Delusione Roland Garros mentre Alessandria si tinge di azzurro
Inserito il 2 giugno 2008 19:56 da Redazione editoriale in Editoriali
Altra settimana che finisce e altro editoriale di Diego, che analizza gioie e delusioni dei nostri alfieri.Simone Bolelli
Sportivamente parlando analizzare il secondo slam dell’anno già la domenica che chiude la prima settimana di gioco mi mette tanta tristezza.
Archiviate le gioie e le ubriacature del torneo di Amburgo l’Italia del tennis torna bruscamente con i piedi per terra ed è così che al Roland Garros, lo slam tradizionalmente più adatto ai nostri ragazzi, raccogliamo un terzo turno (lasciato con molti rimpianti) e tre eliminazioni all’esordio, con nessun ragazzo qualificato e nessuno in grado di raggiungere almeno il turno decisivo; in pratica chiudiamo con la solita filastrocca che ci accompagna da tempo “si poteva decisamente fare di più”.
L’illusione arriva da Simone Bolelli che al primo turno non lascia scampo al rientrante Baghdatis, numero 17 del seeding. Il cipriota rientrava alle gare proprio a Parigi ma questo non deve ingannare e togliere meriti alla bella vittoria dell’azzurro; Simone, infatti, ha letteralmente demolito il più quotato avversario battendolo con un perentorio 6-2 6-4 6-2 e concedendo nei propri turni di servizio soltanto 2 palle break.
Al secondo turno per Bol un altro rientrante ovvero l’argentino Del Potro che era fermo dall’infortunio alla schiena patito a Roma contro Murray. Nel primo set è il “celeste” a partire meglio andando subito sul 2-0 prima di subire il rientro del nostro giocatore che pareggia i conti (2-2) prima purtroppo di cedere nuovamente la propria battuta sul 3-4 break, questo, che costerà il parziale a Bolelli. Nel secondo set nessuno dei due contendenti perderà la propria battuta (anche se Simone salverà diverse palle break 3 delle quali sul 5-5) e nel gioco decisivo l’azzurro prenderà letteralmente il sopravvento andando ad imporsi 7-0 e riportando l’incontro in equilibrio. Nel terzo set sembra subito scappare Simone ma subisce il rientro dell’argentino sul 2-2, l’equilibrio verrà spezzato in favore dell’italiano sul 5-5 con un break che risulterà decisivo per il 7-5 finale. Senza storia il quarto set nel quale Bolelli prende subito il largo e va quindi ad involarsi verso il terzo turno dello slam parigino (miglior risultato della carriera nei 4 tornei più importanti) imponendosi 3-6 7-6(0) 7-5 6-2.
Ad attendere l’azzurro c’è il francese Llodra, giocatore ostico dal gran servizio certamente più adatto a superfici rapide e questo fa intravedere per Simone la speranza concreta di raggiungere gli ottavi di finale. Il campo purtroppo ci regala una grossa amarezza, una delle più grandi di questo 2008 e ad imporsi è il giocatore di casa.
Il primo set potrebbe subito girare a nostro favore visto che sull’1-1 è il nostro ragazzo a trovarsi 0-40 sulla battuta di Llodra; l’occasione non viene sfruttata e si giunge al tie break con Bol che terrà alcuni turni di battuta con molta fatica annullando alcune palle break. Partenza a razzo del francese che si porta avanti 5-0 e manterrà il vantaggio fino al termine (7-2).
Nel secondo parziale grande reazione dell’azzurro che va avanti 4-1 e successivamente sul punteggio di 4-2 e servizio si trova 40-0. Il match potrebbe girare ma Simone inizia a sbagliare in modo incredibile non chiudendo ad esempio un facilissimo smasch della serie “questo lo facevo anch’io”; il francese prende fiducia, approfitta del crollo psicologico dell’italiano e va a chiudere 6-4 con un parziale di 5 games consecutivi.
Llodra nei turni precedenti aveva disputato delle vere e proprie maratone per cui chiudere il secondo set avrebbe portato di certo il match dalla parte del nostro ragazzo che quindi deve mangiarsi letteralmente le mani per l’occasione sprecata.
Nel terzo parziale Bolelli non si arrende e potrebbe subito andare sul 2-0 ma non sfrutta nuovamente l’occasione. L’avversario è un po’ stanco ma spinto dal proprio pubblico e da un gioco serve and volley non propriamente da superficie ma molto redditizio riesce a trascinare anche questo set al tie break (sul 6-5 Bol si è trovato più volte a 2 punti dal set); stavolta il gioco è equilibrato ma sul 5-5 due errori del bolognese consegnano la vittoria al transalpino che ringrazia e vola egli ottavi di finale trionfando di fronte al proprio pubblico 7-6 (2) 6-4 7-6 (5).
