E se non fossimo solo un popolo di terraioli?

Inserito il 30 giugno 2008 09:23 da Redazione editoriale in Editoriali
Come ogni settimana, ecco l'editoriale di Diego Stocchi che analizza la settimana degli italiani in giro per il mondo.

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È inutile, alla seconda settimana non si arriva nemmeno stavolta ma, permettetemi di dirlo, questo Wimbledon ci regala alcune certezze, tante emozioni e tantissime speranze a conferma che forse grazie alla crescita di ragazzi come Bolelli e Seppi possiamo staccarci di dosso l’etichetta di “popolo di terraioli” andando a giocarci le nostre chances su ogni superficie; già, perché si può perdere lasciando sul campo però l’idea di essere grandi, di crescere a vista d’occhio, di poter diventare qualcuno insomma… è il caso di Andreas Seppi da Caldaro che esce sconfitto al terzo turno in un bellissimo incontro contro un grandissimo Marat Safin tornato su altissimi livelli proprio sull’erba londinese che lui non ha mai gradito. Il punteggio finale di 6-7 (5) 6-3 6-7 (3) 4-6 rende solo minimamente l’idea di quanto sia stata bella questa partita, terminata tardissimo per le consuetudini dello slam inglese, quando la luce era ormai ridotta ad un filo e con i due contendenti che si sono presi a pallate per tutto l’incontro mettendo in mostra grandissime qualità. Del russo si sapeva che quando il piede dal letto è quello giusto può mettere in difficoltà chiunque (vero Djoko?) ma di Andreas sono rimasto piacevolmente sorpreso e peccato che sul 4-5 non sia riuscito a concretizzare una di quelle due palle del 5-5 altrimenti chissà che finale ci avrebbe riservato questa battaglia. Di certo c’è che l’azzurro, che da lunedì prossimo sarà ancora più avanti in classifica, continuando così ci regalerà tantissime gioie e non solo quest’anno ma anche in futuro. Ora non dobbiamo sognare troppo perché il rischio che questo match sia fine a se stesso può esserci, però lavorando (e Andy è un gran lavoratore) e partendo da qui ogni traguardo è possibile. Per arrivare al terzo turno Seppi aveva sconfitta prima il LL Kamke 5-7 6-3 6-2 6-4 e poi il francese Serra in un match lottatissimo conclusosi 6-3 6-7 (4) 6-2 6-7 (5) 6-4 con il break decisivo giunto proprio a fine incontro; questa partita si che è stata la classica “gara Seppi” visto che si poteva tranquillamente chiudere in tre set visto l’andamento dei parziali ma Andy era riuscito a complicarsi fin troppo la vita prima di vincere in lotta.

Ottimo torneo londinese anche per Simone Bolelli che al primo turno supera il padrone di casa Bogdanovic 7-6 (4) 6-4 6-3 7-6 (4) con qualche affanno di troppo ma anche con troppe decisioni vergognose in favore dell’inglese di arbitro e giudici di linea che non è certo caratteristica inglese… al secondo turno Bol compie il proprio capolavoro riuscendo ad avere la meglio del cileno Gonzales per 7-6 (8) 7-6 (7) 3-6 7-6 (4) in un incontro giocato in maniera splendida dall’azzurro con ottimi servizi e un dritto killer; nel primo parziale Simone annulla due set point e nel quarto è bravo a recuperare un break di svantaggio quando ormai tutti erano convinti di vedere il quinto e decisivo set.
La corsa dell’azzurro termina contro l’australiano Hewitt che sovrasta Simone 6-1 6-3 7-6 (2); peccato perché forse il Bolelli del turno precedente avrebbe avuto più chances di vittoria ma contro l’australiano è scesa in campo la brutta copia di quello ammirato due giorni prima. C’è anche da considerare che l’ex numero 1 del mondo ha letto da subito benissimo l’incontro andando a cercare tutti i difetti dell’italiano e impedendogli di prendere l’iniziativa. Per Simone è comunque un altro passo avanti importante verso posizioni più nobili del ranking che sono convinto potrà raggiungere veramente a breve se va avanti di questo passo.

