Oggi come oggi mi piacerebbe che Fognini e Naso andassero primi cinquanta.
Poi mi piacerebbe prendere un giovane che voglia allenare formare un gruppo 2-3 14 ennidi ottimo livello nazionale e program,are un quadriennio junior e un triennio per andare primi cento.Prenderei isieme al giovane coach un giovane prep.fisico per lavorare con il gruppo sotto la guida del senior prep.fisico del gruppo principale.In allenamento potrebbero fare da sparring ai vecchi e negli slam vedersi e rinnoare la generazione successiva.Intanto lavorare sul givoane coach e farlo avanzare con il suo gruppo.Penso che avremmo gli sponsor del gruppo principale e vari altri vantaggi
Alle accademie con tanti giocatori per il momento non ci credo.Cioè non credo che servano ai giocatori.I giocatori hanno bisogno di poche cose come struttura.oggi come oggi è quello che considro il proseguimento del progetto.
X MONET,
Il ruolo dei genitori fino a 14 anni è fondamentale quasi a pari livello del maestro con cui i bambini hanno la fortuna di lavorare. Li prendono li portano in giro a destra e sinistra organizzano il weekend o in settimana di giocare con questo o quell'altro insomma svolgono il ruolo di coach organizzando per filo e per segno la vita sportiva dei figli che a quell'età certo non sono in grado di prendere nessuna decisione.
Secondo me dall'inverno dei 14 anni ,andando cioè verso i il primo anno under 16 ,deve intervenire un allenatore o un maestro che si liberi dagli impegni della scuola tennis e si formi un gruppo di allenamento con assistenza e programmazione specifica per il gruppo. Si apre cosi un quadriennio junior che potrebbe essere ripetuto con vari gruppi in italia.
Il genitore a quel punto dovrebbe essere in grado di lasciar stare e delegare al tecnico.Il ruolo cambierebbe in supporto emotivo ed economico per il figlio che segue ancora non in grado di scegliere e quindi deve avere la fortuna di avere genitori di buon senso che scelgano per lui le persone giuste. QUindi la storia si complica parecchio,sia per il buon senso che spesso manca, sia per la scelta che risulta difficile in italia perchè il ruolo di maestri che selgono la via dell'allenamento è scarsa in numero.
La mia esperienza personale con i genitori dei due ragazzi che alleno è stata all'inizo casuale nel senso che loro non sapevano come lvaoravo quindi si sono affidati al caso.All'inizio penso che non capissero molte scellte e soprattutto per la programamzione si stupivano che non seguissi la via che vedevano segurie da tanti altri ma si sono accorti dopo che stavamo tracciando una via e che tutti gli altri sarebbero in seguito venuti dietro a noi.
Lo stesso per l'approccio al lavoro tecnico o di costruzione tattica o di maniera di stare in campo .Con il tempo ogni cosa è stata facile perchè si sono accorti che non tutto quello che facciamo serve per oggi ma diverse cose servono a guardare avanti e penso di averli e satare ancora aiutando molto a vedere le cose in grande e non in maniera provinciale o a brevissimo termine.
Penso siano molto soddisfatti di come lavorano i figli e di come affrontano ora l'appproccio al primo anno Pro dopo una dignitosa carriera junior.
Nell avergli sempre spiegato le cose con tempo e avergli portato i risultati di miglioramento che gli anticipavo sono convinto di avere davanti dei genitori con buon senso senza il quale potresti essere il migliore allenatore del mondo ma tutto inutile. Soprattutto quando i figli non sono ancora in grado di scegliere sarebbe come nei giovani.
I genitori sono parte dell'ambiente e dei giocatori intesi come persone e ne influenzano fortemente il modo di pensare e gli atteggiamenti.Ogni componente dell'ambiente ha un effetto positivo o negativo che l'allenatore deve sempre valutare e cercare di rendere l'ambiente il più utile possibile al giocatore.
Questo vale per i giocatori giovani e secondo me il ruolo di genitori è essenziale soprattutto nel rendere indipendenti e grandi nelle scelte i figli e non solo a tenerli sotto la propria ala protettrice, isomma responasabilizzare il giovane gicoatore penso sia il ruolo fondamentale del genitore, ma forse non è la stessa cosa per ogni tipo di genitore? penso proprio di si.
Il ruolo dei genitori fino a 14 anni è fondamentale quasi a pari livello del maestro con cui i bambini hanno la fortuna di lavorare. Li prendono li portano in giro a destra e sinistra organizzano il weekend o in settimana di giocare con questo o quell'altro insomma svolgono il ruolo di coach organizzando per filo e per segno la vita sportiva dei figli che a quell'età certo non sono in grado di prendere nessuna decisione.
Secondo me dall'inverno dei 14 anni ,andando cioè verso i il primo anno under 16 ,deve intervenire un allenatore o un maestro che si liberi dagli impegni della scuola tennis e si formi un gruppo di allenamento con assistenza e programmazione specifica per il gruppo. Si apre cosi un quadriennio junior che potrebbe essere ripetuto con vari gruppi in italia.
Il genitore a quel punto dovrebbe essere in grado di lasciar stare e delegare al tecnico.Il ruolo cambierebbe in supporto emotivo ed economico per il figlio che segue ancora non in grado di scegliere e quindi deve avere la fortuna di avere genitori di buon senso che scelgano per lui le persone giuste. QUindi la storia si complica parecchio,sia per il buon senso che spesso manca, sia per la scelta che risulta difficile in italia perchè il ruolo di maestri che selgono la via dell'allenamento è scarsa in numero.
La mia esperienza personale con i genitori dei due ragazzi che alleno è stata all'inizo casuale nel senso che loro non sapevano come lvaoravo quindi si sono affidati al caso.All'inizio penso che non capissero molte scellte e soprattutto per la programamzione si stupivano che non seguissi la via che vedevano segurie da tanti altri ma si sono accorti dopo che stavamo tracciando una via e che tutti gli altri sarebbero in seguito venuti dietro a noi.
Lo stesso per l'approccio al lavoro tecnico o di costruzione tattica o di maniera di stare in campo .Con il tempo ogni cosa è stata facile perchè si sono accorti che non tutto quello che facciamo serve per oggi ma diverse cose servono a guardare avanti e penso di averli e satare ancora aiutando molto a vedere le cose in grande e non in maniera provinciale o a brevissimo termine.
Penso siano molto soddisfatti di come lavorano i figli e di come affrontano ora l'appproccio al primo anno Pro dopo una dignitosa carriera junior.
Nell avergli sempre spiegato le cose con tempo e avergli portato i risultati di miglioramento che gli anticipavo sono convinto di avere davanti dei genitori con buon senso senza il quale potresti essere il migliore allenatore del mondo ma tutto inutile. Soprattutto quando i figli non sono ancora in grado di scegliere sarebbe come nei giovani.
I genitori sono parte dell'ambiente e dei giocatori intesi come persone e ne influenzano fortemente il modo di pensare e gli atteggiamenti.Ogni componente dell'ambiente ha un effetto positivo o negativo che l'allenatore deve sempre valutare e cercare di rendere l'ambiente il più utile possibile al giocatore.
Questo vale per i giocatori giovani e secondo me il ruolo di genitori è essenziale soprattutto nel rendere indipendenti e grandi nelle scelte i figli e non solo a tenerli sotto la propria ala protettrice, isomma responasabilizzare il giovane gicoatore penso sia il ruolo fondamentale del genitore, ma forse non è la stessa cosa per ogni tipo di genitore? penso proprio di si.