WTA Palermo: il punto dopo mercoledi'
Sui campi del Country Time Club di Palermo, sotto il cocente sole siciliano di luglio, reso più sopportabile dal venticello che quasi senza sosta allieta i pomeriggi agli spettatori, il torneo femminile di Palermo è ormai entrato nel vivo.
La più bella sorpresa in positivo per il nostro tennis è venuto indubbiamente da Sara Errani, n.102 nell'ultimo ranking: la giocatrice bolognese lo scorso anno perse al primo turno delle qualificazioni da un'altra italiana, Giulia Gabba; quest'anno, entrata nel main draw grazie all'unica wild card ben giocata dagli organizzatori, sta dimostrando di essere veramente una promessa del nostro tennis. Sotto ai miei occhi ha prima massacrato la francese Razzano (mica una qualunque: ranking 56, semifinale a Barcellona nell'ultimo torneo giocato sulla terra) lasciandole appena due giochi nel primo set! Ieri, mettendo in chiaro che nel suo sangue non esistono certo tracce di discendenza da Paganini, ha rifilato lo stesso punteggio a quella Birnerova che nel primo turno si era presa il lusso di eliminare la testa di serie numero 1, Michaella Krajicek. Vero che la Birnerova ieri ha avuto dei problemi fisici, tanto che dopo aver subito il break all'inizio del secondo set ha chiesto l'intervento del medico, è uscita dal campo e si è fatta ancora curare ad ogni cambio di campo; ma a mio avviso la netta vittoria della nostra giocatrice non passa assolutamente in secondo piano a causa di questo infortunio. Domani la classica prova del nove contro la vincente dell'incontro tra la Dominguez Lino e la rumena Cirstea, uscita dalle qualificazioni.
Sul fronte italiano le belle notizie non finiscono certo qui: la Knapp, solida giocatrice già numero 60 nel ranking, questa sera potrebbe avere vita facile contro la tedesca Kloesel, anche se ha perso tre dei quattro scontri diretti. Karin è in un ottimo stato di forma e ha dato vita ad uno degli incontri più appassionanti del torneo, battendo una Robertina Vinci reduce dal successo in Fed Cup contro la Francia. Malgrado molti abbiano giudicato questo risultato una sorpresa, il sottoscritto l'attendeva in maniera piuttosto convinta, visto anche che in fondo la Vinci è, tra le nostre giocatrici, la più adatta a superfici veloci. L'unica nota stonata è quella della Camerin che praticamente non ha giocato, racimolando solo un misero game.
Per quanto riguarda Flavia Pennetta, devo ammettere che non l'aspettavo così combattiva, ma anzi la vedevo fuori già al primo turno con la francese Rezai, testa di serie numero 6; Flavia invece ha vinto quel match e ha superato con scioltezza anche la Gallovits. Proprio durante questo match si è verificato un siparietto in tribuna: su una palla della Gallovits chiamata "out", uno spettatore (cui evidentemente la Pennetta non stava simpatica o, più verosimilmente, con un interesse economico sul match) ha urlato "buona"; a quel punto il papà della Pennetta, infastidito alquanto, si è lanciato in un turpiloquio ripetendo diverse volte: "Ma tu sei italiano o rumeno?"... e da un lato e dall'altro sono volati vocaboli non dico irripetibili, ma sicuramente poco carini. Ma il tennis nulla ha a che vedere con il calcio (Clerici docet) e al termine dell'incontro i due si sono chiariti e dati la mano: tutto bene quel che finisce bene; un momento di nervi tesi non può certo sfociare nel rancore e nella maleducazione, come accade invece in ben altri contesti che non oso qui neppure sfiorare. La Pennetta se la vedrà domani con Martina Muller e dopo averla vista due volte e aver visto anche qualche scampolo di match della tedesca, sempre piazzata su campi secondari, a questo punto darei l'italiana come decisamente favorita. Insomma, potremmo avere teoricamente tre semifinaliste su quattro, perché nessuna delle nostre avrebbe partite impossibili.
Concludendo con le italiane invitate al main draw o al tabellone delle qualificazioni, nulla da dire: per la maggior parte di loro (Disderi, Clerico, Canepa, forse anche Caciotti) entrare tra le prime 200 resterà una pura utopia. Una di loro invece mi ha colpito positivamente e si tratta di Astrid Besser, 18 anni ancora da compiere: è bella, è bionda, è quadrumane e posso anticiparvi che potremmo presto trovarla in alto. Ha perso al primo turno della qualificazioni dalla Olaru, giocatrice nettamente favorita e più solida (da testa di serie numero 1 delle qualificazioni ha vinto tutti gli incontri e ha perso poi al primo turno del main draw dalla Szavay), ma è riuscita in diverse occasioni a metterla in difficoltà e ha regalato un match tutto sommato abbastanza gradevole, perdendo alfin per 6-4 6-2.
Articolo realizzato da Antonino Sollena