Massimo Sartori dopo le vittorie di Andreas Seppi su Hewitt e Nadal
Inserito il 12 marzo 2008 18:52 da Rudolf Meraner in Angolo del Coach
Rudolf Meraner ha contattato per noi il coach di Andreas Seppi, Massimo Sartori, e ha fatto il punto della situazione, partendo dalle ottime vittorie di Seppi nell'ultimo periodo, in primis quelle su Hewitt e Nadal.Il vostro obiettivo per questi quattro tornei indoor di febbraio era di fare molto bene un torneo. Andreas ha vinto il challenger di Bergamo ed è arrivato ai quarti nel torneo di Rotterdam, quindi ha ben figurato in due tornei. Soddisfatto?
Si sono molto soddisfatto. È stato un buonissimo periodo, abbiamo alzato il livello, abbiamo vinto delle partite importanti come quelle contro Hewitt e Nadal. Andreas ha vinto un torneo, quindi ha giocato con molta continuità per una settimana intera. Siamo veramente soddisfatti e continuiamo nel nostro lavoro.
Qual è l’obiettivo per la stagione americana all’aperto?
L’obiettivo è quello di riuscire ad esprimere ancora questo livello in tornei importanti come sono quelli di Indian Wells e Key Biscayne. Vogliamo riuscire a giocare più di qualche turno. Penso che Andreas può fare bene in America, è pronto, è tranquillo, è carico. Il livello di gioco è buono e se riesce ad esprimerlo all’aperto, magari con un po’ di fortuna nei sorteggi, potrà fare bene.
Cosa significano queste vittorie contro Hewitt e Nadal per te e per Andreas?
Significano che c’è più consapevolezza dei propri mezzi tennistici da parte di Andreas. Ha più coscienza di quello che vale, di quello che lui può ottenere da se stesso. Per quanto riguarda gli allenatori, quindi tutto lo staff, significa che dobbiamo continuare su questa strada, che sicuramente ci può dare delle grandi soddisfazioni e che ci può portare ad un grande obiettivo.
Quest’anno Andreas quasi sempre è partito da uno 0-3 o 0-4. Cosa stai facendo per risolvere questo problema?
No, no (e ride). Adesso devo stare dalla parte di Andreas. Con Nadal è partito con un break ed è andato sopra per 1-0 poi ci sono stati due o tre game abbastanza strani. Lui giocava bene e Nadal giocava in modo particolare, lì Andreas ha avuto un po’ di confusione nel suo modo di giocare, ma si è ripreso subito. Nella partita con Soderling è arrivato alla palla break nel primo game, anche se con un punto un po’ fortunoso. Anche a Bergamo Andreas è quasi sempre partito bene. Secondo me non è un grosso problema, manca solo la coscienza di essere pronti e giocare subito.
È più un problema mentale o fisico?
No secondo me non è un problema né mentale né fisico ma è un problema di attivazione, di essere da subito pronti a giocare. Con Andreas abbiamo parlato di questo e mi ha rassicurato che adesso è più tranquillo. Io ci credo perché sta dimostrando di poter risolvere questo problema. Migliorerà sicuramente.
Ultimamente si è parlato molto bene del lavoro che si fa a Caldaro. Roberto Commentucci ha parlato dell’università di tennis di Caldaro. Quale importanza dai a queste affermazioni?
Siamo riusciti a dare una strategia di lavoro a lungo termine ed abbiamo fatto vedere che si può portare con questo dei ragazzi con delle qualità ad esprimersi ad un altissimo livello. Penso che il lavoro sia importante ed anche le strategie di lavoro. A noi fanno molto piacere queste valutazioni, ma devo dire che è un lavoro partito dieci anni fa. Con i successi di Andreas e Karin è stato ripagato quello che le persone che stanno lavorando su questo progetto hanno messo in gioco con loro stessi e con gli atleti che si sono presi le loro responsabilità per stare ad allenarsi qui con noi. Siamo molto fieri dei nostri atleti.