Riposo pre Master Series, solo due gli azzurri nei tornei maggiori.

Inserito il 9 marzo 2008 21:30 da Redazione editoriale in Editoriali
Finita un'altra settimana di tennis giocato e già incomincia a essere tempo di bilanci: tutto questo lo analizza il nostro editorialista Diego.

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Forse eravamo abituati troppo bene in questo primo scorcio di stagione: vittorie nei challenger, semifinali ATP, tante partite combattute e tanti punti importanti incamerati; sarà, ma la cosa certa è che mettermi qui a scrivere il giovedì di una settimana azzurra, che poi non è che sia stata proprio così azzurra, bhe mi mette un po’ di amaro in bocca, di tristezza…

2 tornei ATP, 2 tornei challenger e 2 azzurri in gara; due, come il turno raggiunto da Starace nel torneo di Las Vegas. Poto è stato purtroppo costretto al ritiro contro l’americano Delic, cliente difficile su questi terreni ma giocatore da battere (o almeno da com-battere) quando si è forti della classifica del campano, quando si è obbligati a disputare (e magari fare dei punti) non solo i MS su terra europea ma anche quelli sul cemento americano, quando si vuole… diventare grandi! Si è ritirato Potito, è vero, ma è probabile che non di vero infortunio si tratti bensì di un aver gettato la spugna quando la partita era ormai compromessa (3-6 0-3) e non si volevano far riaffiorare vecchi malanni alla schiena. Al primo turno l’azzurro aveva superato il terraiolo argentino Berlocq con tante difficoltà nel primo set, vinto al tie break per 7-5 ma dopo aver concesso un set point all’avversario sul 5-6, prima di sovrastarlo nel secondo (6-0).

Ora c’è da concentrarsi su Miami e Indian Wells, perché lì i punti sono pesanti e sono fermamente convinto che Potito abbia un gioco che sul cemento può davvero fare male; il punto è che, a volte, sembra che sia proprio lui stesso a non crederci e a gettare all’aria occasioni importantissime. Credo che quest’anno il ragazzo sia ad un bivio: “rassegnarsi” ad una dignitosa classifica grazie ai (tanti) punti racimolati sul rosso oppure tentare il salto di qualità, ma per fare quello bisogna essere per forza di cose competitivi su ogni superficie.

Nel ricco torneo di Dubai nessun italiano era presente nel tabellone principale ed il solo Lorenzi (reduce da una striscia positiva, seppur nei futures) ha tentato la via delle qualificazioni: poca fortuna per Paolino che perde subito dal sudafricano Moodie e non senza recriminazioni: 3-6 6-3 3-6 il punteggio finale con l’azzurro che dopo aver recuperato brillantemente un break di svantaggio nel set decisivo ha ceduto la propria battuta sul 3-4 quando era avanti 40-00, peccato.

A riposo invece gli altri ragazzi che di solito calcano i terreni dei tornei ATP e challenger; chi per tirare il fiato dopo i tanti tornei giocati e preparare al meglio i due MS americani e chi per riposare dopo le trasferte in giro per il mondo prima dei challenger su terra afro-europei.

Un altro buon risultato, infine, arriva dall’universo future: a Roma Eur trionfo finale di Leo Azzaro (il terzo stagionale) che batte in finale Marrai 6-1 4-6 7-6 (5).

IL PAGELLONE:

AZZARO – 7: Altro giro, altro future ed è il terzo stagionale; ah se solo il ragazzo capisse di quanto talento è in possesso… AVANTI TUTTA!

MARRAI – 6,5: Altro buon risultato di un ragazzo che potrà, a mio parere, dare qualcosa di buono alla causa italica. ORA SOTTO CON I CHALLENGER!

STARACE – 6: Di fiducia; in fin dei conti ha perso per ritiro e non si conosce la reale motivazione del suo forfait. Speriamo che i due MS possano “restituirci” un Poto più forte e più convinto nei propri mezzi. CREDICI!

LORENZI – 5: La notizia positiva è il coraggio perché se ci provi prima o poi il buon risultato arriva; quella negativa è che perde contro un avversario che non è certo in forma smagliante (come dimostrato dalla sconfitta nel turno di qualificazione). NON MOLLARE.

I TOP E I FLOP DI QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE.

TOP:

FABIO FOGNINI: +20 in classifica (da 95 a 75), numero 50 nella race, un quarto di finale, una semifinale e una sconfitta all’ultimo respiro contro Nalbandian; l’età e la grinta sono tutte dalla sua, il ragazzo c’è e ci farà divertire.

SEMIFINALI ATP: Fognini a Costa do Saouipe, Bolelli a Zagabria e Volandri a Buenos Aires; manca il botto ma se aggiungiamo anche i tanti quarti di finale (di Volandri, Seppi, Fognini e Starace) si può dire che erano anni che i nostri ragazzi non partivano in massa così bene.

VITTORIE COL BOTTO! Protagonista Andreas Seppi da Caldaro; prima fa fuori Tsonga che poco dopo sarebbe arrivato in finale agli Australian Open, poi batte Nadal, il numero 2 del mondo, a Rotterdam; Andy c’è ma manca ancora qualcosa per diventare grande.

CHALLENGER A TUTTA: Esordio di Cipolla (+ 21 anche per lui nel ranking) con vittoria a Nomea (il romano ha fatto suoi anche due titoli del doppio), trionfo di Seppi a Bergamo e semifinale di Bolelli a Wroklaw; bottino più che buono per ora anche considerando che le due vittorie sono arrivate lontane dall’amata terra rossa (buono anche il bottino future con 5 vittorie, tre di Azzaro e una a testa per Dell’Acqua e Lorenzi).

FLOP:

ALDI E NASO: Ho ancora negli occhi il livescore della partita di Ciccio con Coria… un’occasione così va presa e sfruttata lui invece se la lascia scappare. Sta dimostrando che il gioco c’è ma il carattere non proprio, speriamo si riprenda. Naso invece in questi primi due mesi è proprio non pervenuto raccogliendo le briciole o meglio, il nulla… il tempo passa e lui non sale mai.

SCOMMETTIAMO CHE? Pesa sull’economia del nostro tennis (e anche sull’immagine) la vicenda scommesse… per ora sono solo azzurri coloro che hanno sbagliato (e giustamente pagato) commettendo errori grossolani per un professionista. Di Mauro, Starace, Bracciali, Luzzi e Galimberti; che polli…

BOL UNA SEMIFINALE MA TANTO BUIO: Già, a Zagabria ha raggiunto la semifinale; ma per il resto non ha convinto, perdendo partite da vincere e non giocandone altre nelle quali avrebbe potuto ben figurare; a oggi i limiti restano sempre gli stessi e bisogna intervenire per non bruciare una grandissima speranza del nostro tennis.

L’ARGENTINA E MARADONA, UNA CADUTA DI STILE (SE CE N’ERA): Un torneo ATP con un tifo da stadio e offese agli avversari dei padroni di casa non poteva che concludersi con una finale tutta celeste; e poi certi cronisti si lamentano per la presunta inciviltà italica per qualche urletto in quel di Roma…



Diego Stocchi
  

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