Bolelli fa e disfa; ottimo risultato ma che occasione sciupata!

Inserito il 6 aprile 2008 21:52 da Redazione editoriale in Editoriali
Altra settimana che passa e altro editoriale del nostro Diego che analizza la settimana dei nostri azzurri.
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Sarà che siamo italiani; quella popolazione viziata, pigra per natura ma anche dei palati fini, molto fini. Siamo italiani e difficilmente siamo soddisfatti di qualcosa soprattutto in ambito sportivo, siamo italiani e solitamente il giorno dopo una bella vittoria restiamo lì con l’amaro in bocca a pensare a quello che avrebbe potuto essere se…

Già, per la nostra natura ma anche per eventi reali e concreti vorremmo poter soddisfare almeno per una volta questi palati fini, soprattutto noi, amanti del tennis; perché nel calcio è arrivato il mondiale 2006, spesso arrivano numerosi altri trionfi di squadre di club o di giocatori che ad esse appartengono mentre nel tennis no… da troppo tempo sogniamo e aspettiamo il campione che verrà, quello che ci fa saltare di gioia sul cemento americano, sull’erba di Wimbledon come sulla terra rossa di Parigi, invece no, non arriva mai.

Soprattutto per questo riesco solo a gioire a metà del terzo turno di Simone Bolelli al Master Series di Miami appunto perché ancora oggi sto pensando a cosa sarebbe accaduto se anziché spedire fuori una comoda palla a rete l’avesse portata a punto, andando a servire per il match contro il russo Davidenko. Ma quel che è stato è stato e in questo sport fortunatamente c’è sempre una “settimana successiva” per riparare a quella prima quindi scurdammoce ‘o passato…

Miami dicevo; nella calda città USA si è disputato il secondo Master Series stagionale e indubbiamente gli occhi erano puntati soprattutto su Bolelli che aveva in dote il terzo turno del 2007 e quindi una massiccia dose di punti da difendere. Simone non ha tradito le aspettative ma ha tradito se stesso quando è stato veramente ad un passo dall’impresa, ma andiamo con ordine: il bolognese ha avuto dalla sorte l’accoppiamento contro un qualificato al primo turno e si è trovato di fronte il colombiano Giraldo, giocatore non di primo piano ma pur sempre da prendere con le pinze su questi terreni; Bol non ha tentennato (a parte un piccolo passaggio vuoto ad inizio secondo set che l’ha visto sotto 0-2) e ha prevalso 6-3 7-5 concedendo solo un break e facendo 14 punti in più del proprio avversario. Il match di secondo turno non era certamente dei più semplici ma nemmeno impossibile, avversario il tedesco Kohlschreiber, testa di serie numero 26, giocatore capace di splendidi exploit come di sconfitte clamorose; Simone non si lascia intimidire e, forse grazie all’aria positiva per lui di Miami, prevale abbastanza nettamente, 6-4 6-3 riuscendo a rimontare nel primo parziale da 2-4 e andando a bissare lo splendido risultato dello scorso anno.
Terzo turno con sfida a Davydenko, numero 4 del seeding; il match assume risvolti pazzeschi e, purtroppo, termina per noi nel peggiore dei modi: nel primo parziale l’azzurro si dimostra solido mentalmente andando ad annullare tutte le 6 palle break concesse e tenendo tutti i propri turni di battuta giocando un ottimo tennis ma denotando i soliti problemini quando c’è da rispondere; logica conclusione è il tie break che si aggiudica l’italiano 7-5 alimentando le nostre speranze di ottavi di finale; nel secondo set il match è lottatissimo e Simone ha parecchie occasioni di strappare il servizio a un russo molto falloso. Sul 3-3 tre palle break scivolano via e almeno un paio di queste erano ghiottissime occasioni più difficili da mancare che non da fare ma il clou è arrivato sul 5-5 quando l’azzurro si è trovato 15-40 ed ha malamente sprecato la doppia occasione prima di compiere il capolavoro negativo di giornata quando ai vantaggi ed alla terza occasione del game ha mandato fuori una comodissima palla nei pressi della rete… bastava appoggiarla di la e si andava a servire per l’incontro invece proprio su quel punto si è spenta la luce e nel game successivo col primo doppio fallo tricolore del match Nikolay è riuscito a trascinare la partita al parziale decisivo che si è aggiudicato nettamente con un Simone ormai demotivato e allo sbando forse memore di una chances che si sognerà spesso la notte; 7-6 (5) 5-7 1-6 il punteggio finale, quindi, e l’Italia fuori dal torneo.