Magre figure per gli altri tre azzurri in tabellone principale: Volandri perde dal qualificato Andujaur 7-6 (6) 2-6 3-6 3-6 e da lunedì prossimo non sarà più un top 100. Solamente nel primo set l’orgoglio è stato più forte del dolore al ginocchio con Filo che recupera da 1-5 annullando anche due set points e fa suo il parziale al tie break per 8-6 in un’ora e venti minuti di gioco prima di alzare bandiera bianca.
Il solito incredibile Seppi (per la prima volta testa di serie in uno slam) oltre a non essere favorito dal sorteggio che l’ha accoppiato a Mario Ancic ovvero uno dei giocatori peggiori fra quelli non compresi fra le teste di serie, riesce ancora a ritrasformarsi nel brutto anatroccolo che regala set agli avversari e addio cigno di Amburgo. Dopo aver perso il primo set abbastanza nettamente 6-2 l’azzurro si rimette in corsa alla grande e si porta avanti 4-1 prima di essere fermato dalla pioggia; al rientro in campo come sempre la partenza è lenta e Andy dopo essersi portato 5-2 fa rientrare in corsa il croato che poi si aggiudica senza troppi affanni il tie break. Il terzo set vede nuovamente il predominio del croato che dal 2-2 infila 4 giochi ed accede al secondo turno contro (2-6 6-7 (1) 2-6 il punteggio finale) un ragazzo che torna ad accusare seri problemi che fanno si che ad ogni inizio match subisca parziali spaventosi che ne compromettono gli incontri.
Fuori subito anche Potito Starace che dopo una splendida prova contro Nadal ad Amburgo torna bruscamente sulla terra e torna di nuovo quello opaco che vediamo in pratica da quando è rientrato dalla squalifica. L’incontro è durissimo perché il russo Andreev non è certo cliente facile da affrontare ma ci si aspettava qualcosa di più dal mastino di Cervinara. Nel primo set dopo l’1-1 iniziale Igor sovrasta Poto rifilandogli un perentorio quanto netto 6-1; nel secondo parziale l’azzurro strappa il servizio all’avversario sul 4-3 in suo favore ma sul più bello, quando cioè serve per il set, restituisce il favore andando alla fine a giocarsi il tutto per tutto al tie break. Poto se lo aggiudica 7-3 dando l’impressione di poter far girare un match che si era troppo complicato. Sarà purtroppo soltanto un fuoco di paglia perché è di nuovo il russo a prendere il sopravvento andando ad aggiudicarsi il terzo set per 6-1 e, dopo un accenno di orgoglio di Starace che si era portato 2-0, trionfando per 6-4 anche nel quarto parziale che decreta la fine del match e delle speranze di Potito di disputare un Roland Garros da sogno.
Nessuna gioia neppure dalle qualificazioni con addirittura due soli ragazzi al secondo turno e nessuno a quello decisivo.
Bella vittoria per Brizzi contro Golubev 3-6 6-4 6-1 prima di cedere 6-7 (5) 3-6 al peruviano Miranda; stessa sorte per Paolo Lorenzi che dopo aver battuto Niemeyer 6-4 6-2 cede a Marc Lopez 4-6 3-6.
Tutti fuori al primo turno gli altri azzurri e grossa delusione soprattutto per Cipolla che doveva difendere la qualificazione ottenuta lo scorso anno e il secondo turno (poi perso contro Nadal); il romano (tds 9) perde subito dal non irresistibile Huta-Galung 6-7 (3) 3-6 in un match nel quale come ultimamente spesso gli capita, spreca l’inverosimile: sul 5-4 del primo set si fa annullare un set point e nel secondo parziale da 3-0 e palla del 4-0 subisce sei giochi consecutivi ma sul 3-5 dopo aver annullato 4 match point si procura (e si fa annullare) la palla break che avrebbe potuto riaprire i giochi. Francesco Aldi è stato sovrastato da Ramirez Hidalgo 4-6 0-6 in un match che è indice del periodo negativo che sta attraversando il tennista siciliano. Stoppini è stato sconfitto dal rumeno Ungur in un incontro dei suoi: l’azzurro vince il primo parziale 6-3 e si porta 2-1 e servizio nel secondo prima che la luce si spenga totalmente e veda prevalere l’avversario 6-3 2-6 2-6. Brutta sconfitta anche per Galvani che spreca troppo prima di cedere al russo Kukushkin 5-7 6-7 (6): nel primo set Stefano era avanti 5-2, spreca un set point su proprio servizio e subisce un parziale di 5 game consecutivi che fanno volare il russo; nel secondo l’azzurro si porta avanti 2-0 ma subisce la rimonta dell’avversario che alla fine trionfa nel gioco decisivo al quarto match point.
