Quali ATP Santiago, oggi in campo Cipolla e Volandri

Inserito il 30 gennaio 2010 12:12 da Matteo Rinaldi in ATP Tour

Volandri_1Il romano, testa di serie n.2 del tabellone, e il livornese cercano un posto nel tabellone principale del torneo cileno

Continua a leggere


Itf Maschili (29/01)

Inserito il 30 gennaio 2010 11:48 da Alessandro Provasi in Tornei ITF

Vagnozzi_-_6Ancora in corsa molti azzurri in questa settimana: Vagnozzi e Brizzi sono in semifinale in Marocco, lo sono anche Trusendi in Spagna e Matteo Viola negli Usa. Fuori Thomas Fabbiano in Israele. Iniziate anche le qualificazioni di settimana prossima.

Continua a leggere


Quali ATP Zagabria, Arnaboldi ci prova

Inserito il 29 gennaio 2010 21:49 da Matteo Rinaldi in ATP Tour

Arnaboldi_-_19Il canturino è impegnato nelle qualificazioni del torneo croato e sarà l'unico azzurro a cercare un posto nel main draw. Esordio contro l'austriaco Oswald

Continua a leggere


Alberta Brianti: "Il mio Australian Open, un gran torneo"

Inserito il 29 gennaio 2010 19:09 da Matteo Veneri in Interviste

Brianti_-_21Nella splendida cornice del Tennis Club Milano Bonacossa abbiamo raggiunto Alberta Brianti, tra un allenamento e l'altro, appena tornata da Melbourne. La tennista parmense ci ha raccontato del suo straordinario Australian Open, soffermandosi anche sul suo ottimo momento di forma e lanciando un messaggio finale a.. Corrado Barazzutti.

Continua a leggere


"Quando Andy ha vinto non ero al top"

Inserito il 29 gennaio 2010 18:52 da Tennis Italiano in Internazionale

Federer passeggia contro Tsonga e pensa alla finale con Murray. Negli scontri diretti è sotto di 6-4 ma, assicura, non ero in piena forma. Leggi l'intervista

Continua a leggere


Federer in finale: ora c'è Murray

Inserito il 29 gennaio 2010 18:50 da Tennis Italiano in Internazionale

Roger devasta il n.10 del mondo Jo-Wilfried Tsonga e raggiunge lo scozzese in finale. Tre set senza storia, Tsonga senza chance

Continua a leggere


Itf Maschili (28/01)

Inserito il 29 gennaio 2010 12:38 da Alessandro Provasi in Tornei ITF

Giannessi_-_5Continua la marcia dei giovani azzurri Giannessi e Fabbiano. Il primo sconfigge Rodriguez e affianca Viola nei quarti, mentre il secondo è in semifinale in Israele. Bene anche Trusendi in Spagna e Vagnozzi e Brizzi in Marocco; fuori al fotofinish Lopez in Argentina.

Continua a leggere


L'urlo di Murray scuote Melbourne

Inserito il 28 gennaio 2010 18:15 da Tennis Italiano in Internazionale

Dopo un avvio in salita lo scozzese piega Marin Cilic e vola alla sua seconda finale Slam. Sarà di nuovo Roger Federer il suo avversario?

Continua a leggere


In finale Serena e la Henin

Inserito il 28 gennaio 2010 18:13 da Tennis Italiano in Internazionale

Le semifinali degli Australian Open 2010 hanno visto una belga dominante e una Serena concreta. Fallisce l'attacco cinese


Continua a leggere


Itf Maschili (27/01)

Inserito il 28 gennaio 2010 08:10 da Alessandro Provasi in Tornei ITF

Brizzi_-_8Continua l'ottimo momento per gli azzurri, grazie alle vittorie di Brizzi e Comporto in Marocco, Fabbiano in Israele, Lopez in Argentina e Giannessi negli Usa. Fuori invece entrambi gli italiani a Guatemala, Falgheri e Torresi.

