Francesco Piccari: "Due infortuni che mi hanno fermato per tre mesi"
Inserito il 8 luglio 2009 15:16 da Matteo Veneri in Interviste
Qualche giorno fa abbiamo intervistato Francesco Piccari. Francesco ci ha parlato del suo 2009 fino ad ora, analizzando tutti i tornei disputati e soffermandosi sui tre mesi che ha perso a causa di due fastidiosi infortuni. Intervista realizzata da Matteo Veneri.
Francesco, cominciamo parlando del tuo 2009 fino ad ora. Hai cominciato con la trasferta australiana dove hai giocato solo ad Auckland perdendo al primo turno di qualificazioni.
Ero andato principalmente a finire lì la preparazione, e poi per accompagnare la mia ragazza (Karin Knapp, ndr) che era senza allenatore, ed ho quindi unito le due cose. Ad Auckland ho giocato anche bene, però ho perso da Oscar Hernandez.
Poi trasferta marocchina, dove hai raccolto un primo turno e un quarti di finale.
Lì mi sono fatto male nei quarti, mi si è girata la caviglia. Lì per lì ho finito la partita, ero avanti 5-2 nel secondo set, e mi faceva un pò male; poi il giorno dopo avevo una caviglia gigantesca e non ce la facevo a giocare. Sono andato a Bari, perchè mi ero iscritto, ma a fare il certificato. Poi sono andato a Trento perchè mi hanno chiamato dicendomi che c'era una wild card libera, però non stavo ancora bene. Ho giocato 2/3 tornei dove non ero in grado di giocare.
Infatti c'è stato un periodo con poche vittorie..
Esatto, poi ad aggravare il tutto c'è stato un callo. Ho tolto il callo ed è venuta un'infezione e giocavo con una protezione che però non mi permetteva di cambiare impugnatura, quindi facevo il dritto o il rovescio. Infortuni stupidi che però per tre mesi mi hanno impedito di giocare come volevo.
Poi sei andato in Gran Bretagna, ottimi tornei. Una finale e un quarti di finale, però quando hai perso hai perso molto nettamente.
Il secondo torneo non fa testo, ma per nessuno, non so neanche chi l'ha vinto. Si giocava con un vento incredibile! L'arbitro non stava sul seggiolone, i paletti della rete che si alzavano. La mattina avevo giocato tirando dritto e rovescio in back, e giocavamo tutti così, pazzesco. Quello con cui ho giocato ai quarti era assurdo, riusciva a giocare perfettamente con quelle condizioni, e non c'è stato verso (ride, ndr); poi ho perso anche un pò la pazienza, perchè quello non era tennis.
Nel torneo di Pozzuoli hai affrontato Matteo Trevisan. Che opinione hai di questo ragazzo e di come viene gestito?
Purtroppo viene gestito male, non sono certo io che devo trovare il colpevole, se di colpevole si può parlare. Fatto sta comunque che viene gestito male, ha un potenziale enorme però io l'ho visto lì e ancora non è un giocatore. Ha tutte le carte in regola per andare molto molto in alto, ma ancora non è un giocatore.
Com'è stato giocare contro un big come Tipsarevic a Dusseldorf?
Lì è stata una settimana che mi è servita molto. Al di là della partita con Tipsarevic, mi sono allenato una settimana con gente molto forte, al di là del risultato col serbo è stata una partita alla pari. Anche Sartori che mi ha fatto da capitano mi ha fatto molti complimenti, quello che dovevo fare l'ho fatto, c'è stato match. Anche i due doppi con Del Potro e Zimonjic, belle partite, il secondo l'abbiamo giocato molto meglio.
A Milano ti sei qualificato e hai battuto Bracciali.
Si, è proprio da Dusseldorf che sto giocando bene. I risultati ancora per un paio di settimane non arrivavano e a Milano ho vinto in quali una bella partita con Calderon Rodriguez (che aveva battuto Fabbiano al secondo turno, ndr), questo spagnolo diventerà forte. E poi con Bracciali ho fatto una buona partita.
Obiettivi per questo tuo 2009?
Visti i due infortuni che mi hanno condizionato ad inizio anno ho dovuto rivederli un attimo ovviamente. Sarei voluto andare a Parigi e Wimbledon, ma mi scadevano dei punti e non ce l'ho fatta. Quindi spero di ritirare su una classifica decente e rigiocare all'Australian Open a gennaio, senza fretta e l'importante è che non mi faccio più male.
Un ringraziamento a Francesco, molto gentile e disponibile.