Wimbledon 2008 ci regala anche un sogno, bello, bellissimo, meritato; sto parlando di Stefano Galvani giocatore che ha avuto fin troppe sfortune nella propria carriera. Sembrava avviato sul viale di un onesto tramonto agonistico, sceso nel ranking e senza più risultati di rilievo non riusciva più a passare turni nemmeno nei tornei challenger ma a Londra si è svegliato dal letargo ed ha accarezzato a lungo il sogno di poter raggiungere il terzo turno di uno slam, traguardo che mai è riuscito a tagliare in carriera. Passate non senza affanni le qualificazioni al primo turno ha avuto la fortuna di pescare una wc inglese, Jamie Baker, ma è anche stato bravo a sovrastare nettamente l’avversario con un perentorio 6-4 6-2 6-3. Nel secondo incontro la sfida al russo Youzhny pareva una montagna troppo difficile da scalare e i più si erano già preparati ad una netta sconfitta con la più classica delle frasi “è già stato bravo ad arrivare fin qui” ma Stefano butta il cuore e l’anima oltre l’ostacolo e giocando un match splendido per poco non riesce nell’impresa clamorosa. Alla fine ha la meglio il russo che si impone 4-6 6-4 6-3 3-6 6-3 ma onore e merito al nostro giocatore che nessuno si sarebbe mai aspettato in questo stato di grazia; c’è da dire che Mikhail non ha certo giocato il suo miglior match della carriera ma questo non potrà mai cancellare i meriti di un onesto gregario del nostro tennis che ha tenuto fino al 3-3 del quinto set prima di cedere le armi e che anche nei parziali persi ha avuto diverse chances di tagliare per primo il traguardo.

Dalle stelle alle stalle passiamo alle eliminazioni al primo turno: Fabio Fognini cede a Safin 1-6 2-6 6-7 (3) in un match che ha visto l’azzurro inizialmente molto svogliato e sovrastato dal più esperto avversario; un po’ di equilibrio c’è stato solo nel terzo parziale ma alla fine ha avuto la meglio la classe del russo. Fuori subito anche Potito Starace che a Londra ci va sempre da turista e anche quest’anno non inverte la tendenza perdendo al primo turno dal francese Grosjean 2-6 5-7 1-6; vero è che il transalpino è certamente più portato per i prati ma è altrettanto vero che così non si può andare avanti per il campano; in classifica cala, gli exploit non li fa più nemmeno su terra e continua ad ostinarsi nel ritenersi solo ed esclusivamente un giocatore da rosso andando a giocare i tornei su altre superfici contro voglia e racimolando solo pesanti sconfitte. Si ritira infine Filippo Volandri quando il punteggio diceva 2-6 2-6 in favore dell’americano Reynolds; su Filo potremmo scrivere un libro, io ormai non so più cosa dire, cosa pensare; è il caso che vada avanti così a raccogliere solo sconfitte e figuracce in giro per il mondo? a me personalmente c’è qualcosa che non torna, lui dice che dovrà convivere col dolore e continuare a giocare ma che senso ha se poi non riesce più a vincere un match? Ora ripartirà con i challenger Filo ma in queste condizioni dubito che anche li riuscirà a fare valere la propria superiorità (indubbia, se sta bene).

Nelle quali oltre al già citato Galvani (6-1 6-2 a Wang, 7-5 6-2 a Golubev e 3-6 6-0 6-1 2-6 6-4 a Bozoljac) è stato bravo a metà Cipolla che supera due turni senza perdere nemmeno un servizio (6-3 6-0 a Souza e 7-6 (5) 6-3 a Mirny) prima di sciogliersi come neve al sole di fronte al non insuperabile Snobel (0-6 4-6 2-6), è un problema che troppo spesso capita al romano che a mio modo di vedere in alcuni incontri si fa surclassare più dall’emozione per il traguardo da tagliare che dall’avversario.

Subito fuori ma non senza lottare Paolo Lorenzi (1-6 7-6 (5) 3-6 con Andreas Beck) e Francesco Piccari (6-3 2-6 3-6 da Capdeville, l’azzurro era avanti di un set e un break), più netta invece la sconfitta di Aldi con il giapponese Soeda (4-6 4-6).

Come troppo spesso accade ultimamente nulla di positivo nei tornei challenger: a Reggio Emilia abbiamo raccolto la miseria di un secondo turno con Francesco Aldi che prima sconfigge nettamente Zampieri 6-4 6-1 ma poi cede a Istomin 5-7 2-6. Per il resto solo eliminazioni al primo turno di Lorenzi (4-6 3-6 da Ouahab), del rientrante Di Mauro (2-6 4-6 da Massu), di Arnaboldi (4-6 0-6 da Martin), di Motti (ottima prova ma non basta contro Patience: 2-6 7-6 (2) 4-6) e di Francesco Piccari (4-6 1-6 da Jounquera).
Nelle qualificazioni l’unico a raggiungere il turno decisivo è stato il bravo Burzi che ha strappato un set a Martin prima di cedere alla distanza (7-6 (5) 1-6 3-6); con una certa curiosità era atteso Giulio Di Meo che si è però arreso nettamente al secondo turno allo sloveno Kavcic.

Due azzurri e altrettante sconfitte al primo turno nel challenger di Costanta in Romania: il sempre più deludente Brizzi cede subito il passo all’iberico Riba (4-6 6-4 1-6) mentre Vagnozzi conferma una volta di più che Alessandria è stata solo una fortunata parentesi in un anno grigio perdendo dal brasiliano Silva 0-6 6-4 2-6.