Nei tornei challenger finalmente una nutrita presenza azzurra in quel di Alessandria che ha visto una finale tutta italiana nella quale ha trionfato Paolino Lorenzi!
Ottima vittoria per il senese che per la seconda volta in carriera trionfa in un torneo challenger. Per Paolo vittoria al primo turno su Sergeyev 7-5 6-2, al secondo turno derby con Flavio Cipolla, tds numero 1, e vittoria in rimonta 3-6 6-4 6-3; la partita a causa della pioggia si è disputata indoor ed ha visto un piccolo sussulto di orgoglio di Cipolla nel terzo set quando con Lorenzi avanti 4-1 è riuscito ad arrivare 4-3 e 0-40 su servizio avverso prima di alzare bandiera bianca. Per Paolo quarto di finale duro ma non impossibile contro Dolgopolov jr. talentuosissimo giocatore ma con una testa durissima da gestire. Il primo set è una battaglia vera e propria e vede l’azzurro prevalere per 9 punti a 7 al tie break mentre nel secondo Paolo passeggia e sul 5-0 l’ucraino si ritira proiettando il nostro ragazzo in semifinale dove ad attenderlo c’è Ungur, rumeno dalle belle speranze. Sarà di nuovo un match tirato ma il Lorenzi di questa settimana non sbaglia un colpo e vince 6-2 3-6 6-3 una partita che l’ha visto sotto 0-3 (con due break) nel terzo set guadagnandosi la finale e la sfida tutta azzurra a Simone Vagnozzi: il match è equilibratissimo e ogni minuto che passa assume sempre di più i contorni di una battaglia vera e propria. Nel primo parziale Lorenzi si porta avanti 4-1 contro un Vagnozzi molto falloso ma il marchigiano ingrana, ci crede e a suon di palle corte rientra in partita e fa suo il set infilando una serie di 5 giochi consecutivi; nel secondo set di nuovo Lorenzi rischia di gettare tutto alle ortiche, serve due volte per trascinare l’incontro al terzo, si fa agganciare, si porta 4-0 nel tie break, si fa raggiungere sul 4-4 e alla fine se lo aggiudica 7-5. Il terzo e decisivo parziale è sulla falsa riga del secondo con un finale da libro cuore: Paolo serve due volte avanti di un break ma viene raggiunto e superato con Vagnozzi che sul 6-5 va a servire per il match. Simone aveva già chiamato l’intervento del fisioterapista e sul 15-40 viene colpito da fitti crampi. Al rientro in campo Paolo fa suo il break e trascina l’incontro al tie finale nel quale Vagno va avanti incredibilmente (vista la fatica che fa nel muoversi) 3-1 prima che il senese metta la freccia e trionfi 7-4.
Per quanto riguarda gli altri azzurri Cipolla prima di cedere a Lorenzi aveva sconfitto al primo turno Stoppini 3-6 6-3 6-3; ottimo il torneo di Petrazzuolo che dopo essersi qualificato si è issato fino ai quarti di finale sconfiggendo prima Aldi 6-3 4-6 6-4 e poi Fornell 7-5 5-7 7-6 (3) prima di arrendersi non senza lottare a Ungur 6-7 (4) 3-6 con il campano che si è visto annullare due set point nel primo set. Quarti di finale anche per Brizzi che batte Riba 6-2 6-3 e Sanchez De Luna (giustiziere di Crugnola al primo turno 6-0 6-4) 6-1 7-6 (1) per poi cedere a Vagnozzi 3-6 4-6; Il passo di Simone verso la finale è stato il seguente: 6-2 6-4 ad Aranguren, 6-4 0-6 7-5 al temibile Hartfield, 6-3 6-4 a Brizzi e ottima vittoria in semifinale su Beto Martin 1-6 6-3 6-1 (lo spagnolo era avanti 2-1 e servizio nel secondo set).
