennaio era stato il momento di Andreas Seppi, entrato nei top-20 (precisamente al numero 18) dopo gli Australian Open, ora anche Fognini può dire la sua, forse in maniera anche più prepotente rispetto all’altoatesino. Qualcuno ricorderà le considerazioni fatte allora per il tennista di Caldaro (reperibili in questo articolo), che poi per motivi diversi ha visto la sua corsa momentaneamente frenata soprattutto sul rosso europeo. Ora proviamo a valutare invece la situazione del ligure, partendo innanzitutto dalla classifica attuale.
Situazione dei top-20 ad oggi:
9) Gasquet, Richard 3045
10) Wawrinka, Stan. 2915
11) Nishikori, Kei 2495
12) Haas, Tommy 2395
13) Raonic, Milos 2225
14) Almagro, Nicolas 2135
15) Cilic, Marin 2075
16) Simon, Gilles 2055
17) Janowicz, Jerzy 2029
18) Tipsarevic, Janko 2025
19) FOGNINI, Fabio 1970
20) Querrey, Sam 1730
Escludiamo dall’elenco i primi 8 giocatori, poiché (oltre alla notevole distanza nei punti) a meno di infortuni è improbabile che abbandonino a breve la propria fascia di classifica.
Per il resto possiamo notare che attualmente, tra la posizione numero 10 di Stanislas Wawrinka e la 19° di Fognini ci sono 945 punti. Guarda caso, quasi gli stessi (955) che ad inizio stagione separavano Seppi da Richard Gasquet, sebbene ora a favore di Fabio ci siano ben 200 punti in più.
Ora, nonostante il momento sia dei migliori, per un’ipotetica corsa alla top-10 dobbiamo comunque considerare un periodo più o meno lungo in cui Fognini possa piazzare gli exploit necessari al raggiungimento del traguardo (che ricordiamo manca in Italia da ben 35 anni). Una data indicativa potrebbe essere quella che precede l’inizio del Masters 1000 di Montecarlo 2014, proprio dove il nostro ha ottenuto il primo grande exploit quest’anno.
Per il nostro proposito dunque, dobbiamo calcolare i punti che dovrà ottenere Fabio da oggi al prossimo 14 Aprile 2014. Per farlo non dobbiamo dimenticarci di inserire nell’equazione anche tutti i punti che l’azzurro difenderà fino ad allora e che sarà tenuto a difendere se non a migliorare. Questi sono contenuti, per regolamento, all’interno dei migliori 18 risultati raccolti nell’arco di un anno e sono consultabili sul nostro portale nella sezione dedicata ai best-18 italiani.
Ricordiamo anche che i 18 risultati non sono a discrezione del giocatore, ma all’interno di questi 4 devono rientrare obbligatoriamente nelle quattro prove dello Slam, mentre altri 8 sono dati dai Masters 1000 (escluso Montecarlo). Solo i rimanenti 6 punteggi potranno essere riempiti da tornei ATP 250 e 500, Challenger e Coppa Davis.
Elenchiamo allora di seguito i punti che dovrà difendere Fognini entro Montecarlo 2014:
-70, Open del Canada;
-35, Cincinnati;
-90, US Open;
-150, St Pietroburgo;
-10, Shanghai;
-10, Australian Open;
-45, Coppa Davis;
-45, Buenos Aires;
-180, Acapulco;
-25, Indian Wells;
-45, Miami.
Per un totale di 705 punti, che sommati ai 945 descritti sopra costituiscono i 1650 che serviranno a Fabio per raggiungere la posizione numero 10 del mondo il prossimo Maggio.
La domanda da farsi ora è: obiettivamente che risultati dovrebbe ottenere Fognini per arrivare a tale quota?
Indubbio è che, se finora il ligure ha raggiunto livelli altissimi sulla terra rossa, dovrà migliorare molto anche sulle superfici veloci, visto che da qui in avanti i tornei si giocheranno quasi tutti sul cemento, dove fino alla scorsa stagione i risultati ancora stentavano ad arrivare , soprattutto a causa delle difficoltà al servizio.
Partiamo allora dal considerare i prossimi tornei obbligatori a cui parteciperà il numero uno d’Italia: Montreal, Cincinnati, US Open, Shanghai, Parigi Bercy e gli Australian Open. I risultati a cui potrà oggettivamente ambire il nostro in media saranno gli ottavi di finale, che valgono 90 punti nei Masters 1000 e 180 punti per i due Slam.
A tal proposito sarà vitale presentarsi tra le prime 16 teste di serie, non un’utopia se si pensa che tra Fognini ed il numero 15 ci sono appena 100 punti di differenza, che potrebbero già essere sopperiti in caso di un terzo exploit ad Umago (serve però almeno la finale).
Quindi, con ottavi nei 4 Masters 1000 e nei due Slam, Fabio otterrebbe 720 punti, che tolti ai 1650 iniziali ne lascerebbero ancora 930, da spartire tra i rimanenti tornei non obbligatori. Troppi forse, perché bisognerebbe veramente dominare a livello di ATP 250 e 500 per riuscire ad accumularli. Fabio giocherà probabilmente in tale categoria (oltre ad Umago) San Pietroburgo, Pechino/Tokyo, quindi i tornei dell’indoor europeo (Vienna, Mosca, o Stoccolma e Valencia/Basilea), per poi passare al 2014 con i due appuntamenti australiani (Brisbane e Sydney) ed infine la terra rossa sudamericana (Vina Del Mar, San Paolo, Buenos Aires).
Il problema per Fognini rimane il fatto di avere già piazzato tre grandi risultati tra i sei best 18 non obbligatori (Stoccarda, Amburgo e Montecarlo, l’unico Masters 1000 esentato dall’obbligo per il ranking), avendo dunque a disposizione solo altri tre “slot” da riempire con eventuali exploit in tornei di questa categoria. Ciò significa che, a meno di vincere altri tre tornei di cui necessariamente un ATP 500 sul cemento, per l’azzurro l’assalto alla top-10 sarà improbo prima di Maggio.
Pare evidente quanto siano necessari almeno un paio di grandi exploit sul cemento (dai quarti di finale in su nei tornei obbligatori, specie quelli che arriveranno ora negli States) per lanciarsi oltre quella che ora sembra una vicina top-15.
Per parlare del futuro immediato, l’occasione di sfondare il muro del 18° posto che da due decadi è quasi un tabù (dopo Renzo Furlan ed Andrea Gaudenzi, lo stesso Seppi rimase in bilico in tale posizione per alcuni mesi) si fa assolutamente ghiotta: se Fabio dovesse fallire l’appuntamento con la finale ad Umago, nei successivi tornei dell’US Open Series si troverebbe con un numero di punti da difendere irrisorio, almeno nei confronti di Janko Tipsarevic (semifinale in Canada e quarti a Flushing Meadows 720 pt.) e Marin Cilic (quarti sia a Cincinnati che a New York, 540 pt.), già ora davanti con uno scarto minimo.
E una volta superato il n°18, poi anche la posizione numero 12 di Paolo Bertolucci (miglior italiano di sempre escluso dai top-10) non sarebbe più così lontana.