“Solo” una vittoria questa settimana nei tornei future, a conquistarla è stato Federico Torresi a Castelfranco trionfando in finale sul 1989 Totò Comporto 7-6 (1) 6-1; i due per raggiungere il traguardo finale avevano superato girando e Petrazzuolo in semifinali tutte azzurre.
In Norvegia si ferma a 13 la striscia di vittorie consecutive di un comunque buonissimo Luca Vanni che viene sconfitto in semifinale.




IL PAGELLONE

SEPPI: 8,5 – Che beffa perdere in quello che probabilmente è il tuo più bel match della carriera, ma in ogni caso questo Wimbledon ci restituisce un Seppi super. FAVOLOSO!

GALVANI: 8 – “Sognare è necessario anche se a volte nel sogno va intravista la realtà”; il sogno credo sia stato il più bello della carriera di Stefano e la realtà è che purtroppo come spesso capita ha prevalso il più forte… ma che Galvani che abbiamo ammirato!!! GRANDIOSO!

BOLELLI: 8 – La partita contro Gonzalez meritava il prezzo del biglietto, semplicemente grandioso, peccato che contro Hewitt non ci abbia messo la stessa cattiveria ma dall’altra parte della rete c’è sempre un avversario. PIU’ CHE POSITIVO.

F. TORRESI: 8 – Alla quarta finale ITF della carriera arriva il primo trionfo. CONTINUA COSI’!

VANNI: 8 – Si ferma a 13 ma per un azzurro è una rarità ottenere una striscia così importante di successi, a qualsiasi livello. BRAVISSIMO!

COMPORTO: 7,5 – 19 anni, ottava presenza in un MD ITF e subito finale; e se fosse lui l’89 più forte? CAMPIONCINO.

CIPOLLA: 6 – Al terzo turno ci arriva alla grande senza perdere neppure un servizio (strano per lui) poi scompare dalle scene contro il non insuperabile Snobel… OCCASIONE PERSA.

BURZI: 6 – Sembra davvero un anno buono per lui questo; è vero che ha perso al turno di qualificazione ma ha strappato un set a un volpone come Martin a conferma dei recenti progressi. CONTINUA COSI’.

LORENZI (WIMBLEDON): 5,5 – Non ci aspettava molto da lui sull’erba ma già l’aver lottato contro Beck è un bel segnale. PECCATO.

F. PICCARI (WIMBLEDON): 5,5 – Lui l’erba l’aveva vista prima solo nei giardini, per poco non gli riesce l’impresa di superare uno specialista di questi campi. BUONA LA PRIMA.

MOTTI: 5,5 – Per uno che non gioca molti challenger (in singolare) lottare e strappare un set a Patience è già un ottimo risultato. BRAVO ALE!

DI MAURO: 5 – Serve tempo senz’altro prima di ritrovarlo al massimo ma in questi mesi si è allenato e ha comunque giocato quindi troppo netta la sconfitta da un campione olimpico arrugginito. TI ASPETTIAMO.

ALDI (R.EMILIA): 5 – Ha il merito (almeno lui) di passare un turno ma poi cede dopo un set lottato a uno che sulla terra non è certo un mostro. ERA UN’OTTIMA CHANCE…

FOGNINI: 5 – L’erba non l’ha in pratica mai vista e contro la classe di Safin nulla ha potuto però è diventato propositivo solo a match in pratica concluso. SPENTO.

VAGNOZZI: 4,5 – Peccato, la finale di Alessandria sembrava avergli dato nuovo vigore invece è stato il picco più alto di un anno, fino ad ora, pessimo. DISASTRO.

BRIZZI: 4,5 – Gira di qua e di la alla ricerca disperata di punti e del coach giusto ma purtroppo i risultati non arrivano mai. DELUSIONE…

ALDI (WIMBLEDON): 4 – Non riesce più ad azzeccarne una su terra figuriamoci su erba… NIENTE DA FARE.
LORENZI (R.EMILIA): 4 – Progresso su erba, regresso su terra… proprio l’algerino non lo digerisce. CORAGGIO PAOLO!

F. PICCARI (R.EMILIA): 4 – Stesso discorso fatto per Lorenzi: stupisce tutti nelle quali dello slam poi sulla “sua” terra lotta fino al 4-4 con Jounquera prima di spegnersi e venire sovrastato. INSUFFICIENTE.

ARNABOLDI: 4 – Altro giro, altra sconfitta… sembrava avere imboccato la strada giusta invece sembra sia di nuovo precipitato. PECORELLA SMARRITA.

STARACE: 4 – Visita veloce al Big Ben, a Westminister Abbey, a Buckingham Palace e alla torre di Londra, shopping per le vie della capitale inglese, sconfitta rapida con Grosjean e poi via, pronti per il challenger di Lugano. TURISTA.

VOLANDRI: 4 – Che rabbia e che sconforto vederlo così… INUTILE GIOCARE COSI’!

Diego Stocchi

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