Molta attesa era verso la prova di Gianluca Naso che è arrivato facilmente nei quarti di finale sconfiggendo due connazionali ovvero Marrai 6-1 6-1 e Galvani 6-4 6-1 (per Stefano vittoria al primo turno su Hajek 6-4 6-0) ma ha poi perso dallo stesso Martin 7-5 2-6 7-6 (6) vedendosi annullare 3 match point.
In tabellone anche Giraudo che disputa una buona prova ma cede a Haider-Maurer 6-4 2-6 6-7 (5) e Fabbiano che perde malamente da Hartfield al primo turno 3-6 0-6.
Tanti azzurri nelle quali e 2 che hanno raggiunto l’obiettivo finale: Marco Crugnola che dopo un periodo buio da finalmente segnali di risveglio sconfiggendo nell’ordine Gehrke 6-0 6-0, Polansky 2-6 7-5 6-4 e Matsukevitch 6-2 1-6 6-2 e Giancarlo Petrazzuolo che si qualifica battendo 6-2 6-4 Valenti al secondo turno (Petraz ha usufruito di un Bye al primo turno mentre Stefano ha avuto la meglio su Bella 6-1 5-7 6-2) e Ianni 6-3 6-1 al turno decisivo (per Stefano vittorie su Falgheri 6-3 6-2 e Vejmelka 6-2 6-2).
Disco rosso al terzo turno per Leo Azzaro, bye al primo turno, 6-3 6-1 a Luca Stoppini (a sua volta vittorioso 3-6 6-4 6-2 su Capello) e sconfitta 5-7 5-7 da Paire (che al primo turno aveva avuto battuto 6-1 6-4 Cannella). Buona anche la prova di Burzi che si è fermato all’atto finale perdendo 6-3 4-6 6-3 da Sanchez de Luna dopo aver superato 6-3 6-1 Alviano, 6-2 6-0 Sandbichler.
Altri tre azzurri sono infine usciti di scena al primo turno: Bondaz sconfitto 3-6 3-6 da Giovanni Lapentti, Aloisi 2-6 2-6 da Paukku e Giordano 2-6 0-6 da Sandbichler.
Nelle qualificazioni di Carson in America era presente Adriano Biasella, l’imperatore, che dopo aver sconfitto al primo turno il messicano Ruiz-Rosales 3-6 7-6 (2) 6-4 si ritira contro Mamitt quando era sotto 1-6 1-2
Arnaboldi ha tentato la via delle qualificazioni in Germania a Karlshrue ma si è subito arreso al cipriota Kallias 7-6 (7) 0-6 1-6.
Nessuna vittoria a livello future ma degne di nota le prove di Riccardo Ghedin, sconfitto in finale in Kuwait 6-7 (4) 6-7 (4) da Armstrong, Matteo Viola fermato in semifinale in Bulgaria da Grozdanov 4-6 4-6 e Federico Torresi che in Romania si ferma in semifinale sconfitto da Craciun 3-6 6-7 (3).
IL PAGELLONE DEL ROLAND GARROS:
BOLELLI: 7 – Due buonissime vittorie contro avversari forse non al 100% ma che di certo non si battono da soli; peccato non avere sfruttato la grossa chances contro Llodra ma di questo passo ne avrà altre di occasioni così. DECISAMENTE IL MIGLIORE.
LORENZI: 5 – Lopez è la sua bestia nera però forse poteva fare qualcosa di più. PECCATO.
BRIZZI: 5 – Ormai ci ha abituati, gran bella vittoria contro Golubev e sconfitta al turno successivo. MANCA SEMPRE LA PROVA DEL NOVE.
STARACE: 4 – Certo l’avversario non era dei migliori da affrontare in un primo turno di slam su terra rossa ma fino all’anno scorso dicevano così di Poto gli altri… SCOMPARSO.
GALVANI: 3,5 – Ormai le sue vittorie si contano sulle dita di una mano se poi si mette a sprecare pure break di vantaggio e set point è finita. DISASTROSO.
STOPPINI: 3,5 – Se il tennis si giocasse al meglio dei 10 games sarebbe nei primi 50 giocatori del mondo, peccato che invece bisogna vincere due set su tre. UN’ORA POI IL NULLA.
VOLANDRI: 3 – E basta! Il ginocchio non può e non deve essere sempre una scusa e il fatto che lui si ostini a giocarci sopra raccogliendo solo figuracce inizia ad essere veramente incomprensibile. FERMATI!
