"Riflessioni da Melbourne"
Vedo le statue delle teste dei grandi tennisti leggendari d'Australia: Rod Laver‚ al quale à intitolata anche l'arena che sarebbe il centrale‚ Roy Emerson‚ Ken Rosewall‚ Fred Stolle‚ Yvonne Goolagong e tanti altri. C'è persino la testa di Pat Cash con tanto di fascetta a scacchi. Mi vengono in mente le teste degli eroi del nostro Risorgimento che sono esposte al Gianicolo e mi rendo conto di quanto sia giusto chiamare l'Australia " il nuovissimo mondo". Per eroi hanno dei tennisti e trovo questo molto bello per il nostro sport. Mi viene anche in mente che il 75 per cento dei proprietari delle teste è ancora in vita e mi sembra alla fine un modo un po' macabro di onorare i loro atleti. Poi penso che vorrei essere nei panni di Rod Laver per vedere i match nella Rod Laver arena ed entrare sperando che la maschera mi chieda di fargli vedere il biglietto... Invece nell'altro stadio‚ stupendo pure quello intitolato alla Vodafone‚ tanto per non confondersi su chi ha permesso la sua costruzione‚ scopro che è l'unico posto del Melbourne park dove non mi prende il telefonino...
Rivedo un Marat Safin lottare e picchiare la palla come un pazzo quale lui è‚ nel senso buono‚ si intende‚ e vedo un possibile numero uno a sorpresa a fine anno‚ alla faccia di Roddick (e di piacione Gilbert) e di Federer che però è il più simpatico.
Claudio Pistolesi