Continua a leggere


Federer-Tsonga la seconda semifinale

Inserito il 27 gennaio 2010 22:19 da Tennis Italiano in Internazionale

di Gabriele Riva & Daniele Rossi - www.tennisitaliano.it

Non si vedeva una partita tanto a due facce dai tempi della finale di Champions League del 2005 tra Milan e Liverpool. Nel quarto di finale più atteso del tabellone maschile Roger Federer, n.1 del mondo, ha battuto la testa di serie n.6 del tabellone australiano, Nikolay Davydenko. Il russo aveva vinto gli ultimi due scontri diretti, uno al Masters di Londra a fine 2009 e uno a Doha, in questo primo scorcio di 2010. Ecco perché tutti aspettavano frementi. Ma Federer aveva avvisato: ?Guardate che tre set su cinque invece che due su tre, è tutta un?altra cosa?, aveva detto. Non che abbia scoperto la ruota, comunque sia, aveva ragione.

Sta di fatto che il Federer che è sceso in campo oggi è stato un Federer a due facce. Inguardabile la prima, da far invidia a Charlize Theron la seconda. Tutto con la complicità di Davydenko, salito e sceso in maniera inversamente proporzionale allo svizzero. Il gioco del fratello di Eduard ha ricordato la famosa PlayStation citata a Londra da Del Potro solo per un set e mezzo. Certo che Roger ha preso un bello spavento: pronti via e 4-1 sotto. Nel primo turno di servizio il n.1 del mondo ha dovuto affrontare, salvandole, due palle break. Poi ha subito due break consecutivi.

6-2 al primo set point, senza storia. Dicono più i numeri delle parole: per Federer solo il 52% di prime palle, quattro punti conquistati sulla seconda di servizio, uno su quattro; quattro palle break concesse. Quello che però i numeri omettono è la condizione di Kolya: pauroso. Velocissimo. Reattivo. Nervoso, nel senso buono del termine. Insomma, quello che si è visto negli ultimi mesi. Quello che ha battuto Top 10 su Top 10, Rogi e Rafa compresi. Quello che se il ranking lo facesse un uomo e non un computer occuperebbe il primo posto della classifica 2010.

La musica sta per cambiare, ma non ne dà alcuna avvisaglia. Il secondo parziale si apre con tre palle break (due consecutive) che portano il russo - ancora - sopra di un break. Roger non è mai nemmeno arrivato vicino a strappare il servizio a Davydenko, di palle utili per farlo neanche a parlarne. In campo c?è sempre Dr Roger: altre due palle break consecutive nel quinto game. Poi una terza: Davydenko la spreca affossando in rete un rovescio a metà campo su una palla steccata dallo svizzero. Deve aver cambiato idea un paio di volte prima di decidere cosa fare: grave errore. E? la svolta. Esce Dr Roger, entra Mr Federer...

Prima, ogni volta che Federer si presentava al servizio, era un break potenziale. Manco fosse un match femminile. Dopo, è tornato il braccio sciolto, le prime vincenti, gli ace, le volée e tutto ciò che di federeriano conosciamo. Si era a un passo dal 1-4 e si vola 5-3 Federer. La risposta di Davydenko non è più così efficiente, così come la profondità e l?intensità dei colpi da fondo. I piedi non viaggiano più come all?inizio. Parziale di 14 punti a uno, poi una striscia infinita di palle break, di game in favore di Federer e di servizi tenuti a zero o quasi. Un set pari.

In apertura di terzo la rottura prolungata di Davydenko prosegue. L?ovetto è dietro l?angolo: 6-0 concedendo solo due punti in cinque turni di servizio (dalla metà del secondo set). Tra terzo e quarto parziale arriva anche il dodicesimo game consecutivo dello svizzero: praticamente 6-0 6-0. Finalmente Davydenko tiene il servizio e interrompe l?emorragia di 13 giochi consecutivi persi. Gli improvvisi segni di vita del russo regalano un finale di quarto set ancora una volta imprevedibile. Davydenko piazza la zampata, vale a dire il break, proprio mentre Federer sta servendo per il match: lo fa dopo aver annullato il primo match point dell?incontro con una risposta di rovescio pazzesca. Con un?altra risposta vincente, stavolta di diritto, guadagna la palla break per allungare la partita. La sfrutta con un passante incrociato di rovescio.

