Stefano Galvani: "Sono fiducioso per questo 2009"

Inserito il 14 giugno 2009 18:15 da Redazione in Interviste

Nei giorni scorsi abbiamo intervistato Stefano Galvani. Il tennista azzurro ci ha parlato del suo attuale momento difficile e in generale dei problemi del tennis italiano.

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Mi trovo in compagnia con uno dei giocatori che più ho apprezzato nel corso di questi anni, sia per le qualità tecniche e soprattutto umane, Stefano Galvani.

D: Ciao Stefano, mi ricordo ancora la lunga chiacchierata al Challenger di Basiglio, mentre aspettavi di scendere in campo per il primo turno di qualificazione, dove ti era stata negata una wild card….tra l’altro stra-meritata…..
R: Sono passati diversi anni da quell’episodio, mi ricordo che ero rientrato da poco nel circuito a causa di un grave problema fisico, e avevo bisogni di punti per la classifica, mi fu negata, però alla fine senza l’aiuto di nessuno passai le quali….questo è il tennis fatto di alti e bassi…….

D: La stagione 2009 è partita in sordina per te, inizio difficile….
R: Si è assolutamente vero, risultati deludenti a inizio stagione per me, ho giocato bene alcuni match, ma ho avuto diversi cali di concentrazione, che mi sono costati diverse sconfitte e soprattutto punti pesanti che mi hanno relegato intorno alla 250 esima posizione mondiale…. e con una classifica del genere è difficile programmarsi come si vorrebbe. Ormai i challengers chiudono come cut-off intorno al 220, ed io con questo ranking mi devo iscrivere alle qualificazioni.

D: Quando si parla di Galvani, e di slam, tutti ricordano gli ottimi risultati che hai ottenuto a Wimbledon, sei uno dei pochi giocatori italiani in grado di competere sui green inglesi, qual è il tuo segreto per giocare così bene su una superficie ostica come l’erba londinese?
R: Probabilmente è il mio tipo di gioco che si adatta bene a questa superficie, gioco piatto, soprattutto dalla parte del rovescio bimane, colpisco in modo che la palla rimbalzi poco e metta in difficoltà quelli che m'incontrano. Poi uno dei miei punta di forza è la risposta, e sull’erba rispondere bene è fondamentale. E poi quando giochi un torneo che ti da mille motivazioni è difficile giocare male, e per me Wimbledon è questo, è il mio slam preferito.

D: Quest’anno avrai 32 anni, Galvani ha pensato a cosa farà da grande quando smetterà di giocare?
R: Io vivo a San Marino, il mio sogno sarebbe aprire un'Academy nella repubblica del titano, vorrei lavorare con i giovani e dare una chanche a chi vuole tentare la strada del professionismo.

D: Stefano sei un giocatore di esperienza, sei da molti anni nel circuito, una tua disamina sul tennis italiano e sui risultati non brillantissimi dei ns giocatori, non riusciamo ad avere un top 30…perché stentiamo così tanto a livello internazionale?
R: Di giocatori buoni in Italia ce ne sono, due nomi su tutti Seppi e Bolelli, forse è la continuità che manca a noi italiani, e in un tennis con un calendario così asfissiante, se non hai continuità, è difficile salire prepotentemente. Abbiamo anche Fognini, un buon giocatore da terra, anche se sul veloce non ha ancora raccolto grandi risultati. Credo che la vera lacuna sia il fatto di aver trascurato per troppo tempo l’aspetto mentale, noi italiani non abbiamo la mentalità per affidarci a qualche buon psicologo che ti possa aiutare a raggiungere determinati obiettivi, a differenza dei nostri colleghi stranieri.

D: Quest’anno mi sarebbe piaciuto vederti nelle quali del Masters di Roma, ma purtroppo vuoi per la classifica, vuoi per il criterio di assegnazione delle wc, quest’anno non hai partecipato……
R: Mi sarebbe piaciuto anche a me giocare Roma, non voglio fare polemiche, ma il criterio con il quale sono state assegnate le wc a Roma mi ha fatto sorridere….c'erano giocatori che avrebbero meritato la wc, i vari Crugnola, Lorenzi, se non la dai a loro che sono nel momento migliore della loro carriera quando gliela darai un’altra possibilità del genere…..cercherò di consolarmi pensando che quest’anno avrò la wc a San Marino…

D: Per fine 2009, dove vedremo Galvani…
R: A inizio stagione, il mio target era fare best ranking ed entrare nei top 80, purtroppo la schiena a inizio anno non mi ha dato tregua, ho perso due mesi di tennis giocato, ho cambiato preparatore atletico, sono tornato con il coach argentino che mi ha portato al mio best ranking, Patricio Remondegui, sto lavorando bene, sono fiducioso per il proseguo della stagione.

Un grazie a Stefano Galvani e un grosso in bocca al lupo per Wimbledon.

Antonello Zani

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