SEPPI: 3 – E ti pareva? Troppo bello per essere vero l’Andy di Amburgo; inizia malissimo come troppo spesso gli accade, carbura e inizia ad ingranare ma arriva la pioggia e ricomincia peggio di prima. Così non va proprio. ALLA FACCIA DEL DIESEL!
CIPOLLA: 3 – Passa alla cassa e salda la pesante cambiale dei 50 punti in uscita; ancora una volta spreca un grosso vantaggio prima di perdere… CI SEI?
ALDI: 3 – Ancora una volta distrutto nel punteggio e forse nel morale, non ne azzecca più una e il tempo passa inesorabile. NON C’E’ LIMITE AL PEGGIO.
IL PAGELLONE DI CHALLENGER E FUTURE:
LORENZI: 8,5 – A volte succede che un gregario e un onesto rematore trionfi e si goda finalmente un po’ di popolarità; questo è Paolino, uno dei quali raramente parliamo ma del quale apprezziamo la professionalità e la voglia di girare per il mondo in cerca di punti. Goditela Paolo, la scena della settimana azzurra è tutta tua. CHAPEAUX!
VAGNOZZI: 8,5 – L’ho spesso (o quasi sempre?) criticato nei miei editoriali, ora è giusto rendere a Simone ciò che è di Simone; sconfigge Hartfield e Martin, non esattamente due facili avversari a questi livelli, alla fine si arrende a Lorenzi ma soprattutto ai crampi quando serve per il match e nonostante questo dopo un’ora scende in campo di nuovo e vince il doppio. TI VOGLIAMO COSI’!
PETRAZZUOLO: 7,5 – Ottima qualificazione e per la seconda volta in carriera raggiunge i quarti in un trofeo challenger; e chissà come sarebbe stata la partita contro Ungur se non avesse impiegato la mattina oltre tre ore per battere Fornell. OTTIMO.
NASO: 7 – Il ragazzo c’è e lo dimostra spesso in queste settimane; due vittorie autoritarie e una sconfitta solo contro l’esperienza di Martin. Peccato per i match point sprecati. GIALLO…SPERANZA.
BRIZZI: 7 – Almeno stavolta la prova del nove la supera prima di arrendersi all’ottimo Vagnozzi della settimana. FINALMENTE UNA LUCE!
CRUGNOLA: 6,5 – Scomparso dalle scene da metà 2007 ecco che Marco risorge sul terreno che odia di più… che sia l’inizio della resurrezione? ERA ORA!
GALVANI: 4,5 – Una vittoria netta su Hajek malconcio e una sconfitta altrettanto netta contro Naso; dopo le quali parigini un altro segno che Ste ha già dato quello che poteva. TRAMONTO VICINO.
CIPOLLA: 4 – Vince soffrendo contro Stoppini prima di cedere al pur ottimo Lorenzi ma sprecando ancora 3 palle break consecutive importantissime nel terzo set… ormai è una costante. SPENTO.
GIRAUDO: 4 – Ha lottato ed è già qualcosa ma ha di nuovo perso… il talento tanti lo vorrebbero ma purtroppo non si può comprare, lui ce l’ha e lo ha malamente buttato. AH LA TESTA…
ARNABOLDI: 4 – Sempre quando sembra finalmente sbocciare ritorna un fiore appassito… lui fa la molla e il tempo passa veloce, tanto veloce. RIEN A FAIRE.
BIASELLA: 4 – La schiena lo blocca e lui non riesce più a sfondare; peccato perché sembrava il nuovo Dado. CORAGGIO, IMPERATORE.
STOPPINI: 3,5 – Che strano, un set e mezzo ottimi poi cede il passo… CAMBIATE LE REGOLE PLEASE!
ALDI: 3,5 – Dopo le due figuracce a Parigi e Alessandria si cancella dal doppio e da Sassuolo; speriamo serva staccare un po’. RICARICA LE PILE!
FABBIANO: 3,5 – Gioca bene, ci credi, scompare, poi ritorna, si qualifica a Roma e dici “è arrivato” e lui invece ricrolla… avesse 17 anni direi che bisogna aspettarlo ma sono 19 e l’Italia ha bisogno di talenti. SVEGLIA!
MARRAI: 3,5 – Una battuta d’arresto ci sta ma da un ragazzo che ci aveva tanto fatto esaltare nelle settimane precedenti una sconfitta così pesante è un po’ troppo. BATTUTA D’ARRESTO.
ALTRI: Ghedin, 7,5 – M. Viola, 7 – F. Torresi, 7 - Burzi, 6 - Ianni, 5,5 - Azzaro: 5.
Diego Stocchi