L?undicesimo game, Davydenko al servizio, è il più lungo dell?incontro. Si va ai vantaggi: Federer ha quattro palle break. L?ultima è quella buona per andare a servire (la seconda volta consecutiva) per un posto in semifinale. Per lui significa molto: intanto la 23esima semifinale consecutiva in un torneo dello Slam, e poi ricacciare le ambizioni di Djokovic sullo scettro del regno Atp. Motivi più che validi per chiudere il match con un game a zero. Partita strana, schizofrenica ma, a suo modo, spettacolare.

Al microfono di Jim Courier, in mezzo alla Rod Laver Arena, un Federer raggiante (e te credo!) spiega che all'inizio quel sole che andava e venive sulla struttura gli ha dato non poco fastidio. Sole o non sole, se la vedrà con Jo-Wilfried Tsonga sulla strada del suo 16° Slam...

Dopo i saliscendi di Federer-Davydenko, ecco un altro match da montagne russe, caratterizzato da continui ribaltamenti di fronte, giocate spettacolari e colpi di scena.

Ne è uscito vincitore ancora una volta Jo-Wilfried Tsonga, che ha battuto la testa di serie numero tre, Novak Djokovic, col punteggio di 7-6(8) 6-7(5) 1-6 6-3 6-1.

Ci si aspetta equilibrio e spettacolo tra due dei giocatori più divertenti del circuito ed è infatti così fin dal primo set. Dopo essersi scambiati un break a testa, Djokovic scappa sul 5-3 e va a servire per il set, ma commette due rovinosi doppi falli che rimettono in corsa Tsonga, che completa la rimonta e allunga il set al tie-break. Combattutissimo anche il gioco finale che vede il francese vincere per 10 punti a 8, dopo aver anche annullato un set point al serbo.

Nel secondo set Djokovic prova ad allungare breakkando sul 2-2, ma ricambia subito il favore cedendo il servizio con l'ennesimo doppio fallo. Si seguono i turni di battuta fino al secondo tie-break del match: parte meglio Nole che si porta sul 3-0, poi si fa rimontare fino al 4-3, riesce a riequilibrare la situazione con un paio di numeri e alla fine effettua il sorpasso e conclude al primo set point. Il terzo parziale viene dominato dal numero tre del seeding, che sull'onda dell'entusiasmo lascia appena un gioco ad uno Tsonga, sempre più nervoso e falloso: 6-1 in trentasette minuti.

Per ?Djoker? sembra fatta ma l'imprevisto è sempre in agguato. All'inizio del quarto set il serbo inizia ad accusare evidenti problemi allo stomaco, tanto che chiederà il medical time out per una provvidenziale sosta al bagno sul 2-0 per Tsonga. Quello che torna in campo è un Djokovic sicuramente più...?leggero?, ma anche più debole e pallido. Va sotto 5-0 in un lampo senza riuscire a mettere una pallina in campo, poi ritrova magicamente le forze per rimontare fino al 5-3, ma Tsonga non si lascia sfuggire la seconda occasione e incamera il parziale, rimandando tutto al quinto set. Djokovic sembra recuperare pian piano le forze, ma sono più che altro sprazzi di classe e colpi frutto della disperazione. ?Cassiu Jo? ne approfitta senza pietà e strappa due volte il servizio in apertura di set, la seconda grazie al nono doppio fallo di Djokovic; Tsonga si invola quindi senza ostacoli verso una facile vittoria, che si materializza sotto forma di un impietoso 6-1.

Successo tutto sommato meritato per Tsonga, che coglie la seconda semifinale in uno slam (la prima sempre a Melbourne nel 2008) e che ha dimostrato di avere doti tecniche e fisiche eccezionali. Soffre però ancora di grossi passaggi a vuoto, che, forse, senza il malore di Djokovic avrebbe potuto pagare a caro prezzo. Novak paga invece una prestazione disastrosa al servizio (2 ace e 9 doppi falli), ma soprattutto quel maledetto mal di stomaco che lo ha condizionato pesantemente negli ultimi due set. Tecnicamente non di discute, ma sorge spontaneo qualche dubbio sulla sua tenuta atletica e nervosa, perché, capita sì di stare male, ma a lui capita un po' troppo spesso.

