Atp Umago: dichiarazioni dei protagonisti (30/7)
Direttamente da Umago le parole dei protagonisti della giornata odierna. Ecco a voi le parole di Andreas Seppi e Massimo Sartori.
Dall'inviato a Umago, Matteo Veneri.
Massimo Sartori: (coach di Andreas Seppi) "Penso che stamattina era una partita più difficile rispetto a quella del pomeriggio, era difficile perchè c'erano condizioni difficili per entrambi i giocatori: c'era vento, i campi erano bagnati e la palla saltava male. Stamattina era più difficile cercare di vincere la partita senza fare grandi cose, stando tranquilli e giocando molto concreti. Forse la partita di stamattina gli ha trasmesso più fiducia, il Grandstand dove ha giocato nel pomeriggio è un campo migliore quindi ha giocato meglio, è stato aggressivo anche quando era sotto di un break. Sempre rimasto in partita, servendo sempre molto bene, penso abbia trovato più confidenza col rimbalzo e la palla, palle che sono molto diverse da quelle di Amburgo.
Questa semifinale penso che sia diversa da quella dell'anno scorso, non tanto per l'avversario che troverà Andreas ma per il modo in cui è arrivato lui in semifinale. L'anno scorso ci arrivò giocando bene a tratti, mentre quest'anno sta giocando un tennis di livello migliore essendo più concreto in tutti i punti. Quindi potrebbe essere una semifinale importante per arrivare anche alla finale."
Andreas Seppi: "Rispetto alla settimana scorsa ad Amburgo (Melzer vinse nettamente in due set, ndr) lui ha fatto qualche errore di più, ad Amburgo era molto aggressivo e sbagliava meno. Questa volta io sono stato più solido da fondo campo, cercavo di spostarlo un pò di più, ma lui forse era un pò più scarico oggi. Io ho fatto la mia partita, sono stato bravo anche all'inizio del match a breakkarlo subito, poi lui la fine del primo set l'ha lasciata un pò andare. Nel secondo set lui ha cominciato a spingere un pò di più e sono andato 3-0 sotto, lì poteva cambiare la partita. Sono stato bravo a star lì e a riuscire a recuperarlo subito, gli ho fatto giocare tante palle. Lui magari non si sentiva come la scorsa settimana e sono quindi riuscito a portare a casa anche un buon secondo set.
Quelle di oggi sono state due partite differenti, la mattina c'era più vento, poi giocare alle 11 qui ad Umago è strano, non ci ero più abituato. Rochus è un giocatore completamente diverso da Melzer, ti fa giocare molte palle, è più difensivo con back e smorzata. Melzer invece è più aggressivo quindi gli scambi si accorciano. In entrambe le partite ho gestito bene i momenti importanti della partita e sono contento così. L'anno scorso ho perso qui la semifinale con Ferrero, domani ci sarà la rivincita. Una partita alla pari, non facile per nessuno dei due, anche perchè nei tre precedenti sono tutte state grandi lotte. Mi ricordo il match di Davis qualche anno fa, quando ero sotto due set a zero in Spagna, una delle prime partite belle che ho vinto, poi a Kitzbuhel al terzo set. E' un giocatore che mi piace, ha una bella palla pulita, da fondo campo ci si gioca bene. Quest'anno soprattutto in Sudamerica ha giocato molto bene sulla terra con due vittorie e una finale, sta tornando ai massimi livelli. Partita non facile ma possibile.
Gli ultimi mesi prima di questi tornei sulla terra ero fuori forma, era scesa un pò la motivazione e non avevo una gran voglia di giocare. Dopo Wimbledon ho giocato Torino dove mi sono ritirato anche perchè non stavo benissimo di testa, dopo quel torneo mi sono preso 5/6 giorni di vacanza. Non ero neanche sicuro di andare a Bastad perchè non mi andava. Dopo quei giorni di riposo ho riflettuto un pò e mi sono rimesso bene ad allenarmi; ho rimesso in gioco anche me stesso, ma a Bastad contro Potito ho rivisto me stesso in campo a lottare, così come ad Amburgo la partita con Bellucci, due partite che potevo anche perdere ma la cosa che mi è piaciuta è che ho avuto la voglia di lottare. Era un problema di motivazioni. Ho parlato anche con Max Sartori, ne abbiamo parlato un pò, è normale avere un calo di motivazioni dopo comunque una decina di anni che sei concentrato tutto il tempo sul tennis. L'importante è prendersi una pausa, riflettere, saltare magari qualche torneo, poi ricominciare dando il massimo."