Robin e Claudio, coppia vincente
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di Jacopo Lo Monaco - TennisItaliano
Da dicembre ha iniziato la sua collaborazione con Claudio Pistolesi. Ci sarà sicuramente chi pensa che in poco più di due mesi l’ex tennista romano non potesse distruggere il brillante lavoro fatto da Magnus Norman (in 26 mesi l’ex finalista del Roland Garros ha portato Soderling dal n°35 al n°4 mondo) e chi risponde: ‘quanto tempo ci ha messo Benitez a cancellare quanto fatto da Mourinho?’ Che il problema fosse il tecnico spagnolo lo si è capito il 6 gennaio: Inter v Napoli 3-1 (prima volta in panchina per Leonardo).
Pistolesi ha dimostrato negli anni passati di essere un coach decisamente valido. Quando iniziò il suo lavoro con Simone Bolelli (gennaio 2006), il tennista emiliano si trovava al 241° posto della classifica Atp. Quando i due decisero di separarsi, alla vigilia del Roland Garros 2009, Simone occupava la 58a posizione dopo aver raggiunto un ‘career high’ di 36 qualche mese prima. Anche in questo caso in tanti hanno detto: ‘è il minimo che potesse fare; Bolelli ha un braccio da top 20′. Da allora Bolelli è stato seguito da Riccardo Piatti prima e dalla Federazione Italiana/Renzo Furlan poi. Questa settimana Simone occupa il 98° posto del ranking e sino a questo momento nel 2011 ha perso da Phau n°102 (Chennai); Crugnola n°237 (Aus Open quali); Grigelis n°401 (Courmayeur); Kindlmann n°278 (Bergamo).
Rimasto ‘orfano’ di Bolelli, Pistolesi si è scelto Michael Berrer come nuovo pupillo. E’ l’estate del 2009, Berrer ha da poco compiuto 29 anni e si ritrova nuovamente fuori dai primi cento al mondo. Nei successivi sedici mesi Berrer vincerà tre tornei Challenger e raggiungerà la sua prima finale in un torneo Atp (Zagabria); inoltre salirà sino alla 42a posizione mondiale, lui che non era mai stato tra i primi 50.
Per essere un buon allenatore (in senso generico non solo di tennis), credo, non basta conoscere il proprio sport. Bisogna, soprattutto, capire la/le persone con le quali si ha a che fare. Non si può certo dire che Bolelli/Berrer/Soderling si assomiglino caratterialmente (non ho certezze ma ho questa sensazione); se Pistolesi è riuscito a ottenere risultati con tutti i tre significa che è in grado di capire chi ha di fronte e si comporta di conseguenza.
Con il successo di Rotterdam Soderling conferma di essere fortissimo al coperto (sesto successo indoor). Inoltre, manterrà la quarta posizione mondiale lasciandosi alle spalle Andy Murray. E’ presto per dare una valutazione precisa del lavoro fatto dal tandem Soderling/Pistolesi. Di certo c’è che lo svedese non aveva mai iniziato così bene una stagione.
PS: Claudio è riuscito a convincere Soderling a tifare Roma, riuscirci con Ranieri in panchina, è stata la vera impresa!