AusOpen, dettagli a colori
Inserito il 4 febbraio 2009 21:32 da Redazione in Editoriali
Editoriale di Marcos, che parla degli aspetti divertenti, e passati magari inosservati, degli Australian Open 2009.La regia di Eurosport, che ci ha deliziato per quindici giorni, non può fare a meno di mostrarci Amélie, anche se sul centrale, in quel momento, giocano Sampras ed Edberg. Quel giorno, Mauresmo era impegnata contro l’ucraina Baltacha, battente bandiera inglese: fortemente bionda, vestita pesantemente di nero sotto il sole giaguaro, Elena indossava dei calzini bianchi a metà polpaccio, che, se li avesse visti Mardy Fish, uno che gioca a tennis con le fantasmine, sarebbe svenuto per il disgusto. La francese vestiva un abitino rosso Marlboro, ma il rovescio, a tratti, era comunque meraviglioso. Il giudice arbitro Christ, invece di una lunga tunica bianca ed una corona ferrea, esibiva una camicia ed un berretto arancione da far invidia al Dalai Lama. Per far cambiare idea alla regia di Eurosport, c’è voluto il caldo delle forche per far interrompere l’incontro tra le due di sopra, uno dei più brutti degli ultimi quindici anni.
Ljubicic, alla ricerca di una seconda giovinezza, appena entrato in campo, s’è subito confuso: non sapeva se doveva giocare, oppure mettersi ai bordi del campo...sia lui che i ragazzi addetti alle palle, infatti, vestivano calzoni chiari e maglietta arancio tibetano. Quando si è accorto che anche i giudici di linea portavano gli stessi colori, s’è chiamato da solo il doppiofallo.
Carla Suarez Navarro, bocca alla Santana, rovescio alla Haas, completino bianco anni ottanta, con inserti ticinesi di verde incerto, ha fatto impazzire Venus, in involucro giallo base, ma con orribile nastrino bianco alla Borg, che non si trova più manco al Tennis dei Tigli, il venerdì sera.
Fish, col magliettone blu della domenica mattina casalinga, quando non ti viene a trovare nessuno, decide anche lui per la fascia bianca alla Borg: al contrario di Venus, che le copre, tiene fuori le orecchie, bene in vista, a causa di un taglio tattico effettuato per l’occasione. Urge un appuntamento con la Baltacha per il cambio delle calze. Pare che abbia profittato della trasferta australiana, per andare a caccia di squali: il problema è che, dagli spaventi presi, non mette più dentro una prima. A proposito di orecchie: i raccattapalle le avevano coperte da berrettini tipo cocker; i giudici di linea, invece, no…potevano abbrustolire, come le centinaia di insetti raccolti da addetti con scope e ramazze.
Il comportamento di alcuni tifosi serbi ed alcuni tifosi bosniaci (in occasione dell’incontro tra Delic e Djokovic) conferma che le prime generazioni di migranti sono sempre anche culturalmente più povere e che la guerra, oltre ad essere il male supremo, lascia strascichi difficilmente contenibili.
L’Adidas ha costretto Baghdatis, Verdasco ed altri a vestire il tipico centrotavola bulgaro dell’inizio degli anni settanta: vellutino verde marcio ed inserti di fili dorati.
Durante l’incontro tra Safin e Federer, un giudice di linea, con le orecchie scoperte, ma gli occhi coperti, chiama al russo un fallo di piede sulla seconda palla, nel bel mezzo del tie break del terzo set. Un brivido deve averlo percorso, quando ha visto Marat avvicinarsi col sorriso del serial killer. Safin, fresco reduce da una rissa moscovita, ha preferito contenersi ed ha invitato il cameraman, anch’egli visibilmente preoccupato, ad inquadrare per qualche secondo il giudice di linea, tanto per garantirgli un attimo di notorietà. Per qualche secondo, ho tenuto in mano il cellulare, pronto a chiamare il 113.
Gasquet è in ogni caso il più elegante: completo bianco Lacoste, con tre giri di tonalità grigia diversa sul petto. Alta moda, veramente. Peccato per il berrettino al contrario e per i risultati.
Serena Williams mostra orgogliosa l’affannoso petto, su cui brilla un cuore di brillanti, secondo in grandezza solo ai suoi orecchini del dodici. Bassa moda, veramente…ma grandi risultati!
James Blake indossa un bel completo Fila, ma di due taglie in più. Rafa Nadal, assai più dignitoso nelle nuove vesti, ne indossa uno Nike di due taglie in meno: trovino la misura giusta.
E la Cornet? Io me l’aspettavo in topless con gonnellina vertiginosa, pronta a prendersi i suoi mille euro di multa, piuttosto che uniformarsi ai medievali dettami di Margaret Court, vecchia campionessa e novella Savonarola. Invece, quella notte, mi sono addormentato a metà quarto set tra Tipsarevic e Cilic. Non l’ho vista…l’ho solo sognata!
Marcos