Continua a leggere


ITF Femminili (27 Gennaio)

Inserito il 27 gennaio 2010 22:17 da Francesco Cammuca in Tornei ITF

A Grenoble vincono la Clerico e la Giovine; a Kaarst eliminata la Balducci, si attende il risultato della Coppola.

giovine1

Continua a leggere


Williams sorridono a metà

Inserito il 27 gennaio 2010 22:13 da Tennis Italiano in Internazionale

di Gabriele Riva - www.tennisitaliano.it

Era una partita già finita. A metà del secondo set Viktoria Azarenka era in pieno controllo, per non dire in totale dominio del suo quarto di finale. Serena Williams sotto un set e 4-0. Pallate terrificanti della bielorussa, che ne ha messe su tutte le righe possibili. Serena sembrava già fuori dagli Australian Open 2010: il posto in semifinale era ormai assegnato a SuperAzarenka. Peccato (per Vika) che la minore delle sorelle Williams abbia il cuore della campionessa. Quando molti avrebbero sciolto, lei ha lottato come una belva ferita.

Ferita dal fatto che è entrata in campo certa di vincere e si è trovata davanti un?avversaria ai limiti dell?ingiocabilità. Il primo miracolo della sua giornata Serena lo compie ad arrivare fino al quattro nel primo parziale. Già sul 5-2 Vika Azarenka ha avuto tre set point (di cui due consecutivi), annullati dalla minore ma più titolata delle sorelle Williams. Sul 5-4 altre tre palle set, questa volta sul proprio servizio, e la Azarenka si porta avanti un set con una risposta buttata da Serena. 6-4 in 58 minuti. Ciò che ha più impressionato è stata la grande efficacia nella risposta della bielorussa. Vika sembrava sapere in anticipo le traiettorie del servizio di Serena, si spostava benissimo coi piedi e piazzava la risposta se non vincente risolutiva. I numeri aiutano a capire: tre break su cinque turni subiti dalla giocatrice più devastante al servizio della storia del tennis femminile. E nei due casi in cui è riuscita a non subire il break, Serena è dovuta risalire dal 15-40. Tutto merito di Vika, ma colpa anche un po? delle percentuali: la Williams ha messo in campo il 51% di prime palle nel set d'apertura.

Il secondo parziale si apre con un ace di Serena, che però, come in quello precedente, si trova subito 15-40 e piglia immediatamente il break. In un battito di ciglia si vola sul 3-0, con un parziale di 12 punti a zero. Da qui in poi esce il cuore della campionessa. La rimonta si intravede in lontananza quando, con un solo punto lasciato su nove, Serena dimezza le distanze: 4-2. La differenza di esperienza si fa sentire, l?abitudine a giocare queste partite anche di più. Lo dimostra il doppio fallo di Viktoria sulla palla break che vale il quattro pari. Praticamente la palla su cui la Williams ha costruito la sua - incredibile - vittoria. ?Sul 4-0 sotto non credevo di poter vincere. Mi sono detta: ?se perdo anche in doppio, posso prendere l?aereo venerdì?. Lo ammetto: non è molto un pensiero da campionessa?. Che lo dica non significa che lo abbia fatto per davvero. E infatti... Il livello di fine secondo set è tra i più alti che il tennis in gonnella possa esprimere. Nel tie-break le due si scambiano schiaffoni e botte da orbi. Il quarto punto del gioco decisivo fa paura per intensità e qualità. I due set point che poi avrebbero allungato il match, Serenona se li conquista con ace e risposta risolutrice. Si va al terzo, e il cambio del biglietto in aeroporto non è più un problema della statunitense, ammesso e non concesso che lo sia mai stato...

Il terzo set comincia con una risposta vincente di rovescio di Serena, che mette la palla sulla riga e fa capire che testa e colpi ci sono ancora alla grande dopo quasi due ore di match. A inizio gara la Williams ha corso molto ma dà l?impressione di non risentirne, peggio la Azarenka. Vika ha sprecato molto non solo di gambe ma anche di testa: ha portato avanti un match perfetto, seguendo un game plan stabilito a tavolino molto dispendioso da attuare. Un parziale positivo di 15 punti a 1 porta la ragazza di Compton sul 4-1. Per la seconda volta, ma a parti invertite, non c?è più partita.