Molte delle nostre speranze di ben figurare erano riposte anche su Andreas Seppi. L’altoatesino ha sfidato il francese Gicquel (già giustiziere di Starace a Indian Wells) all’esordio disputando un match pazzo, da sconsigliare ai malati di cuore, dei suoi insomma: nel primo parziale c’è la solita “partenza Seppi” e il francese vola subito 4-0, Andreas prova la rimonta ma alla fine deve cedere il set 2-6. nel secondo set Seppi reagisce e riesce a prevalere 6-4 (dopo aver servito per il set sul 5-3) con continui colpi di scena e addirittura 4 break a favore dell’azzurro e 3 del francese . Si va dunque al parziale decisivo e dopo un brutto inizio (1-2 e servizio Giquel) il nostro ragazzo mette il turbo e sovrasta l’avversario andando a vincere 2-6 6-4 6-2. il secondo turno è ancora una volta improbo per Andreas che si trova di fronte James Blake, padrone di casa e testa di serie numero 9 del torneo. A dire il vero Andreas lotta quasi ad armi pari con l’americano che però alla fine prevale 7-5 6-3. nel primo set l’italiano recupera da 1-4, annulla un set point sul 4-5, ma poi sul 5-6 la mano trema troppo e con due doppi falli regala il set a Blake. Nel secondo set è decisivo un break concesso nel secondo gioco che poi Andy non sarà più in grado di recuperare. Ancora un buon match, quindi, come già contro Djokovic nel primo MS ma purtroppo il torneo finisce ancora prematuramente per il ragazzo di Caldaro.

Gli altri due azzurri in tabellone erano Volandri e Starace ed ancora una volta non ci si potrà ricordare di loro per le imprese in terra stelle e strisce. Già, ormai li conosciamo, ma io imperterrito continuo a sperarci, a sperare in ciò che non accade mai ovvero che i due investano su di loro e credano nelle loro possibilità perché non può esistere uno sportivo che… rinuncia a diventare grande! Loro invece si e nonostante due sorteggi non di certo ostici, Sweeting per Filo e Warburg per Poto (entrambi qualificati), i due italiani decidono che è meglio lasciare subito l’America per concentrarsi sulla stagione rossa europea: il campano perde 6-7 (2) 2-6 e vola a Napoli per disputare il challenger di casa al quale purtroppo da più importanza che non ai MS e il toscano perde ancor più nettamente 3-6 2-6 senza dare mai l’impressione di poter veramente entrare in partita.

Nessun italiano presente nel torneo di qualificazione complice l’infortunio di Fabio Fognini.

Due i tornei challenger in calendario questa settimana: St. Brieuc (Francia, nessun azzurro presente) e Napoli. Nella città partenopea il rappresentante di spicco era l’idolo di casa Potito Starace, detentore del trofeo, che non ha deluso le aspettative dei suoi tifosi andando a trionfare in finale sul brasiliano Daniel ma riuscendo a complicarsi un po’ la vita quando il match sembrava facilmente a portata di mano: infatti sul 6-4 3-1 il campano subisce la rimonta del sudamericano che va ad aggiudicarsi il secondo set 6-4. Nel set decisivo si alternano le emozioni: Poto serve sul 4-5 e il brasiliano si procura un match point che gli viene fortunatamente annullato, sul 5-5 Starace riesce a strappare il servizio all’avversario per andare a servire per il match; la partita sembra chiusa ma Daniel non ci sta, fa il break a 15 e porta il match al tie break nel quale a prevalere è il nostro giocatore (7-3) che va quindi a trionfare di fronte al pubblico di casa. Prima dell’atto finale Poto non ha perso nemmeno un set riuscendo ad avere la meglio su Martin (7-6 (3) 4-0 ritiro), sul serbo Bozoljac (7-5 6-3), sul francese Serra (7-5 7-5) e in semifinale sullo spagnolo Andujar (6-4 6-1).

Gli altri azzurri in tabellone non hanno lasciato un ricordo indelebile in Campania: Flavio Cipolla dopo aver superato un Coria che pare ormai sul viale del tramonto in un match stranissimo (6-0 4-6 6-0 con l’azzurro che era avanti 3-1 nel secondo set), deve arrendersi al francese Patience impostosi con il punteggio di 6-4 7-5 e con Flavio che ha da recriminare qualche occasione sciupata: nel primo set era infatti avanti 2-0 e ha ceduto il servizio decisivo sul 4-4; mentre nel secondo, prima sul 3-3 si è trovato 00-40 su servizio avverso, ha sciupato le 3 occasionissime per poi vedersi annullare un’altra palla break ai vantaggi dello stesso game e poi sul 4-3 in suo favore ha buttato un’altra chances di strappare il servizio al transalpino che lo avrebbe portato a servire per allungare il match.
Gianluca Naso, in tabellone grazie ad un invito degli organizzatori, non riesce a ripetere la bella prova di Barletta e perde subito dal qualificato coreano Jun 3-6 3-6, stessa sorte toccata al nome nuovo del tennis azzurro, il giovane Fioravante, anch’esso in tabellone grazie ad una wild card e anch’esso uscito di scena al primo turno per mano del russo Schukin che lo ha surclassato 6-1 6-2 in un incontro giocato in due giorni causa pioggia.

Nelle qualificazioni molti gli italiani presenti ma nessuna gioia per i nostri porta colori: Dell’Acqua tenta ancora invano una qualificazione challenger e a fermarlo al turno decisivo è il coreano Jun, l’ammazza-italiani della settimana, che si impone 4-6 6-4 6-2; in precedenza per Max vittorie su Lopez Jean 7-6 (5) 1-6 6-3 e Kudryavtsev 4-6 6-1 6-1. Ad uscire al turno di qualificazione è ancora una volta anche Simone Vagnozzi che dopo aver superato al primo turno Ledovskikh 6-2 6-2 e Ianni (vittorioso all’esordio 6-4 6-4 contro Matsukevitch) 6-3 6-0 al secondo, si arrende a Rosol 3-6 2-6.
Per quanto riguarda gli altri, hanno raggiunto il secondo turno Crugnola (6-3 7-6 (5) a Marrero e 4-6 6-4 4-6 da Bozoljac), Petrazzuolo (a sorpresa 6-4 7-6 (4) ad Aldi prima di perdere da Rosol 6-7 (2) 6-7 (4)), Arnaboldi (3-6 6-3 6-3 su Alcaide e 6-4 1-6 3-6 da Hocevar) e Trusendi (5-7 7-6 (2) 6-2 ad El Ayanaoui e 4-6 3-6 da Jun) mentre sono subiti usciti di scena (oltre a quelli sopraccitati) Brizzi (4-6 6-4 4-6 da Skugor), Accardo (4-6 4-6 da Reister), Burzi (6-1 3-6 0-6 da Rosol) e F. Torresi (4-6 6-3 2-6 da De Bakker).

Nessuna vittoria questa settimana nei tornei future ma da segnalare in quel di Frascati le ottime prestazioni di Tenconi che raggiunge la semifinale e di Giulio Di Meo che, partito dalle qualificazioni, si ferma soltanto in finale sconfitto da Rusevski 3-6 6-4 1-6.

IL PAGELLONE:

BOLELLI: 7,5 – A prescindere un terzo turno in un MS sul cemento è un lusso per noi italiani, soprattutto se ce la fai per due anni di fila, però diventare grandi vuol dire non sprecare certe chances e lui l’occasione ghiotta l’ha avuta… sprecandola. BUONE SENSAZIONI.

DI MEO: 7,5 – Peccato che non faccia il tennista a tempo pieno perché quando si mette in gioco riesce sempre a ottenere risultati importanti; partito dalle qualificazioni si arrende solo in finale al numero 250 del mondo in tre set. FACCI UN PENSIERINO…

STARACE (Napoli): 7,5 – Inutile girarci intorno, Napoli è il suo torneo anche se fa specie sapere che preferisce giocare questo challenger invece che impegnarsi a tutta nei MS che danno più punti, soldi e prestigio. CONTENTO LUI…

SEPPI: 5,5 – Ormai queste partenze ad handicap stanno diventando insopportabili; noi ci scherziamo su ma a causa di queste lui si sta giocando quella che potrebbe essere un’ottima carriera. Col Gicquel di turno si può recuperare ma con Blake no. SVEGLIARSI PRIMA NO?

DELL’ACQUA: 5,5 – Qualcosa di buono l’ha fatto vedere anche perché la terra non è la sua superficie preferita; arriva al terzo turno e si spegne dopo aver vinto il primo set. PECCATO.

CIPOLLA: 5 – Vince il match da vincere (Coria ormai lo battono tutti, o quasi) in una maniera rocambolesca nel punteggio e perde una partita che ne avrebbe segnato la rinascita sprecando moltissimo; Parigi è alle porte e già si ha la certezza che lui dovrà tentare di entrarci dalla porta di servizio. Noumea sembra lontana anni luce, speriamo che la convocazione di Davis lo rigeneri. OPACO.

NASO: 4 – Vince un future, gioca un ottimo torneo a Barletta e noi lo credevamo già lanciato verso posizioni che aspettiamo da anni per lui; poi “vedi Napoli e poi muori”, con un coreano, in casa, sulla terra rossa… RETROMARCIA.

VAGNOZZI: 4 – Ancora zero per lui questa settimana ma ormai se ne sarà abituato… Spesso è così Simone, vince una o due partite alla grande per poi scomparire e perdere da avversari battibili. DELUSIONE.

STARACE (versione U.S.A.): 3,5 – E’ il nostro numero uno, nulla da dire, ma non può restarlo a lungo giocando solo sulla terra battuta. NO COMPRIENDO.

VOLANDRI: 3 – Per lui il cemento è solo quella sostanza che mischiata con l’acqua serve a costruire le case. IMPALPABILE.

FIORAVANTE: NG – La stesa la presa e alla sua età aiutano a crescere queste partite; ma non merita un voto negativo visto che siamo agli inizi. LASCIAMOLO CRESCERE.

Altri: Tenconi 6,5; Crugnola 5,5; Petrazzuolo 5,5; Trusendi 5,5; Arnaboldi 5; Ianni 5; F. Torresi 5; Burzi 5; Brizzi 4,5, Accardo 4,5.

Diego Stocchi

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