Le statistiche (di cui bisogna fidarsi poco perché bisogna vedere chi le tiene, ipse dixit Federer) dicono che su 26 punti fatti complessivamente nel set finale, Serena ne ha conquistati 18 con colpi vincenti. Dei due match point basta il primo per chiudere i conti (dopo oltre due ore e mezza di partita) e andare a vendicare la sorella contro la cinese Na Li.

Ci ha messo due ore e 50 la cinese Na Li a scrivere la storia tennistica del suo paese. Il tempo necessario per recuperare il set di svantaggio contro Venus Williams e vincere 7-5 al terzo. Così, agli Open d?Australia ci saranno ben due rappresentanti della Repubblica Popolare in semifinale (la prima a guadagnarsi il suo spot è stata Jie Zheng, che affronterà la Henin). Mai successo. ?E? qualcosa di molto positivo per il mio Paese - ha detto la ragazza di Wuhan, 28 anni il mese prossimo - questo è il miglior giorno della mia vita?.

Venere aveva già perso da Na Li ai giochi olimpici di Pechino 2008, sempre ?ai sette?, 7-5 7-5. A Melbourne invece si parte al contrario, con Venus che domina nel punteggio e si porta in fretta sul 4-0. In mezz?ora è 6-2. Nel secondo set la sette volte vincitrice di un titolo Slam è anche andata a servire per il match, con lo score sul 5-4. Sembrava fatta. Un solo turno di servizio tra lei e la semifinale contro la sorella. Invece si arriva al tie-break, dove un dominio c?è ma contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è della cinese. Sette punti a quattro a chiudere un set che ha visto soli tre punti di differenza conquistati dalle due (46-43).

Il terzo set è breaklandia... Venus tiene il primo game di servizio del parziale, poi sei break consecutivi. Sul 3-4 Na Li compie "l?impresa" e riesce a non farsi strappare la battuta. Poi è lei a fare ancora il break: 5-4 e possibilità di servire per la storia. Ma... indovinate? Giusto: altro break, a zero, e partita allungata al sette. Ancora break, ancora a zero, subito questa volta da Venus. Questa è la volta buona: dopo tre match point la cinese chiude con il diritto. Semifinale, la prima in carriera. Storia. E? stato un match non bello, zeppo di errori, 110 in totale, 53 della Williams.

E dunque Venus? Dopo aver dato una mano a quelli che dicono che ormai può vincere un altro titolo dello Slam solo sull?erbetta di Wimbledon (cinque dei suoi sette sono arrivati a Londra) risponde che ?se nella mia vita avessi dovuto stare a sentire cosa dicono gli altri non avrei mai lasciato il ghetto. In questo sport il cielo è il limite, e io punto a quello?. Sarà, ma per il momento, l'unica a toccare il cielo è Na Li.

Continua a leggere


Challenger Honululu: fuori Stoppini e Crugnola

Inserito il 27 gennaio 2010 10:59 da Alessandro Provasi in Challenger

Stoppini_-_18Doppia sconfitta nel primo turno ad Honolulu, nelle Hawaii. Sia Andrea Stoppini che Marco Crugnola sono usciti sconfitti rispettivamente da Zemlja e Anderson.

Continua a leggere


Itf Maschili (26/01)

Inserito il 27 gennaio 2010 07:21 da Alessandro Provasi in Tornei ITF

Fabbiano_-_17Cominciati i tabelloni principali di questa settimana, con le vittorie di Fabbiano in Israele, Vagnozzi in Marocco, Vanni in Francia, Lopez in Argentina, Falgheri e Torresi a Guatemala ed infine di Matteo Viola e Ianni negli Stati Uniti. L'unico azzurro che ha passato le qualificazioni è stato Giannessi, sempre negli Usa.

Continua a leggere


Iscriviti alla newsletter

Indirizzo email

Nome